PAPA PER RAMADAN, SPUNTI SU PIOLTELLO (CON PREMESSA SU CARLO DI CICCO) - di GIUSEPPE RUSCONI – www.rossoporpora.org - 18 aprile 2024
Un messaggio accorato e di sostanza di papa Francesco al network Al Arabiya per la fine del Ramadan – Le parole nel dopo-Angelus di domenica 14 aprile – La scuola di Pioltello, il Ramadan e dintorni: una leggerezza spensierata che diventa irresponsabile, anche per le possibili conseguenze – La morte di Carlo Di Cicco, un vaticanista d’altri tempi.
PREMESSA: MORTO CARLO DI CICCO, UN VATICANISTA CHE (CORTESEMENTE) VOLEVA CONVINCERE
Lunedì 15 aprile 2024 ci ha lasciato a 79 anni un collega che per tanti anni ha frequentato quotidianamente con grande coscienza professionale – e diremmo anche socialmente missionaria - la Sala Stampa della Santa Sede: Carlo Di Cicco.
Ormai diversi anni fa il suo box dell’Agenzia Asca (di cui aveva contribuito al successo in modo rilevante) sulla destra all’entrata della sala, fronteggiava quelli di altri due colleghi non insipidi, pur se in forme diverse: Arcangelo Paglialunga (che spesso ricordava il suo grande amico maestro Lorenzo Perosi) e Salvatore Izzo (il vaticanista sempre vigile dell’agenzia Agi). Erano anni in cui la Sala era molto frequentata e in cui non raramente le discussioni erano all’ordine del giorno (e si infittirono e inasprirono poi dopo l’elezione e i primi atti magisteriali di papa Francesco, quando da tempo Di Cicco era diventato vicedirettore de L’Osservatore Romano e aveva conseguentemente diradato le sue presenze in Sala).
Di Carlo Di Cicco ci ha sempre impressionato la grande curiosità, la forza di convinzione nel promuovere le sue idee e la caparbietà – cortese - nel cercare di convincere della loro bontà gli altri (per esempio noi, purtroppo per lui con scarso successo finale… ma forse oggi saremmo più in consonanza, almeno sulla guerra). Era Di Cicco un’espressione molto dignitosa di un cattolicesimo sociale legato alla sinistra, di una ‘Chiesa dei poveri’, per cui aveva anche pagato di persona (obiettore di coscienza contro la guerra, era stato brevemente incarcerato). Molto vicino ai salesiani (di cui era stato professo e con cui ha collaborato giornalisticamente per una vita) e al movimento Pax Christi (del cui bollettino nazionale era stato a lungo redattore), Carlo Di Cicco è stato ricordato con parole commosse (“un amico indefettibile”) dall’ex-Segretario di Stato, il salesiano cardinale Tarcisio Bertone, durante le esequie svoltesi mercoledì 17 aprile – alla presenza tra gli altri di padre Federico Lombardi, di Andrea Monda e Giovanni Maria Vian, dei rappresentanti della Sala Stampa della Santa Sede e di tanti colleghi – nella Basilica romana di San Giovanni Bosco a Cinecittà.
PAPA, 12 APRILE 2024: MESSAGGIO FORTE, NON BANALE AL NETWORK AL ARABIYA PER LA FINE DEL RAMADAN… (Al Arabiya, grande media arabo con sede a Riad, è il rivale del colosso qatarino Al Jazeera)
Ci mettiamo un titolo nostro: I bambini non si chiedono chi è il nemico da distruggere, ma chi sono gli amici con cui giocare
Cari amici,
vi ringrazio per l’opportunità di rivolgervi una parola proprio al termine del Ramadan. Una felice coincidenza ricorre quest’anno, con il mese sacro islamico che si conclude pochi giorni dopo la celebrazione della Pasqua, la festa più importante per i cristiani.
Ma questa lieta ricorrenza, che porta ad alzare gli occhi al cielo e ad adorare il Signore «misericordioso e onnipotente» (Nostra aetate, 3), stride fortemente con la tristezza per il sangue che scorre nelle terre benedette del Medio Oriente.
Fratelli e sorelle, il nostro padre Abramo alzò gli occhi al cielo per guardare le stelle: la luce della vita, che ci avvolge e ci abbraccia dall’alto, ci chiede di superare la notte dell’odio perché, secondo la volontà del Creatore, siano gli astri a illuminare la terra, e non la terra a bruciare, devastata dalle fiamme di armi che infuocano il cielo!
Dio è pace e vuole la pace. Chi crede in Lui non può che ripudiare la guerra, la quale non risolve, ma aumenta i conflitti. La guerra, non mi stanco di ripetere, è sempre e solo una sconfitta: è una via senza meta; non apre prospettive, ma estingue la speranza.
Sono angosciato per il conflitto in Palestina e Israele: cessi subito il fuoco nella striscia di Gaza, dove è in corso una catastrofe umanitaria; possano arrivare gli aiuti alla popolazione palestinese che soffre tantissimo; si rilascino gli ostaggi rapiti a ottobre! E penso alla martoriata Siria, al Libano, a tutto il Medio Oriente: non lasciamo che divampino le fiamme del rancore, sospinte dai venti funesti della corsa agli armamenti! Non lasciamo che la guerra si allarghi! Arrestiamo l’inerzia del male!
Ho nella mente le famiglie, i giovani, i lavoratori, gli anziani, i bambini: sono certo che nel loro cuore, nel cuore della gente comune, c’è un grande desiderio di pace. E che, di fronte al dilagare della violenza, mentre le lacrime scendono dagli occhi, una parola esce dalla loro bocca: “basta”. Basta! – ripeto anch’io – a chi ha la grave responsabilità di governare le nazioni: basta, fermatevi! Per favore, fate cessare il rumore delle armi e pensate ai bambini, a tutti i bambini, come ai vostri stessi figli. Guardiamo tutti al futuro con gli occhi dei bambini. Loro non si chiedono chi è il nemico da distruggere, ma chi sono gli amici con cui giocare; loro hanno bisogno di case, parchi e scuole, non di tombe e fosse!
Amici, io credo che i deserti possano fiorire: come in natura, così pure nei cuori delle persone e nelle vite dei popoli. Ma dai deserti dell’odio spunteranno germogli di speranza solo se sapremo crescere insieme, l’uno a fianco dell’altro; se sapremo rispettare il credo degli altri; se sapremo riconoscere il diritto di esistere di ogni popolo e il diritto di ogni popolo ad avere uno Stato; se sapremo vivere in pace senza demonizzare nessuno. Io credo e spero in questo e con me i cristiani che, tra non poche difficoltà, vivono in Medio Oriente: li abbraccio e li incoraggio, chiedendo che abbiano sempre e ovunque il diritto e la possibilità di professare liberamente la loro fede, che parla di pace e fraternità.
Vi ringrazio per la vostra attenzione. Vi saluto con affetto, assicurandovi che porto il Medio Oriente nel cuore. A ciascuno di voi auguro ogni bene e benedizione dall’Altissimo. Shukran! [grazie!]
Nel dopo-Angelus di domenica 14 aprile 2024 papa Francesco ha detto, a proposito della situazione mediorientale caratterizzata nelle ore precedenti da un insistito attacco iraniano verso Israele:
Seguo nella preghiera e con preoccupazione, anche dolore, le notizie giunte nelle ultime ore sull’aggravamento della situazione in Israele a causa dell’intervento da parte dell’Iran. Faccio un accorato appello affinché si fermi ogni azione che possa alimentare una spirale di violenza col rischio di trascinare il Medio Oriente in un conflitto bellico ancora più grande.
Nessuno deve minacciare l’esistenza altrui. Tutte le nazioni si schierino invece da parte della pace, e aiutino gli israeliani e i palestinesi a vivere in due Stati, fianco a fianco, in sicurezza. È un loro profondo e lecito desiderio, ed è un loro diritto! Due Stati vicini.
Si giunga presto ad un cessate il fuoco a Gaza e si percorrano le vie del negoziato, con determinazione. Si aiuti quella popolazione, precipitata in una catastrofe umanitaria, si liberino subito gli ostaggi rapiti mesi fa! Quanta sofferenza! Preghiamo per la pace. Basta con la guerra, basta con gli attacchi, basta con la violenza! Sì al dialogo e sì alla pace!
… MENTRE A PIOLTELLO TRIONFA LA LEGGEREZZA IRRESPONSABILE (E IN FIN DEI CONTI ANTICATTOLICA) DEL COSIDDETTO BUONISMO
La vicenda ha avuto larga diffusione e può essere sintetizzata così. Una scuola statale di Pioltello (periferia di Milano) è frequentata per un 43% da allievi musulmani. Già nell’allestimento del calendario scolastico 2023/24 il Consiglio d’Istituto aveva deciso di chiudere il 10 aprile 2024 per la fine del Ramadan. Avvicinandosi la data e montando le polemiche (con interventi anche del ministro dell’Istruzione del Merito Giuseppe Valditara e dell’Ufficio scolastico regionale lombardo) lo stesso Consiglio ha ritenuto di confermare la decisione originaria, presa “sulla base di motivazioni che riteniamo coerenti con il diritto all'educazione e all'istruzione, con la Costituzione Italiana e che origina dalla considerazione operata dal Collegio Docenti". Il 10 aprile dunque scuola chiusa, con alcuni dei genitori contrari a protestare pubblicamente.
Qualche spunto di riflessione.
Primo: L'articolo 8 della Costituzione, dopo aver affermato che tutte le Confessioni religiose sono ugualmente libere davanti alla legge e che hanno diritto di organizzarsi secondo i propri statuti, purché non contrastino con l'ordinamento giuridico italiano, stabilisce che i loro rapporti con lo Stato sono regolati per legge sulla base di intese con le relative rappresentanze.
Secondo: tra le confessioni religiose firmatarie di un’intesa con lo Stato non figura l’islam (al contrario ad esempio di ebraismo, tavola valdese, ortodossi, buddisti, avventisti).
Terzo: siglare un’intesa con l’islam comporta di solito gravi difficoltà, considerate le divisioni al suo interno, in special modo tra sunniti e sciiti.
Quarto: a meno che la Costituzione non sia considerata carta straccia a seconda delle convenienze belliciste (vedi ad esempio quanto successo con la fornitura di armi all’Ucraina in palese contrasto con l’art. 11) o radicalchic, la decisione della scuola di Pioltello viola l’art. 8.
Quinto: la decisione è tanto più inquietante per il fatto di costituire un precedente che potrà essere sfruttato da altri gruppi locali, musulmani o non musulmani, che pretendono in virtù della consistenza numerica altre chiusure di scuole per festività diverse. Non a caso già si sono levate le voci di gruppi di studenti musulmani al Politecnico di Milano e all’Università di Bologna per chiedere quanto concesso a Pioltello (invece all’Università per stranieri di Siena ci ha pensato il rettore, l’attivista Tommaso Montanari, a bloccare le lezioni per la fine del Ramadan).
Sesto: non è chi non veda come la decisione di Pioltello, se replicata. possa complicare e di molto l’allestimento dei calendari scolastici… poi, se si dà ai musulmani, si dovrà togliere a qualcun altro… magari, per caso, ai cattolici? Un’idea che certo eccita e delizia la galassia laicista, mediaticamente devastante… e anche i musulmani, almeno quelli che sognano la rivincita per le Crociate! Vacanza il venerdì e scuola la domenica (a intermittenza)?
Settimo: tra gli spensierati fautori di decisioni di inaudita superficialità come questa c’è qualcuno mai che si sia posto il problema del rispetto della reciprocità? Si potrebbe chiedere all’Arabia Saudita di chiudere le scuole anche solo il giorno di Pasqua o di Natale. Pure all’Iran e al Quatar…che dite? “Ma noi siamo superiori, siamo democratici...”. Dove l’abusato ‘democratici’ sta per masochisti.
Ottavo: la decisione del Consiglio di Istituto di Pioltello è stata accompagnata, oltre che dal dissenso complessivo dell’opinione pubblica nazionale (vedi sondaggi di Ipsos e Adnkronos), dal plauso di una maggioranza della sinistra e di alcune realtà del mondo cattolico, addirittura da quello dell’arcidiocesi di Milano. Stendiamo su ciò un velo pietoso…ma (e qui introduciamo una parentesi) non possiamo ignorare che di pastori smarriti ce ne sono anche altri, ad esempio quello di Carpi (e Modena), stizzito con una parte di suoi fedeli perché ha dovuto ingoiare la chiusura anticipata – a causa delle proteste insistite - di una mostra carpigiana molto, ma molto controversa nella chiesa di sant’Ignazio (vedi https://www.rossoporpora.org/rubriche/papa-francesco/1183-papa-il-coraggio-della-pace-avvenire-di-luce-e-di-tenebre.html ). Cattolici favorevoli alla chiusura della scuola di Pioltello per il Ramadan e tanto miopi da non intravedere le conseguenze possibili di gesti buonisti come questo: per quanto riguarda la forte legittimazione pubblica della presenza islamica (e inevitabilmente delle sue spinte estremiste), ma anche – altrettanto inevitabilmente – per ciò che concerne la perdita di considerazione ufficiale per il cattolicesimo, giudicato ormai una tra le tante religioni in Italia (provate però a intaccare le vacanze scolastiche di Natale e allora vedrete le terrazze radicalchic e laiciste dei Parioli, quelle degli ‘Auguri di stagione’, insorgere all’unisono sventolando Repubblica e strillando per lesa Cortina).