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    PAPA/ARGENTINA PATRIA MIA - NEFASTA IDEOLOGIA GENDER (NON PERSONE)

    PAPA/ARGENTINA PATRIA MIA – NEFASTA IDEOLOGIA GENDER (NON PERSONE) – di GIUSEPPE RUSCONI – www.rossoporpora.org – 28 marzo 2023

    Per il decimo anniversario del pontificato papa Francesco ha rilasciato interviste particolarmente sostanziose a tre media argentini: il sito Infobae, il sito Perfil, il quotidiano La Nacion. Dai mega-colloqui abbiamo estrapolato una trentina di passi sui temi più diversi…. (con qualche nota).  Leggete con attenzione e fatevi sorprendere! In coda due P.S. su Cei e Sant’Ippolito.

    Nell’alluvione di parole che papa Francesco ha prodotto nei suoi primi dieci anni di pontificato, un posto rilevante ce l’hanno certo le interviste, ormai circa duecento, rilasciate in genere o a grandi media o a giornalisti amici (a volte i giornalisti dei grandi media sono giornalisti amici…) o a testate minori ma espressione di gruppi emarginati. E’ evidente che è difficile aspettarsi da tali interviste qualcosa di clamoroso, essendo alcuni temi pressoché tabù: ad esempio i  casi Zanchetta e Rupnik oppure l’accanimento inaudito contro i cultori della ‘messa in latino’ accompagnato dalla sostanziale permissività verso le istanze dei catto-lanzichenecchi teutonici (ma nella Chiesa non ci deve essere spazio per tutti, por todos todos todos ?). Tuttavia ci sono interviste e interviste.  

    C’è quella fatta veramente in presenza e, nei limiti del possibile, con una vivacità di argomenti; c’è quella in presenza, ma in ginocchio, scontatissima nei contenuti; c’è quella addirittura le cui domande e risposte sono confezionate dal giornalista amico e sottoposte per approvazione al papa. In occasione del decimo anniversario sono apparse diverse interviste a Jorge Mario Bergoglio. Ce ne sono tre – tutte argentine - che si staccano nettamente dalle altre, pur con i limiti citati: quella di Daniel Hadad del sito Infobae (il più letto nel Paese sudamericano), quella di Jorge Fontevecchia del sito Perfil (di cui è cofondatore), quella di Elisabetta Piqué, corrispondente del quotidiano La Nacion e amica di lunga data.

    A beneficio dei nostri lettori proponiamo un mix di risposte papali (nostra traduzione) estrapolate dalle tre non certo banali interviste ‘argentine’, avvertendo che abbiamo dovuto sacrificarne diverse altre, pure assai interessanti. In qualche caso specifico abbiamo aggiunto una nostra breve nota. Le risposte selezionate sono una trentina circa… ma leggete con attenzione e non sarete delusi!

     

    SCORRAZZANDO TRA LE INTERVISTE A PAPA FRANCESCO DI INFOBAE, PERFIL, LA NACION

    . (su chi dice che, considerato come la Chiesa non sia un’istituzione mondana, essa non deve adattarsi ai tempi/Perfil): E’ un’idea satellitare, sta in orbita.

    . (sugli ‘indietristi’/Perfil): Il problema non è la tradizione, che è sempre fonte di ispirazione; il problema sta in quello che io chiamo l’indietrismo, cioè andare indietro e rimanere come nel secolo scorso, come venti anni fa.

    . (fermare il tempo è una forma di totalitarismo?/Perfil): Mi piace il Suo modo di sintetizzare, va bene così.

    . (il card. Herranz, il diavolo, l’opposizione a Bergoglio, Ha detto Herranz: “Ho lavorato per sei papi e tutti sono stati oggetto di critiche. Forse il diavolo si è insinuato nei pontificati di Paolo Vi e di Francesco. Sempre per dividere la Chiesa e ostacolare la diffusione del Vangelo”/ Infobae): Herranz ha esperienza. E’ un medico, poi entrato nell’Opus Dei e ordinato sacerdote. Ha 92 anni. L’altro giorno mi ha scritto una lettera molto simpatica. Sono molto vicino a Herranz, molto amico. Non sapevo che avesse detto questo. Non posso giudicare se è o non è verità. Però a volte si manifestano resistenze maligne, non buone. Perché la resistenza buona emerge quando io ho un buon progetto, vediamo un po’, se ne discute. La resistenza maligna si ha quando se ne discute qui, ma poi dietro le spalle si progetta il tradimento. (…) Se ce n’è qualcuna, questa sta qui, dentro casa, nascosta e si parlano tra loro quelli che la sostengono. Quando si spingono sull’orlo dello scisma, è proprio brutto. Per esempio c’è il caso di qualche vescovo americano, uno molto conosciuto, che fu nunzio (NdR: Non sarà per caso il lombardissimo arcivescovo Carlo Maria Viganò, già segretario generale del Governatorato oltre che nunzio apostolico a Washington?). Uno non sa se quell’uomo sia cattolico o non sia cattolico, sta al limite.

    . (come si nomina un cardinale/Perfil): Quando uno nomina un cardinale, soppesa un po’ il suo ruolo e il suo lavoro nella Chiesa di oggi. (…) Uno – dopo aver molto pregato, pensato, consultato, perché scegliere cardinali non è facile - promuove persone che si immergono completamente nella quotidianità. Mi è capitato molte volte di modificare una lista di poeporandi, perché questa tensione dello scegliere – derivata dalle informazioni che unoman mano raccoglie -  dura fino alla fine.

    . (Conclave: entrata nella Cappella Sistina nel 2013 con il card. Ravasi/Infobae): Prima di entrare nella Sistina, incontrai il cardinal Ravasi e incominciammo a camminare nel grande atrio davanti alla Cappella. Io gli dissi: “Lei sa che per le mie classi di sapienziali uso – usavo perché ora non li do più – i suoi libri?”. E ho iniziato a spiegare e incominciammo a parlare dei libri sapienziali e andammo in orbita tutte e due fino a quando sentimmo un urlo: “I signori entrano o no? Perché io voglio chiudere la porta”. L’incoscienza di non voler entrare. Sono cose che uno non maneggia.  

    . (sulle persone omosessuali/Perfil): Ho parlato tre volte di omosessualità. La prima durante il ritorno da Rio de Janeito, quando ho detto che “se una persona è omosessuale e cerca Dio, chi sono io per giudicarla?(…) La seconda nel viaggio in Irlanda, quando ho detto che mai si cacci da casa un figlio o una figlia omosessuale, perché bisogna accettare tale condizione e parlarne in famiglia. E la terza volta in un’intervista all’Associated Press, in cui ho parlato della criminalizzazione dell’omosessualità. Purtroppo ci sono più o meno 30 Paesi che anche oggi criminalizzano l’omosessualità e di questi 30 una decina prevede la pena di morte. E’ un fatto molto grave questo e lo dico con molta chiarezza. (…) In occasione delle udienze generali, vengono persone che appartengono a gruppi omosessuali, stanno tra la gente e si presentano come tali: io saluto tutti. Tutti sono figli di Dio e ognuno cerca Dio e lo incontra, per quanto gli è possibile. Dio allontana i superbi, noi altri peccatori stiamo tutti in fila.

    . (sull’ideologia gender, anche a proposito della possibilità perlomeno bizzarra – ma molto molto molto politicamente corretta -attualmente discussa nella Chiesa d’Inghilterra di rendere ‘neutro’ il Padre Nostro e altre preghiere liturgiche/ Perfil): Ne abbiamo parlato un po’ con l’arciverscovo di Canterbury nel ritorno dal viaggio nel Sud Sudan. In questa discussione sul togliere il genere alle cose (…) entra in gioco oggi una cosa molto pericolosa, che è l’ideologia gender, la quale, tra tutte le colonizzazioni ideologiche che si stanno diffondendo, è a mio giudizio la peggiore. Perché ti depotenzia le differenze e ti conduce a far sì che non ci siano differenze, quando invece è la contrapposizione delle differenze che ti fanno progredire. L’ideologia del genere è nefasta. Non sono nefaste le persone coinvolte in questa ideologia, ma l’ideologia stessa che semplifica, rende tutto omogeneo, toglie le differenze. (NdR: ecco un passo che offriamo alla meditazione dei catto-dem accucciati de facto, al di là di apparenti schermaglie verbali di cui si fa compiacente eco Avvenire, ai piedi della nota Elly Schlein. E anche alla meditazione dei responsabili dell’Accademia di Belle Arti di Catania – duemila gli studenti iscritti– i quali hanno eliminato per i bagni la distinzione uomo-donna, inaugurando una nuova segnaletica, consistente in un simbolo di “uguale” inserito in una figura neutra che non porta né la gonna né i pantaloni).

    . (sul comunismo/Perfil): Il comunismo è una ideologia che si è fatta dottrina sociale, che si è fatta governo come una moda di pensiero, ma non ha nulla a che vedere con il Vangelo, è un’altra cosa (…) Le Beatitudini sono un segno contrario rispetto all’imperialismo, però ciò non significa che siano comuniste, una cosa che è venuta dopo con un altro tipo di dottrina e che nasce da altri fondamenti, 

    . (vicinanza al gruppo giovanile peronista di destra Guardia de Hierro/Perfil): Mi accusavamo di essere dell’associazione Guardia de Hierro, perché? Perché, quando è successo che la gestione dell’Universitad del Salvador è passata ai laici, ce n’erano diversi della Guardia de Hierro, ma io non ne avevo la minima idea. (NdR: Ahi, ahi, ahi… è vero che papa Bergoglio nella prima grande intervista del 2013 a padre Spadaro attestò di essere “un po’ furbo”… Non sappiamo se questa ‘furbizia’ si manifesti anche attraverso l’obnubilamento della memoria personale. Infatti in un’occasione nel 2014 il pontefice gesuita e argentino aveva detto ai giornalisti Javier Camara e Sebastian Pfaffen (‘Aquel Francisco’) di aver conosciuto uno dei fondatori della Guardia, Alejandro Alvarez, durante le riunioni all’Universitad gesuitica del Salvador, in vista del passaggio della stessa ai laici. Non solo Alvarez (che secondo fonti bene informate frequentava assiduamente), ma anche altri della Guardia de Hierro. E, sempre nel 2014, nella biografia dettagliata e di alta credibilità dell’amico Austen Ivereigh (‘Tempo di misericordia’) si legge che “Non solo Bergoglio era vicino alla Guardia de Hierro, ma nel febbraio e nel marzo del 1974, attraverso l’amico Vicente Damasco, un colonnello stretto collaboratore di Perón, fu uno dei dieci o dodici esperti invitati a scrivere i loro pensieri nella bozza del ‘Modelo nacional’, un testamento politico che Perón considerava il mezzo per unire gli argentini dopo la sua morte”.Per ulteriori approfondimenti leggere il blog di Sandro Magister, che da subito ha seguito il tema dei rapporti tra Jorge Mario Bergoglio e il peronismo (vedi http://magister.blogautore.espresso.repubblica.it/2023/03/20/bergoglio-peronista-e-populista-lui-nega-ma-anche-si-contraddice/ )

    . (Gesù è per tutti, ha qualche allergia, ma…/Perfil): Gesù era per tutti. Gesù a chi era allergico? Ai quattro partiti poltici del suo tempo: i farisei non li poteva vedere, i sadducei che erano ipocriti, gli esseni erano i guerriglieri dell’epoca (Giovanni Battista era esseno), gli zeloti di cui Giacomo e Giovanni erano simpatizzanti. Allora, semplificando, quando dicono a Gesù, davanti a un villaggio che non lo vuole ricevere: “Facciamo cadere fuoco dal cielo?” Ovvero “Andiamo alla guerra”, lui dice ‘No’, nessuno di questi quattro, né fariseo, né sadduceo, né esseno, né zelota; è una sua nuova linea direttrice creativa, quella delle Beatitudini.

    . (In questi dieci anni sono state recuperate pecorelle perdute, ma nel contempo sono entrati in crisi i ‘cattolici perfetti’, un po’ come il fratello maggiore della parabola evangelica/ La Nacion): Questo succede sempre. Succede sempre. Ma una parola chiave di Gesù è ‘tutti’. Per me è questa la chiave dell’apertura patorale. Tutti dentro casa. Es un lío (un casino), però tutti dentro casa.

    . (qual è l’orma che Lei lascerà? Quella che mi hanno chiesto i cardinali /Perfil ): La voglio lasciare senza pensarci. Cerco di essere coerente, sono una persona con limiti, con i miei peccati, sono un peccatore, mi confesso ogni 15 giorni. Ieri mi ha chiamato il confessore ricordando che erano passati i 15 giorni, verrà prossimamente. Però faccio quello che penso si debba fare quotidianamente e quello che mi chiesero i cardinali nel Conclave, io non invento nulla. Ho posto in opera, aiutato dal Consiglio cardinalizio, quello che nel Preconclave si era detto dovesse fare il nuovo Papa. E questa sarà l’orma, un’orma storica di tutto il gruppo di cardinali che ebbe il coraggio di parlare tanto chiaro nel Preconclave.

    . (su processi pastorali e valutazioni/ La Nacion): Mi piacciono i processi (NdR: vedi apertura cantieri) e non le valutazioni. Curioso, non mi piace valutare, non so proprio farlo. I processi sì che mi piacciono, perché mi piace andare avanti.

    . (crede nel destino?/Perfil): Nel destino in quanto previsto da Dio, sì, però non come in qualcosa di immodificabile, come qualcosa che già è stabilito, no. Il destino è il cammino, è la vocazione che Dio ti dà e però ti lascia libero. Puoi accettare la chiamata di Dio oppure no. Grazie a Dio esiste il libero arbitrio.

    . (qualche errore in questi dieci anni?/La Nacion): Un poco di impazienza, no? A volte mi sale il sangue alla testa. (…) E’ accaduto più di una volta. Non è uscito sui giornali.

    . (un diluvio di interviste…/La Nacion ): Non mi piace dare interviste. Le faccio un po’ controvoglia (NdR: insomma… le interviste per lui – a quanto dice – sono come il cilicio per altri…)

    . (la giornata tipica di Francesco/Perfil): Vado a dormire alle 22.00, mi alzo alle 4, alle 5 sto pregando e alle 6 celebro la messa in una cappellina di sopra. Celebro la messa, faccio colazione e incomincia il ballo. Così, in mattinata, quasi tutti i giorni, non tutti, ricevo in udienza nel Palazzo. Il martedì no, voglio lavorare da solo e il mercoledì ho l’udienza generale di mattina. In serata le udienze sono qui a Santa marta e soprattutto ricevo i diversi capi-dicastero, i capi di Stato, i segretari dell’Economia, ecc… Poi mi prendo un po’ di tempo per letture spirituali, pregare, rispondere a lettere, mi piace scrivere a mano. La cena è alle 8 e poi mi ritiro, leggo il giornale, soprattutto il ‘Romano’ (NdR: sarà Il Messaggero) e alle 10 spengo la luce fino al giorno seguente. Così si svolge più o meno la mia giornata.

    . (su capitalismo e dottrina sociale - economia sì, finanza no/Perfil): La risposta migliore l’ha data san Giovanni Paolo II: “economia sociale di mercato”, mise la parola ‘sociale’. D’accordo. Oggi le cose sono andate molto in avanti e si può dialogare molto bene con l’economia e accordarsi anche su formule adeguate. Al contrario non si può dialogare bene con la finanza. La finanza è gassosa, l’economia è concreta. (…) Il problema serio emerge quando lpeconomnia si trasforma in finanza, che è inafferrabile.

    . (sulle riforme economico-finanziarie in Vaticano/La Nacion): Le ho avviate. (…) Però chi veramente incominciò la riforma economica fu il cardinale Pell e io gli sono molto riconoscente.

    . (su industria degli armamenti e guerre/Perfil): Oggi l’industria che produce di più è quella degli armamenti, ci piaccia o no. (…). Da tutti i punti di vista la fabbricazione di armi è una grande industria e un impero, quando si sente debole, abbisogna di una guerra per sopravvivere e di una guerra anche per vendere le sue armi e provare quelle nuove. (…) La guerra serve per provare le armi.

    . (su Unione europea e omogeneizzazione/Perfil): L’Unione europea ha da risolvere molti problemi, perché l’ideale – secondo gli intendimenti dei padri fondatori – è che ogni Paese, conservando le sue originalità, la sua ricchezza, entri in un’Europa armoniosa. L’errore starebbe nel momento in cui Bruxelles (…) incominciasse a esigere di cambiare i caratteri peculiari dei Paesi. Qui emerge una universalizzazione del particolare che non è lecita, poiché la ricchezza dell’universalità consiste nella varietà dei singoli Paesi, che hanno una loro cultura, una loro storia, una loro politica.

    . (su Putin/ La Nacion): Putin è colto. E’ venuto tre volte qui in Vaticano come capo di Stato e si può rilevare che con lui la conversazione è ad alto livello. E’ colto. Una volta abbiamo parlato di letteratura. E’ un uomo che parla non solo russo, ma anche perfettamente il tedesco, parla inglese. E’ colto. La cultura è una cosa che si acquisisce, non è una professione di moralità. Sono due cose diverse.

    . (su eventuale viaggio di pace a Kiev e Mosca/La Nacion): sono disposto ad andare a Kiev. Voglio andare a Kiev. Però a condizione di andare a Mosca. In tutte e due i luoghi o in nessuno. (…) Andare a Mosca non è impossibile. E’ possibile, non impossibile. Speriamo di poterlo fare, eh. Occhio, non prometto niente. Ma non chiudo la porta. Magari Putin si distrae e la apre, non so.

    . (Lula è un uomo religioso?/Perfil): Ho parlato con Lula due volte qui: è un uomo religioso, frutto fi quella religiosità che succhiò in famiglia. Direi che è la religiosità popolare elementare (…) Dicendo religiosità popolare normale, non lo sto deprezzando, perché è una ricchezza per i popoli.

    . (sull’aborto/Perfil): Sull’aborto sono molto chiaro. Qualsiasi libro di embriologia ti dice che a 30 giorni dal concepumento sono prefigurati tutti gli organi e il DNA è chiarissimo. Perciò c’è vita umana, non dico se c’è una persona. Allora mi chiedo: è giusto eliminare una vita per risolvere un problema? E’ giusto prendere in affitto un sicario perché ti risolva il problema? Sull’aborto non dico più di questo.

    . (un episodio dei tempi della dittatura argentina/Perfil): Mi ricordo una volta, a San Miguel, che presero un ragazzo che conoscevo, un mio amico, che lavorava nell’Osservatorio (NdR: Observatorio de Fisica cosmica di San Miguel/Buenos Aires, che stava all’interno del Collegio Maximo, sede principale dei Gesuiti. Lì abitava padre Jorge Mario Bergoglio, il provinciale della Compagnia). (…) Andai nella Base aerea, dove avevo saputo che era trattenuto, per parlare con il comandante. Che mi disse: “Non siamo noi a tenerlo”. Io gli replicai: “Guardi, io so che Lei è responsabile di quanto accaduto”. Il comandante era un uomo molto buono, al contrario del sistema. Dalla bocca mi uscì questo: “Sappia che c’è l’inferno e che se questo ragazzo venisse ammazzato, Lei essendo responsabile di una vita andrebbe a finire proprio lì”. (…) Usai quella parola per farmi ben capire, niente a che vedere con quello di cui avevamo parlato prima. Di notte il comandante venne a trovarmi e mi disse: “Ho scoperto dove sta, all’una e mezzo lo lasceremo a un certo incrocio, avverta la famiglia che lo vada a riprendere”. Ora questo ragazzo vive in Italia, si è accasato qui. Allora aveva un neonato, adesso ha un altro figlio e ogni tanto viene a trovarmi con sua moglie, dato che abita nell’Italia settentrionale.

    . (Argentina, patria mia/Perfil): Voglio ringraziare il mio popolo, perché è il popolo argentino che mi ha educato. Io sono argentino, educato dal popolo argentino, con la sua ricchezza e le sue contraddizioni. Ho ereditato tutto, figlio di immigrati, ma argentino di anima. (..,) So che tutta la mia educazione la devo all’Argentina, alla scuola pubbliva argentina, alla società argentina, ai miei genitori, alla mia famiglia di immigrati che si inserì anche politicamente nella società argentina. Sono molto riconoscente a Buenos Aires, all’Argentina. E’ la mia patria.

    . (ma allora perché in dieci anni ancora non è andato in Argentina?/Perfil): Semplicemente il viaggio era progettato per il 2017 (NdR: insieme con Cile e Uruguay. Ma la presidenta cilena Michelle Bachelet era in campagna elettorale e quel viaggio saltò). Da allora il viaggio in Argentina è in sala d’attesa, ma non ho messaggi da inviare. Poi c’è la questione delle priorità. Mi piacerebbe se possibile andare in Argentina, ma la programmazione dei viaggi dipende un po’ dal clima mondiale. Ad esempio voglio andare in Mongolia – un viaggio non programmato – ma il presidente della Mongolia ha insistito tanto e vedo che la situazione religiosa del Paese favorisce che io ci vada. Il presidente non è cattolico, però mi ha invitato, andiamo e aiutiamo quel che basta. La stessa cosa è avvenuta per il viaggio in Kazakhistan – Paese che non avevo bisogno di visitare – e tuttavia in quel momento vi si svolgeva un incontro religioso e sociale e decisi di andare.

    P.S. 1. Nel ‘Rossoporpora’ precedente del 22 marzo 2023 avevamo evidenziato tra l’altro alcuni passi dell’introduzione del cardinale Zuppi ai lavori del Consiglio permanente della Cei. Il comunicato finale del 23 marzo 2023 contiene un passaggio più chiaro del consueto sull’aspro e anche truffaldino dibattito in corso a proposito della schiavitù dell’utero in affitto, che la nota lobby, Repubblica e la sinistra alla Schlein vorrebbero de facto permettere così da far avanzare ulteriormente (sacrificando il diritto dei bambini di crescere con una mamma e un papà) la ben conosciuta sovversione antropologica. Ecco il passo del comunicato episcopale: “(tra le sfide in corso nel Paese, in prima posizione) Forte preoccupazione è stata espressa per il crescente individualismo e per l’avanzare di visioni che rischiano di distorcere l’idea stessa di famiglia. Come sancito dalla Costituzione, infatti, la famiglia è e resta il pilastro della società, garanzia di prosperità e di futuro. Riconoscere l’istituto familiare nella sua originalità, unicità e complementarietà significa tutelare, in primo luogo, i figli, che mai possono essere considerati un prodotto o l’oggetto di un pur comprensibile desiderio. In tal senso, molte persone ormai, pur con idealità diverse, riconoscono come inaccettabili pratiche che mercificano la donna e il nascituro”. Nella conferenza-stampa finale il segretario generale della Cei mons. Giuseppe Baturi, è stato però assai ambiguo sull’altra grande questione collegata, quella dell’omogenitorialità.

    P.S. 2. Nel ‘Rossoporpora’ dell’8 marzo 2023 avevamo segnalato tra le buone azioni quaresimali quella della parrocchia di Sant’Ippolito a Roma (piazza Bologna). Si trattava di raccogliere fondi per dotare di una borsa di studio studenti cattolici palestinesi di Jenin, le cui famiglie non sono in grado di pagare la retta di mille euro della scuola cattolica della zona, quella dii Zababdeh. Fin qui sono stati raccolti circa 6mila euro… ma la Quaresima non è finita e si può sperare di contribuire ancora di più all’istruzione e all’educazione degli studenti cattolici di Jenin! Per chi vuol concludere in modo incisivo la Quaresima riecco l’IBAN della parrocchia di Sant’Ippolito a piazza Bologna:  IT 60 H 08327 03251 0000 0000 0928 (causale: borse di studio). .

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