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    VERSO UN NUOVO 'PARTITO DEI CATTOLICI' IN FUNZIONE ANTI-LEGHISTA?

    VERSO UN NUOVO ‘PARTITO DEI CATTOLICI’ IN FUNZIONE ANTI-LEGHISTA? – di GIUSEPPE RUSCONI – www.rossoporpora.org – 9 dicembre 2018

     

    Contro l’orticaria che affligge una parte del mondo cattolico per il successo della Lega (anche tra i cattolici) non bastano più le pomate tradizionali: occorre un farmaco nuovo, che bastonando la Lega, stronchi anche l’orticaria…

     

    Che cos’è l’orticaria da stress? E’ un disturbo attinente alla pelle che si irrita e prude, coprendosi di vescichette o scaglie. Tra i rimedi una pomata da spalmare sottilmente sulla pelle detersa e pulita con cura. Si dice che di questi tempi i vertici della Cei - per non parlare del direttore di Avvenire, dei suoi accoliti e delle sue propaggini (come Famiglia cosiddetta cristiana) - facciano ricche le farmacie vista l’insistenza con cui le frequentano. Il fatto è che al momento per loro non vale pomata che attenui l’orticaria da cui sono afflitti: è un’orticaria da stress, provocata dall’allergia al successo della Lega. E al fatto che sono molti i cattolici, anche praticanti, che guardano a Salvini (orrore!) con simpatia e speranza. In queste ore il prurito è veramente insopportabile, dopo che ieri, festa dell’Immacolata, Piazza del Popolo si è riempita veramente di popolo e non di radical-chic e di pii compagni di strada, molto interessati del resto ai profitti da arraffare grazie alle cooperative del business dell’immigrazione. Tant’è vero che stamattina, domenica 9 dicembre 2018, il foglio di Tarquinio il Superbo non può nascondere il dispetto per il disdicevole evento, titolando in prima pagina (ça va sans dire non in grande evidenza e associando la manifestazione leghista a quella No-Tav a Torino): “Piazze quasi piene con ‘no’ a UE e Tav” (quel ‘quasi piene’ sa di comicità e quel ‘no’ all’UE è molto, ma molto riduttivo e semplicistico, roba da titolisti di lana grezza).

    Perciò, oltre alla necessaria pomata, i colpiti dall’orticaria da stress stanno provando di questi tempi un nuovo farmaco, che sperano mirabolante (ovvero: che riesca a tarpare le ali alla Lega e specialmente a far rientrare in un ovile giudicato più consono le troppe pecorelle smarrite sulla destra). Il farmaco, già sperimentato in questi ultimi anni con esito lacrimevole, si chiama “nuovo partito cattolico”. Il megafono mediatico? Avvenire e i suoi fratelli (anche audiovisivi). Lo Stato maggiore? I vertici della Cei (magari con l’attiva benevolenza di colli e segrete stanze) insieme con i presidenti di certe associazioni da sempre collaterali ai vecchi poteri. Il presidio del territorio? Oltre a un certo numero di preti (alcuni più o meno invasati, ma la maggior parte strateghi da sacristia), diverse parrocchie e sedi locali delle citate associazioni di massa (però assai meno dei bei tempi). I tempi? Il sogno dice “Europee 2019”, la realtà è più complessa. Ma la direzione è segnata.

    Qualche indizio dell’ultimo mese, con l’accelerazione di questi giorni.

    12 novembre 2018- cardinale Gualtiero Bassetti, presidente della Conferenza episcopale italiana (CEI), relazione introduttiva all’Assemblea generale: Come Vescovi non intendiamo stare alla finestra. La Chiesa vuole contribuire alla crescita di una società più libera, plurale e solidale, che lo stesso Stato è chiamato a promuovere e sostenere. (…) Nella complessità di questa stagione, i limiti individuali possono trovare una compensazione soltanto nella dimensione comunitaria, educandoci a pensare e ad agire insieme. La politica migliore è quella che opera in unità di mente e di cuore, senza cadere in faziosità. Al riguardo, a cent’anni dalla morte, l’esempio del beato Giuseppe Toniolo ha ancora molte cose da dirci: in una situazione in cui i cattolici erano politicamente irrilevanti e comunque impediti, egli seppe riunirli attorno a un impegno per il lavoro, la giustizia e la pace sociale; con il suo servizio culturale divenne promotore di legislazioni e di opere sociali a favore delle classi più disagiate. Così, la sua visione di un’economia per l’uomo, permeata dall’etica e governata dai principi di sussidiarietà e di solidarietà, rimane anch’essa una lezione estremamente attuale.

    30 novembre 2018, Avvenire – L’editoriale “La nostra Europa” con occhiello “Impegno e appello di realtà cattoliche” appare in contemporanea con un intervento nello stesso senso del cardinale Gualtiero Bassetti a un convegno promosso dalle realtà firmatarie dell’editoriale, rappresentate dai rispettivi presidenti: Roberto Rossini (Acli), Matteo Truffelli (Azione Cattolica), Marco Impagliazzo (comunità di Sant’Egidio), Maurizio Gardini (Confcooperative), Giuseppe Gallo (Fondazione Tarantelli-Cisl), Nicola Antonetti (Fondazione Luigi Sturzo), Gabriella Serra e Pietro Giorcelli (Federazione universitaria cattolica italiana, Fuci).

    2 dicembre 2018, RepubblicaTitolo a pagina 10: “E’ tempo di un partito dei cattolici. Così nella Chiesa si prepara la svolta”. Nell’articolo, a firma di Paolo Rodari, si legge una dichiarazione di Gastone Simoni (vescovo emerito di Prato) relativa al gruppo di laici cattolici chiamato ‘Insieme’ cui da anni è molto vicino: “Il presente è una associazione di carattere politico. Ma nell’anno del centenario del famosissimo appello di Luigi Sturzo “Ai liberi e forti” (18 gennaio 1919) che fu l’atto di nascita del Partito Popolare italiano e della prima forma di partecipazione organica dei cattolici alla vita politica della nuova nazione italiana, vogliamo costituire un nuovo partito. L’impegno lo prendono i laici, certo, ma la novità risiede – oggi come non è mai avvenuto dopo la costituzione della Democrazia cristiana – nella spinta decisiva, da parte delle gerarchie, dal cardinale Gualtiero Bassetti, presidente della Cei, e insieme da esponenti del vaticano di primo piano, l’ex-sostituto Giovanni Angelo Becciu e il segretario di Stato Pietro Parolin”. Il vescovo Simoni dice questo- annota Rodari - “mentre insieme a diverse sigle del mondo cattolico lavora ad un nuovo partito “che pur benedetto dai vescovi non sia da essi etero diretto”, un partito che intanto è già un gruppo riunito con un suo nome: Insieme’ “.

    7 dicembre 2018, Avvenire – a pagina 8 si legge, in un box in evidenza di taglio basso, il seguente titolo: “Laici per l’Europa – Un progetto ‘Insieme’ (Domani a Roma primo raduno nazionale)”. Ecco l’ incipit dell’articolo, a firma di Angelo Picariello, che da decenni spera nella resurrezione della ‘Balena Bianca’, inebriandosi di sogni a ogni fruscio proveniente dalla palude dei sopravvissuti: “L’appuntamente europeo si avvicina e cresce la voglia di esserci dei cattolici. C’è la percezione di inadeguatezza degli attuali contenitori politici da un lato, e dall’altra la voglia di non far mancare il contributo originale di una cultura che ha avuto un ruolo decisivo nella nascita del progetto dell’Unione, in un momento in cui il futuro stesso dell’Europa è a rischio e l’Italia da Paese promotore è diventato parte del problema. Questa ed altre riflessioni hanno portato a una nuova mobilitazione che fa capo al gruppo ‘Insieme’, una nuova associazione di impegno politico ancora in fase di strutturazione che conta già su circa 500 aderenti, espressione di tutte le aree del Paese”. (…) Un’iniziativa non ancora strutturata, per la quale si è già parlato di un nuovo ‘partito dei cattolici’. Ma, ben consapevoli – fra l’altro – delle difficoltà previste dal sistema elettorale delle Europee, i promotori preferiscono definirlo ‘movimento di laici cattolici’ che, dopo un lungo processo di riflessione, ha predisposto un documento politico programmatico che avanza proposte sui principali temi sul tappeto”. Citati i giornalisti Nicola Graziani e Giancarlo Infante, “intellettuali cattolici” come Leonardo Becchetti, Stefano Zamagni. Conclude Picariello: “Un’iniziativa di carattere eminentemente laico, che però si avvale dell’incoraggiamento – dopo gli appelli del presidente della Cei Gualtiero Bassetti a un rinnovato protagonismo dei cattolici in politica – di alcuni pastori”. Come Vincenzo Apicella (Velletri-Segni), Gastone Simoni (emerito di Prato), don Gianni Fusco (segretario generale dell’Unione apostolica del clero).

    8 dicembre 2018, Avvenirenella pagina dell’Azione Cattolica (il cui presidente aveva aderito all’appello “per l’Europa” di alcune associazioni, pubblicato come editoriale dallo stesso ‘Avvenire’ il 30 novembre) appare un grande titolo di apertura: “Credenti laici corresponsabili, per la Chiesa e per il mondo d’oggi”

    9 dicembre 2018, Avvenire – a pagina 12 la cronaca del ‘raduno nazionale’ di ‘Insieme’. Titolo: “Un laboratorio di cattolici prende corpo”. Annota subito il vigile Angelo Picariello che si è trattato di “un primo passo verso un movimento politico ‘autonomo’ rispetto alle attuali formazioni che porti il contributo originale dei cattolici in politica”. E’ stata “una prima risposta all’appello del presidente della Cei, il cardinale Gualtiero Bassetti che ha definito l’impegno dei cattolici in politica ‘fondamentale dell’essere cristiani’. Tra i presenti - oltre a Leonardo Becchetti e Stefano Zamagni - citati gli ex-parlamentari Lorenzo Dellai e Ivo Tarolli, il giurista Francesco d’Agostino, i giornalisti Nicola Graziani, Giancarlo Infante e Mimmo Delle Foglie, l’ambientalista Mauro Banchini e un ‘pezzo grosso’ come Salvatore Martinez (presidente nazionale del ‘Rinnovamento nello Spirito”). Per il 18 gennaio 2019 – osserva infine Picariello - ‘Insieme’ “intende darsi un nuovo step, anche in vista delle elezioni europee, sebbene non ci sia intenzione di scendere in campo con una propria lista. Ma potrebbero esserci dei primi ‘esperimenti’ a livello locale, in ambito amministrativo e regionale”.

    9 dicembre 2018, Avvenireprima pagina, titolo d’apertura: “Bassetti: è il tempo di un Forum civico” – sommario: “I laici cattolici per una rete aperta, solidale ed europeista. La Chiesa voce critica”. Occhiello: “Il presidente della Cei chiede anche di rimuovere gli ostacoli all’accoglienza dei migranti”. A pagina 9 ecco l’intervista al presidente della Cei (ovvero all’editore di Avvenire). Titolo: “Bassetti: una grande rete per l’Italia”. Sommario: “Serve che i laici cattolici promuovano un Forum civico aperto a chi ha a cuore un futuro solidale ed europeo” – “Sull’accoglienza dei migranti: non siano posti nuovi ostacoli, anche di natura legislativa, al primo aiuto”.

    In un passo dell’intervista Bassetti loda Giuseppe Conte (già intervistato, oltre che da ‘Famiglia cosiddetta cristiana, anche dallo stesso quotidiano catto-fluido il 4 dicembre): “Ho letto alcune dichiarazioni apprezzabili del presidente del Consiglio”. E’ una lode molto interessata che nel profondo appare soprattutto in funzione anti-Salvini.

    Dell’intervista di Giacomo Gambassi riproduciamo due altri passi.

    Domanda: “E’ possibile rilanciare la presenza dei cattolici sulla scena politica?”
    Risposta: “È auspicabile un impegno concreto e responsabile dei cattolici in politica. Ma è un impegno che spetta senza dubbio ai laici. Laici che, però, non solo devono essere adeguatamente formati nella fede, ma sono chiamati ad assumere come bussola dei loro comportamenti quella «visione martiriale» della politica evocata da papa Francesco. La politica per i cristiani non è il luogo per fare soldi o per avere il potere. È all’opposto il luogo del servizio, di chi non si lascia corrompere e del «martirio quotidiano». Come pastore ho il dovere di ricordare e suggerire ai laici di servirsi di quel tesoro prezioso che è la Dottrina sociale della Chiesa. Un tesoro a disposizione dell’umanità intera, ma che non è ancora stato compreso appieno. Se fosse stato veramente recepito, avremmo superato quella sterile divisione del passato tra i cosiddetti “cattolici del sociale” e i “cattolici della morale”. Dobbiamo tornare all’unità del messaggio evangelico e capire fino in fondo che la difesa della vita e della famiglia è collegata inscindibilmente con la cura dei poveri, degli ultimi e degli scarti della società.

    Domanda: “Allora come comportarsi?”
    Risposta. “Ci sono già tantissime esperienze sul territorio a livello associativo o anche singole esperienze. Ricevo continuamente lettere di incontri, anche piccoli, di uomini e donne di buona volontà che hanno a cuore il bene comune della propria città, provincia o regione. Esperienze che forse andrebbero messe in rete in una sorta di Forum civico. Occorrono giovani laici cattolici, trentenni e quarantenni, che sappiano cucire reti di solidarietà e di cura. E che soprattutto sappiano essere il sale della terra. Sappiano cioè parlare e dialogare con tutti coloro – senza distinzione di fede e cultura – che hanno veramente a cuore il futuro dell’Italia e dell’Europa. Senza creare nuovi ghetti e nuovi muri”.

    E’ proprio il caso di dire: chi vive sperando, muore cantando.

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