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    CONVEGNO ANGELICUM: 'SUI TETTI' PER TESTIMONIARE CRISTIANESIMO

    CONVEGNO ANGELICUM: ‘SUI TETTI’ PER TESTIMONIARE CRISTIANESIMO – di GIUSEPPE RUSCONI – www.rossoporpora.org – 12 marzo 2022

     

    Un pomeriggio all’Angelicum, promosso dall’associazione-mantello di laici ‘Ditelo sui tetti’, per riflettere sulla presenza di ispirazione cristiana nella società, molto ridottasi negli ultimi anni. Ad aprire i lavori il cardinale Bassetti, a chiuderli il cardinale Parolin. Settanta le associazioni coinvolte.  In sala tra i politici anche Salvini, Meloni, Boschi, Binetti, Bonetti, Stefani, Pillon, Gasparri, Rosato e Fassina.

     

    “E’ piuttosto evidente che negli ultimi vent’anni si è consumato un arretramento delle forze di ispirazione cristiana nella vita pubblica a tutti i livelli. (…) non penso alla rappresentanza politica. La rilevanza dei cattolici in politica interviene comunque in un momento secondario. Quello primario è la rilevanza nella società. E’ lì che i cattolici devono essere presenti, visibili, testimoni di una visione e di uno stile di vita ispirato al Vangelo. Questa rilevanza precede l’altra (…) altrimenti è come voler costruire un edificio senza fondamenta. Non può reggere e sarebbe una fatica vana”. In sintesi: non ha senso per i cattolici costituirsi in forza politica, se il loro sentire non è radicato nella società.

    Da dove è tratta la citazione? Da un’intervista (ricca anche di altri spunti interessanti) del cardinale Segretario di Stato, rilasciata al Corriere della Sera e pubblicata non casualmente mercoledì 9 marzo 2022. Giusto in tempo per farsi leggere e costituire uno stimolo fondamentale per il convegno del pomeriggio, organizzato a Roma, nell’Aula Magna dell’Angelicum, da “Ditelo sui tetti”.

    “Ditelo sui tetti”?Perciò non abbiate paura di loro. Nulla v’è di coperto che non debba essere svelato e di nascosto che non debba essere conosciuto. Ciò che dico a voi nelle tenebre, proclamatelo nella luce; ciò che udite nell’orecchio, annunciatelo sui tetti”…(Matteo 10, 26-27). Un programma a dir poco impegnativo per l’associazione promotrice del convegno.

    Dobbiamo confessare che fino a martedì scorso ignoravamo l’esistenza di tale associazione. In effetti la sigla è nuova di zecca. Ma la riflessione in tal senso è incominciata, ci dicono, già tre anni fa. Su spinta in particolare di Domenico Menorello (deputato per ‘Scelta civica’ montiana per un paio d’anni), che, dopo aver fondato nel giugno 2018 l’ ‘Osservatorio parlamentare Vera Lex?, ha incominciato a tessere con pazienza e tenacia una rete di contatti associazionistici trasversali che mercoledì si è palesata all’Angelicum in tutta la sua forza potenziale e trasversale.  Al  primo incontro sul tema dirompente del ‘fine vita’ nel luglio 2019, ne è seguito un altro (già presente il cardinale Bassetti) nel settembre dello stesso anno e man mano se ne sono aggiunti di nuovi, con la partecipazione di un numero sempre maggiore di associazioni cattoliche o di ispirazione cattolica. All’Angelicum alcuni loro rappresentanti hanno preso la parola per illustrare brevemente tal o tal altro aspetto di un’Agenda in 55 punti che “Ditelo sui tetti’ si è proposto di perseguire. Con un po’ di sorpresa abbiamo constatato che tra loro non era stato inserito Massimo Gandolfini (pur presente in sala e recentemente ricevuto in lungo colloquio da papa Francesco, vedi  https://www.rossoporpora.org/rubriche/papa-francesco/1063-papa-appello-ucraina-fine-vita-ciechi-e-farisei-udienza-a-gandolfini.html ), esponente di quel Family Day che – anche con “Pro Vita&Famiglia” - ha saputo in più occasioni mobilitare ben più di uno spicchio del popolo cattolico.

    Quattro ore di riflessioni pur interessanti (e senza pause) sono tante e sono lunghe…  tuttavia i circa duecento presenti hanno palesemente apprezzato, tanto che hanno ‘costretto’ con un robusto applauso l’ultimo a intervenire, cioè il cardinale Parolin, a leggere per intero la sua lectio e non a troncarla dopo la prima parte come il porporato impietosito aveva proposto.

    Come il cardinale Segretario di Stato anche noi non intendiamo abusare della pazienza dei nostri lettori. Perciò dalla maratona oratoria dell’Angelicum estrapoleremo solo alcuni momenti che sembrano di particolare interesse.

    Incominciamo col dire che il pomeriggio è stato suddiviso in quattro parti: i saluti iniziali (card. Bassetti, mons. Francesco Pesce, mons. Dionisio Lachovitz -esarca apostolico per gli ucraini greco-cattolici in Italia – Domenico Menorello); un ‘seminario’ con il politologo Giovanni Orsina, Alfredo Mantovano e Maurizio Sacconi (cui doveva partecipare anche il filosofo Dario Antiseri, impossibilitato, ma ha mandato un testo scritto); l’illustrazione di alcuni dei 55 punti del programma d’azione (“Agenda”) da parte di una quindicina di rappresentanti di associazioni, introdotti da Marina Casini (Movimento per la Vita) e Alberto Gambino (Scienza e Vita); la lectio conclusiva del cardinale Parolin.

     

    I SALUTI INIZIALI

    “Restare umani – ha evidenziato il cardinale Bassetti in collegamento da Perugia – è frutto di una costante vigilanza e non si improvvisa”, dando un forte incoraggiamento all’azione di testimonianza incisiva perseguita da “Ditelo sui tetti”. Tanto più che siamo oggi confrontati a discorsi antropologici “che non riescono a fare i conti con la persona concreta, storicamente segnata, costitutivamente relazionale e bisognosa dell’altro”. Sono discorsi che presuppongono un’onnipotenza dell’uomo, ma “è bastato un virus invisibile a spazzare molte illusioni”. Tre secondo il presidente della Cei sono i binomi cui deve fare riferimento nella quotidianità lo “sguardo a 360 gradi” dei cattolici italiani: “cultura e formazione, solidarietà e sussidiarietà, diritti e doveri”.

    Aprendo una finestra sull’attualità drammatica, l’esarca Dionisio – dopo essersi chiesto: “Che male ha fatto l’Ucraina per essere così martoriata?”- ha contestato che la guerra in corso sia fra cristiani. Impossibile, “perché i cristiani si vogliono bene”. Purtroppo l’ecumenismo è ostacolato dal contrasto tra l’adesione teorica alla Parola di Dio e la mancata trasposizione della stessa nella vita di ogni giorno.

    Domenico Menorello ha ribadito infine la necessità di un percorso comune tra i cattolici, di fronte all’avanzata della cultura nichilista con la riduzione della persona umana a oggetto: bisogna “stare assieme”, almeno su “poche questioni fondamentali”.

     

    UN SEMINARIO CON ORSINA, MANTOVANO, SACCONI

    Durante il ‘seminario’ il politologo Giovanni Orsina (in forzato collegamento online), constatato il “catastrofico fallimento della politica della fede nel XX secolo”, ha evidenziato come su tali macerie sia restata un’unica opzione ancora praticabile: “la politica dello scetticismo”. Ma anche lo scetticismo è stato assolutizzato: il rifiuto di ogni identità si veste di ‘nuova identità’, il rifiuto di ogni tradizione diventa esso stesso’ “tradizione’, il rigetto della legge naturale sfocia nell’imposizione di una nuova legge naturale. E’ anche vero che la politica dello scetticismo  “è entrata profondamente in crisi” e per i cattolici si apre così la possibilità di testimoniare “un’alternativa alla modernità” al fine di “riguadagnare” uno spazio pubblico  per l’espressione della fede. 

    Alfredo Mantovano (Centro Studi Rosario Livatino) ha esordito rilevando come spesso si sia auspicata in ambito ecclesiale l’emersione di una “nuova generazione di politici cattolici’; “quasi mai” si è invece postulata pubblicamente “una nuova generazione di giuristi cattolici”. Sarebbe invece un’idea da concretizzare, dato che “mai come oggi la giurisdizione ha assunto una centralità e un peso politico di frequente superiori rispetto a quello che svolgono le istituzioni propriamente politiche”, tanto che il nostro sistema sembra essere ormai  più ‘giuristocratico’ che ‘democratico’. In questi decenni, progressivamente – ha continuato, applauditissimo, Mantovano – “il governo da parte dei giudici, non soltanto nelle materie eticamente sensibili, ha sostituito il governo della legge”. Conseguentemente “l’abbandono del principio di subordinazione alla legge insieme col tramonto di principi fondanti condivisi, fa individuare il fondamento della legittimazione dei giudici nel sentire sociale, di cui gli stessi giudici si ergono a interpreti” (vedi ad esempio il caso della Corte Costituzionale  che “oltrepassa il compitodi cancellare le disposizioni illegittime e ne introduce altre, del tutto nuove”).

    Da parte sua Maurizio Sacconi - già ministro del Lavoro e delle Politiche sociali nell’ultimo governo Berlusconi – ha evidenziato la possibilità di collaborazione tra credenti e non credenti che riconoscono “l’antropologia naturale e in essa la ricchezza e l’attitudine relazionale della persona umana”. Come può essere vitale, si è poi chiesto Sacconi, una società in cui “si è perso il rispetto della vita con la propensione alla selezione eugenetica, con il rifiuto delle condizioni di fragilità, con l’accettazione del commercio dell’umano?”

     

    ALCUNI INTERVENTI DI RAPPRESENTANTI DELLE ASSOCIAZIONI PARTE DI ‘DITELO SUI TETTI’

    Chiaro riferimento quest’ultimo alla barbarie dell’utero in affitto, su cui hanno insistito sia Marina Casini che Alberto Gambino, introducendo la terza parte dell’incontro, caratterizzata da una serie di brevi interventi di rappresentanti di alcune delle associazioni facenti parte di “Ditelo sui tetti”. Tra gli oratori – non possiamo purtroppo citarli tutti - Marco Invernizzi (Alleanza Cattolica) che ha presentato in anteprima gli ultimi dati demografici dell’Istat riferiti al 2021: in particolare in Italia ci sono state meno di 400mila nascite (record negativo) e 710mila morti. Eugenia Roccella (in collegamento online) ha rilevato che il vero obiettivo delle campagne per la fluidità di genere è la scomparsa della donna ovvero la fine della maternità. In sintesi la distruzione del binomio madre-figli. Per Giancarlo Cesana anche “le scuole cattoliche sono infiltrate dal politicamente corretto”. Di contrasto a una legislazione liberalizzatrice in materia di droga ha parlato l’ex-parlamentare Massimo Polledri, mentre con forte coinvolgimento emotivo Marcella Caradonna (commercialisti cattolici) ha evidenziato la grave situazione di chi, per pochi euro, rischia di perdere la casa.

     

    PAROLIN: L’UOMO NON SA PIU’ CHI E’ E – PIU’ GRAVE ANCORA – PARE ABBIA SMESSO DI DOMANDARSELO

    E’ seguita la lectio del cardinale Segretario di Stato, che già aveva per così dire ‘benedetto’ l’iniziativa rilasciando l’intervistata citata al Corriere della Sera. “Quale contributo può dare il cristianesimo – si è chiesto inizialmente Parolin – alla società di oggi? Cos’ha ancora di vitale il messaggio cristiano? In Vangelo è ancora in grado di parlare all’uomo dei nostri giorni?”. A tali domande fondamentali il sessantasettenne porporato vicentino ha cercato di offrire una risposta incisiva con la sua prolusione. L’antropologia cristiana, ha proseguito, è frutto dell’incontro tra fede e ragione e una sintesi eccellente la si ritrova nel prologo del Vangelo di Giovanni in cui risuona la parola logos, concetto greco su radici ebraiche.

    Oggi purtroppo l’antropologia cristiana è rifiutata in almeno alcune sue parti, la si distrugge senza costruire e tale processo conduce a un indebolimento dell’essere umano. Tanto è vero che “l’uomo non sa più chi è” e “più grave ancora, pare abbia smesso di domandarselo”.

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    “LAICITA’ POSITIVA, LAICITA’ AUTENTICA” DELLO STATO: PREMESSA PER POTER TESTIMONIARE PUBBLICAMENTE NELLA SOCIETA ‘

    L’Agenda di “Ditelo sui tetti” – ha continuato Parolin - è di “ispirazione cristiana” , un termine “che sottrae la stessa Agenda al solo ambito cristiano”. Un fatto positivo, come dimostra la constatazione che nei dibattiti recenti su molti temi delicati non sono mancate ”le associazioni non cattoliche che hanno sostenuto i postulati cristiani”. Ma quali sono i parametri di ciò che è propriamente cristiano? Si fondano su “ragionevolezza, dignità della persona, bellezza”. In riferimento a quest’ultimo parametro il cardinale Parolin ha sottolineato che in greco e in ebraico “bello e buono” sono lo stesso termine. Del resto nel racconto della Creazione, Dio ripete ogni giorno “E’ cosa bella” e alla fine “E’ cosa molto bella”. Ad esempio, ha rilevato l’applauditissimo Segretario di Stato vaticano, “è cosa molto bella che la donna partorisca un figlio”.

    Nella seconda parte della lectio l’oratore si è soffermato sulle possibilità reali che un’Agenda di ispirazione cristiana ha di poter essere concretizzata incisivamente nella nostra società. La premessa necessaria perché questo possa accadere è che in uno Stato si affermi il principio della “laicità positiva” (meglio, come rilevava Giuseppe Dalla Torre, “laicità autentica”), che sarebbe poi la traduzione statuale di ciò che la Chiesa ha espresso nel Concilio Vaticano II. Solo se prevale la “laicità autentica” la Chiesa e i cristiani sono liberi “di esprimere anche nell’ambito pubblico pensieri, azioni e comportamenti corrispondenti alla propria fede, con il pieno diritto di sollecitare, ben oltre la sfera del privato, corrispondenti azioni pubbliche e leggi a tutela dei valori professati”.

     

    GUERRA RUSSIA-UCRAINA, INVIO ARMI UCRAINA (PAROLIN, BOSCHI)

    Interpellato sull’argomento, il cardinale Parolin ha poi riferito all’aula i contenuti del colloquio telefonico del giorno precedente (8 marzo 2022) con il ministro degli esteri russo Lavrov, ribadendo la disponibilità della Santa Sede a farsi mediatrice nel conflitto tra Russia e Ucraina: “Naturalmente non possiamo mediare se non siamo richiesti”.

    Sempre a proposito di quest’ultimo tema, il Segretario di Stato ha detto alla stampa  che i contenuti forti dell’omelia del patriarca ortodosso Kirill – pronunciata domenica 6 marzo 2022 – non contribuiscono certo a favorire negoziati di pace, anzi “rischiano di accendere ancora di più gli animi”. A questo punto diventa “molto complicato” anche pensare alla realizzazione del secondo incontro Papa Francesco- Kirill (dopo quello dell’Avana del 2016) previsto tra giugno e luglio.

    All’uscita abbiamo chiesto a Maria Elena Boschi perché ha votato a favore dell’invio di armi all’Ucraina, una scelta per noi sciagurata perché ogni invio di armi alimenta la guerra e dunque morti, distruzioni, profughi. Quella che i lettori di Rossoporpora.org conoscono come (ex) garrula ministra ai tempi della legge sulle ‘unioni civili’ e del referendum costituzionale, odierna capogruppo di Italia Viva alla Camera, ha detto di aver certamente approvato l’invio, ma con “un gran peso sul cuore”, un peso “che ancora sente”.  

    Alle diverse fasi del Convegno (specie alla prolusione del cardinale Parolin) sono stati presenti diversi politici, tra i quali abbiamo notato Salvini, Meloni, la già citata Boschi, Binetti, le ministre Bonetti e Stefani, Pillon, Gasparri, Rosato, Fassina.

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