MARCIA VITA: SPUNTI DI RIFLESSIONE, IL LUMINOSO ESEMPIO DI REPUBBLICA - di GIUSEPPE RUSCONI – www.rossoporpora.org – 25 giugno 2024
Sabato pomeriggio 22 giugno 2024 si è svolta a Roma l’annuale Marcia nazionale per la vita (“Scegliamo la Vita”) – Alcune considerazioni al riguardo – Un capolavoro informativo della nota ‘Repubblica’.
Alcune considerazioni sulla Marcia “Scegliamo la Vita” svoltasi sabato 22 giugno a Roma. Era la terza edizione con la nuova gestione (succeduta a quella del gruppo guidato dallo storico Roberto de Mattei e da Virginia Coda Nunziante) che fa riferimento al Family Day e in posizione preminente a Pro Vita & Famiglia (tra le oltre 120 associazioni aderenti).
Subito emerge un fatto incontestabile dalla Marcia di quest’anno: in Italia il ‘popolo della vita’ è ancora ben vivo e non si riduce a pochi manipoli di esaltati, relitti della solita definita oscurità medievale, come spesso capita di leggere e ascoltare su giornali e tv del Pensiero Unico Mediatico/PUM. Non solo è ben vivo, ma ha una gran voglia di testimoniare il suo amore per la persona umana. E di testimoniare pubblicamente. E di testimoniare con gioia (a differenza di quanto succede sovente nelle manifestazioni rabbiose della nota lobby). Questo ‘popolo della vita’ si caratterizza per una presenza consistente di giovani e, ciò che è ancora più interessante, di uno stuolo di famiglie novelle arricchite dai tanti pargoli in passeggino (pure in versione doppia). Una presenza che dà speranza, assicurando la continuità nel passaggio generazionale della testimonianza.
Certo la Marcia di quest’anno ha confermato che il tema del diritto alla vita non è tra quelli insignificanti nella nostra società (come vorrebbe far credere il PUM). Del resto il voto recente per il rinnovo del Parlamento europeo ha portato a Bruxelles una ventina di candidati che hanno sottoscritto il Manifesto valoriale di Pro Vita & Famiglia (vedi https://www.rossoporpora.org/rubriche/italia/1195-elezioni-ue-vescovi-tarquinio-firmatari-provita-con-p-s.html), il che corrisponde a quasi il 30% dei rappresentanti italiani (tutti facenti capo alla maggioranza di centrodestra).
La Marcia (molto nazionale, poco internazionale come era già accaduto nelle ultime edizioni) è stata occasione anche per lanciare un messaggio al Governo italiano, incoraggiandolo a rafforzare il suo impegno nella difesa della vita umana e dunque ad attuare “con urgenza – come ha detto Jacopo Coghe, tra i promotori della manifestazione - politiche di maggior sostegno alle famiglie, alle giovani coppie che vogliono sposarsi e avere figli, alle donne che si sentono costrette ad abortire per disagi socio-economici, ad anziani, malati e persone sole tentate dalla cultura dello scarto. Si tratta di istanze oggi fondamentali per poter progredire come Paese civile, tanto sul piano economico quanto su quello umano e sociale”. Tanti – come si nota - i fronti su cui c’è dovere ( e voglia) di agire. E non più solo quello riguardante l’aborto. Tuttavia a tale proposito è emersa con chiarezza dalla Marcia la volontà di chiedere alla politica il riconoscimento della personalità giuridica del concepito. La Marcia di quest’anno (più partecipata di quelle delle ultime edizioni) è stata insomma un segnale che sarebbe un errore sottovalutare da parte di un esecutivo e di un legislativo che, se coerenti con quanto annunciato nei programmi elettorali, non possono certo mettersi a rimorchio di agende altrui nazionali e internazionali.
Si dirà: ma i partecipanti non erano in ogni caso una massa tale da poter impressionare più di quel tanto la nostra politica…. Certo… erano in sette-ottomila che hanno voluto pubblicamente testimoniare la loro volontà di difendere il diritto alla vita, in controtendenza rispetto al PUM e rischiando di essere additati come oscurantisti. E’ un numero che oggi è però tutt’altro che trascurabile: sette-ottomila persone convintamente in piazza (e sotto un sole cocente) per una manifestazione considerata ‘retrograda’ non è cosa scontata ai nostri giorni. Vogliamo ad esempio ricordare la dimensione numerica delle presenze a tanti comizi per le recenti elezioni europee?
Certo i politici, salvo poche eccezioni (la deputata Maddalena Morgante/FdI, l’eurodeputato Paolo Inselvini/FdI, il senatore Maurizio Gasparri /FI), hanno brillato per la loro assenza. L’importante è però che, quando si tratterà di votare a Montecitorio, Palazzo Madama, Bruxelles e Strasburgo i decisori pigino sul tasto giusto. Con il sostegno di papa Francesco che nel messaggio inviato ai promotori (vedi https://www.rossoporpora.org/rubriche/italia/1194-italia-gaza-un-aiuto-concreto-papa-messaggio-a-marcia-per-la-vita.html ) e letto dal portavoce Massimo Gandolfini -che con Maria Rachele Ruiu ha coordinato la Marcia - si è espresso con chiarezza estrema sulla posta antropologica in gioco: “Vi esorto ad andare avanti con coraggio nonostante ogni avversità: la posta in gioco, cioè la dignità assoluta della Vita umana, dono di Dio Creatore, è troppo alta per essere oggetto di compromessi o mediazioni.”
REPUBBLICA: QUESTA SI’ CHE E’ INFORMAZIONE… (DA CANDIDARE AL PREMIO STALIN - O MACRON - E AL PREMIO RAVE PARTY )
Riguardo alla Marcia non si può non segnalare un esempio luminoso di giornalismo… da Premio Stalin (o Macron, se così vi piace). I lettori della nota Repubblica (un quotidiano già pluridecorato per le campagne di diffamazione in cui è riconosciuto maestro) hanno potuto assaporare sabato pomeriggio 22 giugno nella versione online un articolo in bella evidenza a firma Marco Carta. Titolo: “I pro vita scendono in piazza a Roma tra slogan e oscurantismo: ‘La pillola abortiva uccide i figli in grembo’.” Accanto al titolo la foto illustrativa in cui troneggia il cartello ‘La vita è sacra dal concepimento’. Segue il sottotitolo: “Circa duecento persone riunite a piazza della Repubblica nella manifestazione nazionale ‘Scegliamo la vita’ a cui hanno aderito oltre 120 associazioni cattoliche”. Poi l’articolo, di cui riproduciamo l’incipit di eloquenza indiscutibile: “L’aborto? Una gran fregatura per le donne”. Anche dopo uno stupro: “Alla violenza non deve corrispondere altra violenza”. Mentre la pillola abortiva “uccide i figli nei grembi”. Sono poche e oscurantiste le parole chiave dei movimenti prolife che oggi pomeriggio si sono dati appuntamento a Roma in piazza della Repubblica”.
Un pezzo veramente esemplare, di una professionalità straripante. L’articolo riportato l’abbiamo letto ’aggiornato’ alle 16.14, poi ‘aggiornato’ alle 20.23. E sempre c’erano le “duecento persone” con tutto il resto (da notare che la Marcia è iniziata con le testimonianze in piazza della Repubblica verso le 14.20). Il giorno dopo, domenica 23 giugno 2024, ecco la Repubblica cartacea. A pagina 8 (“Primo Piano”, taglio basso) riecco l’articolo di Marco Carta, addirittura peggiorato. Penosa, oltre che esilarante, l’aggiunta a “Circa duecento le persone presenti alla manifestazione”: “nelle prime battute”. E poco più oltre (dopo aver dato conto dei numeri dati da promotori/”più di 30mila” e questura/”5000”) Marco Carta insiste: “In piazza, poco più di un centinaio tra anziani, famiglie e suore giunte da tutta Italia con i pullman messi a disposizione dall’associazione ‘Pro vita e famiglia’ che ha anche distribuito numerose bandierine blu e rosa”. Che ne dite di Carta e di chi ne ha pubblicato il capolavoro di oggettività impareggiabile e di coerenza così cristallina? Oltre al Premio Stalin – o Macron, a seconda dei gusti - gliene diamo anche un altro, forse in auge in qualche rave-party? In ogni caso complimenti a Repubblica che si conferma per quello che si sa.