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    QUANDO CON MONTINI I TERRACINA DIVENNERO BONACINA – di GIUSEPPE RUSCONI – www.rossoporpora.org – 18 marzo 2015

     

    Clelia Terracina ricorda che i suoi genitori e i suoi fratelli si salvarono nel 1943 dalla deportazione nazista grazie all’iniziativa personale dell’allora sostituto della Segreteria di Stato Giovanni Battista Montini. Il futuro papa Paolo VI  procurò loro documenti falsi in cui il cognome Terracina era trasformato in Bonacina. L’umanità della popolazione di Todi, di don Mario Pericoli, della famiglia Marri.

     

    L’ISIS TI TOGLIE LA VITA, L’IDEOLOGIA GENDER TI STRAPPA L’IDENTITA’ – di GIUSEPPE RUSCONI – www.rossoporpora.org – 9 marzo 2015

     

    In Italia dall’8 marzo 2015 c’è un nuovo ‘mostro’ creato dalla nota lobby: un sacerdote comasco, don Angelo Perego, che ha brevemente pubblicizzato un incontro su temi antropologici comparando Isis e ideologia gender. Rilanciata con evidenza dai media, la notizia ha provocato molti commenti trasudanti gravi pregiudizi. Che dimostrano come in Italia sia di molto cresciuta l’intolleranza anti-cattolica. Il sacerdote spesso contrapposto alle presunte ‘aperture’ di papa Francesco.

     

    STRASBURGO/CATTOLICI A’ LA CARTE: VIVA FRANCESCO E VIVA VIVA LA POLTRONA – di GIUSEPPE RUSCONI – www.rossoporpora.org – 14 marzo 2015

     

    Il 25 novembre 2014 ovazioni per il Papa in visita al Parlamento europeo – Poi il 10 e il 12 marzo 2015 anche diversi eurodeputati- cattolici di fama -avversano col loro voto il suo magistero in materia di vita e di famiglia: ormai la coerenza non è più una virtù e dilagano in politica i ‘cattolici à la carte’.

     

     

    ESODO ISTRIANO/ A POLA: IL CANCELLO, LA MAMMA,  LA BAMBINA – di LUCIA BELLASPIGA - www.rossoporpora.org – 10 febbraio 2015

      

    Dal 2005 ogni anno si commemora in Italia il ‘Giorno del Ricordo’, fissato per il 10 febbraio: un giorno istituito per far memoria dei tragici avvenimenti (foibe, deportazioni, esodo) di cui furono vittima a varie riprese – dall’autunno del 1943 alla metà degli Anni Cinquanta, per mano dei comunisti jugoslavi agli ordini del maresciallo Tito e con la complicità di alcuni comunisti italiani  - circa 350mila italiani residenti in Istria, Fiume e Dalmazia. Li ricordiamo anche noi, esempio drammatico e ammonitore di tanti altri esodi cui anche oggi sono costrette in tutto il mondo intere popolazioni, là dove le armi soffocano il dialogo.

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