Ricerca

    BUONA PASQUA CON TRE SPUNTI DI RIFLESSIONE: PAPA, PERA, GUERINI

    BUONA PASQUA CON TRE SPUNTI DI RIFLESSIONE: PAPA, PERA, GUERINI - di GIUSEPPE RUSCONI – www.rossoporpora.org – 7 aprile 2023

    Tre spunti di riflessione per questi giorni pasquali da parte di papa Francesco, dell’ex-presidente del Senato Marcello Pera e dell’attivista ecologista attenta agli sviluppi dell’ingegneria genetica Silvia Guerini.

     

    A chi ci legge i nostri più calorosi auguri per una Pasqua serena, pervasa dalla luce e dalla gioia della Resurrezione.  E anche una proposta di lettura di brani estrapolati dall’omelia di papa Francesco durante la messa della Domenica delle Palme e da due interviste, la prima fatta a Marcello Pera (già presidente del Senato), la seconda a Silvia Guerini (attivista ecologista attenta agli sviluppi dell’ingegneria genetica).

    DALL’OMELIA DI PAPA FRANCESCO NELLA MESSA DELLA DOMENICA DELLE PALME (PIAZZA SAN PIETRO, 2 APRILE 2023)

    «Dio mio, Dio mio perché mi hai abbandonato?» (Mt 27,46). È l’invocazione che la Liturgia oggi ci ha fatto ripetere nel Salmo responsoriale (cfr Sal 22,2) ed è l’unica pronunciata sulla croce da Gesù nel Vangelo che abbiamo ascoltato. Sono dunque le parole che ci portano al cuore della passione di Cristo, al culmine delle sofferenze che ha patito per salvarci. “Perché mi hai abbandonato?”.

    Le sofferenze di Gesù sono state tante, e ogni volta che ascoltiamo il racconto della passione ci entrano dentro. Sono state sofferenze del corpo: pensiamo agli schiaffi, alle percosse, alla flagellazione, alla corona di spine, alla tortura della croce. Sono state sofferenze dell’anima: il tradimento di Giuda, i rinnegamenti di Pietro, le condanne religiose e civili, lo scherno delle guardie, gli insulti sotto la croce, il rifiuto di tanti, il fallimento di tutto, l’abbandono dei discepoli. Eppure, in tutto questo dolore a Gesù restava una certezza: la vicinanza del Padre. Ma ora accade l’impensabile; prima di morire grida: «Dio mio, Dio mio perché mi hai abbandonato?». L’abbandono di Gesù. (…)

    Dio mio, Dio mio perché mi hai abbandonato? Il verbo “abbandonare” nella Bibbia è forte; compare in momenti di dolore estremo: in amori falliti, respinti e traditi; in figli rifiutati e abortiti; in situazioni di ripudio, vedovanza e orfananza; in matrimoni esausti, in esclusioni che privano dei legami sociali, nell’oppressione dell’ingiustizia e nella solitudine della malattia: insomma, nelle più drastiche lacerazioni dei legami. Lì, si dice questa parola: “abbandono”. Cristo ha portato questo sulla croce, caricandosi il peccato del mondo. E al culmine Egli, il Figlio unigenito e prediletto, ha provato la situazione a Lui più estranea: l’abbandono, la lontananza di Dio.

    E perché è arrivato a tanto? Per noi, non c’è un’altra risposta. (…).

    Fratelli e sorelle, un amore così, tutto per noi, fino alla fine; l’amore di Gesù è capace di trasformare i nostri cuori di pietra in cuori di carne. (…)  È Gesù per ognuno di noi. Tanti hanno bisogno della nostra vicinanza, tanti abbandonati. Anch’io ho bisogno che Gesù mi accarezzi e si avvicini a me, e per questo vado a trovarlo negli abbandonati, nei soli. (…)  Oggi, cari fratelli e sorelle, sono tanti “cristi abbandonati”. Ci sono popoli interi sfruttati e lasciati a sé stessi; ci sono poveri che vivono agli incroci delle nostre strade e di cui non abbiamo il coraggio di incrociare lo sguardo; ci sono migranti che non sono più volti ma numeri; ci sono detenuti rifiutati, persone catalogate come problema. Ma ci sono anche tanti cristi abbandonati invisibili, nascosti, che vengono scartati coi guanti bianchi: bambini non nati, anziani lasciati soli – può essere tuo papà, tua mamma forse, il nonno, la nonna, abbandonati negli istituti geriatrici –, ammalati non visitati, disabili ignorati, giovani che sentono un grande vuoto dentro senza che alcuno ascolti davvero il loro grido di dolore. E non trovano altra strada se non il suicidio. Gli abbandonati di oggi. I cristi di oggi.

     

     DA UN’INTERVISTA DI MARCELLO PERA A LIBERO SULLA LOTTA CONTRO LA SCRISTIANIZZAZIONE DELL’EUROPA

    MARCELLO PERA, già presidente del Senato, ha tra l’altro scritto nel 2004 con il card. Joseph Ratzinger “Senza radici” (intervista di Fausto Carioti/Libero, 3 aprile 2023)

    . Sulla “lotta contro la scristianizzazione dell’Europa, che fu la priorità di Giovanni Paolo II e Benedetto XVI”: Io penso che questa lotta si possa perdere, e forse l’abbiamo già perduta, e che però la si debba fare. Non è possibile che un mondo di così grande civiltà come la nostra muoia per inerzia, per disinteresse, per paura, senza che nessuno combatta dalla parte giusta. Tanti cattolici oggi applaudono Putin, perché anche loro vogliono distruggere il nostro mondo occidentale, fortemente decaduto e degenerato. Li capisco, la sirena è forte, la tentazione anche, ma la strada è sbagliata.

    Dobbiamo ricominciare dalla resistenza in casa nostra, come ci avevano insegnato proprio Wojtyla e Ratzinger. Lo sapevano anche loro che la battaglia è pressoché persa, ma la si deve combattere. Quando avremo infine distrutto il matrimonio, annullata la famiglia, perduto il senso del limite e del lecito, devastata la scuola, disgregata la società, alla fine molti capiranno che o si scompare oppure si deve rinascere. Fa bene Giorgia Meloni a non cedere: è in discussione ben più del suo governo, la nostra civiltà.

     

    DA UN’INTERVISTA DI SILVIA GUERINI A LA VERITA’ SU TRANSUMANESIMO E INGEGNERIA GENETICA

    SILVIA GUERINI, attivista ecologista e scrittrice, impegnata da più di vent'anni in analisi critiche verso le tecno-scienze e in percorsi di opposizione all'ingegnerizzazione del vivente (intervista di Francesco Borgonovo/La Verità, 3 aprile 2023)

    . Sulle rivendicazioni femministe: Alcune rivendicazioni – ad esempio quella dell’assenza di limiti portata avanti a partire dal ’68 e le istanze delle organizzazioni Lgbtq di oggi – de facto hanno gettato le basi per una separazione della donna dalla dimensione della procreazione. Oggi assistiamo a un cambiamento profondo della donna e della madre, tanto che in alcuni contesti non si può più dire ‘donna’: meglio dire ‘persona che mestrua’. Non si può più dire ‘allattamento al seno’, bisogna dire ‘allattamento al petto’. Assistiamo a una cancellazione e a una evaporazione della madre. La madre è colei da cui nasciamo: non si può scardinare questo fatto, altrimenti si vanno a sgretolare le radici dell’umano . (…) Si parla di progetto parentale, dichiarazione d’intenti, genitore 1 e genitore 2… Sapete che significa? Che l’essere umano – scollegato dalla sua origine attraverso la separazione della dimensione della procreazione – cessa di avere una storia. E si riduce al mero assemblaggio eugenetico di un ovulo e dello sperma.

    . Sul transumanesimo: Nell’ultimo libro di Donna Haraway (teorica transfemminista, tanto amata dall’ultima generazione di ambientalisti prodotta da Davos) si afferma che nel nuovo mondo bambine e bambini nasceranno da uteri artificiali, senza sesso biologico, neutri, modificati geneticamente alla nascita. Non sono delle semplici favole. (…) Il pacchetto transumano prevede utero in affitto, procreazione medicalmente assistita, autocertificazione di genere, identità di genere, bloccanti della pubertà. L’uomo nuovo sarà un essere umano biomedicalizzato inserito in una continua, infinita, spasmodica autoimplementazione, autoottimizzazione. Le ideologie femministe e queer, la sinistra postmoderna e arcobaleno di oggi rivendicano tutto ciò come libertà e autodeterminazione. (Ma) La cancellazione delle radici sessuate, il corpo neutro e la spinta per la riproduzione artificiale dell’umano di fatto preparano la strada alla normalizzazione dell’alterazione della biologia umana, all’ingegneria genetica.

    Ricerca