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    "L'IMPEGNO" A BOLZANO - CHIESA E DENARO NELLE PAROLE DEL VESCOVO MUSER

    “L’IMPEGNO” A BOLZANO - CHIESA E DENARO NELLE PAROLE DEL VESCOVO MUSER- www.rossoporpora.org – 15 marzo 2014

     

    “L’impegno- Come la Chiesa italiana accompagna la società nella vita di ogni giorno” (Rubbettino editore) è stato presentato venerdì 14 marzo nell’ambito di una giornata promossa dall’Istituto per il sostentamento del Clero (Idsc) della diocesi di Bolzano-Bressanone. Convenuti nella casa di formazione Lichtenburg ( immersa nel verde dei meleti e dei vigneti di Nals, a metà strada tra Bolzano e Merano), gli incaricati altoatesini del ‘Sovvenire’ hanno seguito con grande attenzione gli interventi su Chiesa e denaro del vescovo Ivo Muser, di Giuseppe Rusconi su “L’impegno” e dell’esperta in comunicazione Maria Lobis.

     

     

    Le parole di saluto di  monsignor Muser sono state ben più di una semplice formalità. Il pastore sudtirolese ha evidenziato subito come il rapporto tra Chiesa e denaro sia tra i temi ricorrenti e delicati nella storia del cristianesimo, già a partire dall’attenzione che Cristo pone al problema: Non si possono servire due padroni, Dio e Mammona. E’ questo un tema cui la gente è molto sensibile e se ne discute anche oggi attorno agli Stammtischen, i tavoli che nelle locande vengono riservati ai clienti più fedeli: “La gente – ha sottolineato il pastore diocesano – può perdonare tutto al prete, ma non comportamenti legati a un cattivo uso del denaro”. Purtroppo è capitato, capita e capiterà ancora di dover constatare con amarezza la presenza di qualche mela marcia nelle strutture ecclesiali. E’ perciò necessario che nella Chiesa nell’ambito dell’uso del denaro regnino trasparenza assoluta (“Noi non dobbiamo nascondere nulla, magari sotto il tappeto” nella speranza che nessuno se ne accorga) e informazione precisa; indispensabile inoltre la presenza di persone che sappiano applicare con conoscenza di causa sia trasparenza che informazione. Il vescovo di Bolzano-Bressanone ha anche giudicato positivamente, “pur con tutti i suoi limiti”, il sistema dell’8permille, preferendolo all’imposta statale di culto diffusa invece nell’area europea germanofona.

    Stefan Untersulzner (presidente dell’Idsc), Andreas Mumelter (direttore) e Kathrin Thaler Schieder (collaboratrice scientifica) hanno illustrato poi ampiamente il servizio che l’Istituto offre alla Chiesa nell’ambito del sostentamento del clero. Sono state ricordate le cifre nazionali e diocesane dell’8permille: da queste ultime si evince ad esempio che nel Sudtirolo le firme a favore della Chiesa cattolica raggiungono l’84%, più della media italiana che è attorno all’82%. Inoltre è maggiore rispetto alla media nazionale la percentuale della somma devoluta ai sacerdoti. A tale proposito si deve aggiungere che tale somma serve a coprire il 60% del fabbisogno in materia nella diocesi altoatesina: il resto viene in gran parte coperto dai profitti realizzati dall’Idsc. Sono state presentate anche le iniziative pubblicitarie previste nell’anno in corso, tra cui citiamo spot radiofonici in tedesco e in italiano, pagine pubblicitarie nella stampa scritta, cartelloni e volantini: soprattutto si è chiesto ai presenti uno sforzo personale ulteriore, tanto più necessario dato che i beneficiari dell’8permille aumentano di anno in anno (da quest’anno anche buddisti e induisti, mentre la torta tende a diminuire, in primis per la crisi economica).

    Nel suo ampio intervento Giuseppe Rusconi ha ricordato origine, sviluppo e obiettivi de “L’impegno” e ha messo l’accento sull’opportunità di evitare in materia di rapporti economici Stato-Chiesa toni polemici pur giustificati: “Soltanto presentando dati e fatti concreti si può riuscire – ha detto Rusconi – ad almeno instillare un dubbio in chi è scettico, critico, nutre pregiudizi nei confronti della Chiesa Cattolica”. E’ questo che ne “L’impegno” Rusconi ha cercato di fare. Il relatore ha poi accennato ai dati più recenti che riguardano l’8permille e le offerte deducibili per l’aiuto ai sacerdoti: a quest’ultimo riguardo, per la prima volta dopo cinque anni, è di nuovo aumentato il numero dei donatori da 99 a 101mila, mentre sono ancora in calo l’importo complessivo (11 milioni di euro e rotti) e quello medio da 89 a 83 euro (per quanto riguarda le donazioni giunte attraverso i versamenti alla posta). Su Chiesa, denaro e povertà Giuseppe Rusconi ha poi citato papa Francesco e ha invitato a non confondere “Chiesa povera” con Chiesa vestita di stracci: la parola ‘povertà’ va intesa soprattutto nel senso di ‘sobrietà’, di ‘non spreco’, di giusta utilizzazione di uno strumento come il denaro, che non va demonizzato perché può essere molto utile socialmente. La povertà insomma resta pur sempre un male da evitare, suscettibile di creare drammatiche tensioni in famiglia e nella comunità.

    Molto interessante la ‘lezione’ di ‘buona comunicazione’ che ha impartito con chiarezza essenziale ai presenti Maria Lobis, giornalista già direttrice di un ufficio di pubbliche relazioni. Tra i tanti spunti ne citiamo uno che vale per tutti: quando si comunica, bisogna porre la massima attenzione non solo ai contenuti ma anche alla voce e ai movimenti del corpo (che colpiscono immediatamente chi ascolta e vede). Anche negli interlocutori meglio disposti, contenuti validissimi sono inevitabilmente affossati da una voce biascicata o un atteggiamento introverso o trascurato.

    Sono seguite diverse domande da parte del pubblico, un momento di preghiera intensa nella cappella del Lichtenburg e un pranzo conviviale con al centro dei conversari il Sinodo diocesano e le note questioni d’attualità sui rapporti tra dottrina e prassi quotidiana. Naturalmente non si è dimenticato di onorare anche la cucina sudtirolese, che ha pienamente confermato la sua ottima fama.  

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    La presentazione

    Foto di Romano Siciliani

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