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    ORDINE MALTA: COME TI ERUDISCO LA STAMPA ESTERA-ATTACCO A TRUMP

    ORDINE MALTA: COME TI ERUDISCO LA STAMPA ESTERA - ATTACCO A TRUMP - di GIUSEPPE RUSCONI – su www.rossoporpora.org – 3 febbraio 2017

     

    Giovedì 2 febbraio pomeriggio la Sala Stampa Estera di Roma ha ospitato l’attesa conferenza-stampa dell’Ordine di Malta post-Anschluss. Mattatore? Albrecht Freiherr von Boeselager, il Gran Cancelliere rimesso in sella da Santa Marta. “Legalità ripristinata”.  Nell’introduzione di von Boeselager un violento attacco a Trump (in primo luogo) per la politica dei migranti.

     

    Tre giorni fa ecco l’annuncio nella bacheca della Stampa estera di Roma: “Giovedì 2 febbraio conferenza stampa dell’Ordine di Malta sul tema: Le priorità del governo dell’Ordine di Malta” . Interverranno Albrecht Boeselager, Gran Cancelliere e Mauro Casinghini, direttore del Corpo di soccorso italiano dell’Ordine di Malta” . Ma come….neanche il tempo di reinsediarsi e già von Boeselager viene alla Stampa estera per una conferenza stampa? Perché così in tempi tanto brevi? Verrà con la baldanza del vincitore fresco di re insediamento? E’ allarmato dalla rivolta serpeggiante in diverse parti dell’Ordine? Vuole erudire la comunicazione mondiale suggerendo la giusta versione dei fatti?

    Chissà… com’è come non è, von Boeselager ha fatto il suo ingresso – tra i flash dei molti fotografi - nella sala di via dell’Umiltà 83c gremita  come nelle grandi occasioni da giornalisti curiosi (e anche da qualche ambasciatore). Non era solo con il citato Casinghini (che sul palco ha fatto scena muta), ma si è fatto accompagnare da Dominique de La Rochefoucauld-Montbel (Grande Ospedaliere, ministro della Sanità), da Janos Esterhazy de Galantha (Ricevitore del Comun Tesoro, ministro delle Finanze) e dal direttore della Comunicazioni Eugenio Ajroldi di Robbiate. Assente colui che regge l’Ordine ad interim, Fra’ Ludwig Hoffmann von Rumerstein… giusto per far capire chi è oggi il padrone del  glorioso Ordine cavalleresco dopo l’Anschluss operato dalla Misecordia argentina insieme con i Finanz-Panzer tedeschi (con la benedizione attiva del possente cardinale Marx, arcivescovo di Monaco-Freising, cioè di una gloriosa, ‘cattolicissima’, arcidiocesi che oggi si ritrova senza seminaristi…. Un vero e proprio successone pastorale!)

    Poco prima che il Vincitore giungesse in sala stampa era stata distribuita una “Dichiarazione” in inglese e in italiano, dal titolo: “Il Governo ha ristabilito la sua leadership nel rispetto della Costituzione dell’Ordine”…. A un collega francese ciò ha irresistibilmente ricordato quel “L’ordre régne à Varsovie”, attribuito dal giornale La Caricature al generale Bastien Sébastiani, ministro della guerra che il 16 settembre 1831 più o meno così  commentò l’occupazione di Varsavia da parte delle truppe russe a repressione della rivolta polacca scoppiata il 29 novembre 1830.

     

    Il Governo ha ristabilito la sua leadership” è stato dunque il leit-motiv della conferenza-stampa, durata un’ora e un quarto e ricca di domande non turiferarie.

     

    Inizialmente von Boeselager ha sintetizzato in sei punti la posizione dell’Ordine. In particolare ha ribadito la “fedeltà irrevocabile, indiscutibile” dell’Ordine al Papa, che ha ringraziato così come il   cardinale Parolin “per l’enorme aiuto” dato e la commissione di indagine di cinque membri. Il Gran Cancelliere ha evidenziato che “la crisi di governo è scaturita da un atto illegale” e ha sottolineato l’impegno a “riportare nell’Ordine la normalità, rassicurandone i membri”.

    In chiusura dei sei punti introduttivi quello riguardante le politiche migratorie. Qui con voce  vibrante von Boeselager ha tra l’altro dichiarato: “Condanniamo fermamente ogni politica discriminatoria (…) Siamo allarmati e preoccupati da posizioni che discriminano in base a origine e razza (…) La storia ha già fornito numerosi esempi che mostrano le drammatiche e mostruose conseguenze di politiche basate sulle origine e sulle etnie”. In questi giorni una dichiarazione di tal genere non fa irresistibilmente pensare a una critica dura delle politiche migratorie del neo-presidente degli Stati Uniti? O magari dell’Ungheria?

    Alla nostra domanda a tale proposito, von Boeselager ha cercato di correre ai ripari, osservando che le sue erano dichiarazioni di principio, che non erano contro persone in particolare (e dunque non contro Trump), che sono molti i Paesi che stanno violando i diritti dei migranti, che non aveva attaccato il governo ungherese, che l’Ungheria “ha  alcune sue specificità storiche”… in ogni caso però “non accetteremo la negazione dei nostri principi umanitari”. Risposta per nulla convincente, considerata la solennità e il momento storico dell’attacco, che è difficile negare sia stato riservato in ogni caso almeno a Trump.  

     

    Ora qualche risposta su punti particolari.

    Le dimissioni del Gran Maestro Fra’ Matthew Festing: “Siamo grati al Gran Maestro perché che ha accettato di proporre le sue dimissioni (…) Il Gran Maestro non è stato mandato via, ma gli è stato chiesto in modo pastorale … gli è stato consigliato di dimettersi”. Sublime il candore di von Boeselager!

    Sovranità dell’Ordine: (rispondendo a una nostra domanda sull’ Anschluss vaticano dello SMOM):  “Io penso che l’intervento del Vaticano sia stato il contrario di un Anschluss. Il Papa ha fatto il possibile per rafforzare la nostra missione, non indebolirla. La Santa Sede non ha violato la sovranità dell’Ordine.”  Domanda di una collega: Un Paese straniero vi ha detto che le vostre decisioni erano nulle (riferimento alla lettera del 25 gennaio del card. Parolin)…: “La lettera del cardinale Parolin potrebbe essere stata fraintesa e questa è la ragione per cui il Papa ha scritto successivamente un’altra lettera. Ma il cardinale Parolin doveva fare in fretta, doveva partire per l’Africa…”

    Distribuzione di preservativi da parte della Malteser International: “La mia coscienza è pulita. Quando abbiamo scoperto questi programmi, li abbiamo interrotti tutti tranne uno. Sono fedele all’insegnamento della Chiesa.” Ha però aggiunto de La Rochefoucauld che non sempre è facile applicare i principi in certe situazioni e talvolta “sorgono questioni per le quali occorre trovare soluzioni dentro l’insegnamento della Chiesa”. Notiamo che la questione coinvolge numerosi progetti cui la Malteser International collabora(va) in unità d’azione con l’Onu: non solo “uno in Myanmar” (come è stato detto e ripetuto), ma anche in Kenya e Sud-Sudan in periodi diversi tra il 2006 e il 2015, come è stato scoperto da una commissione dell’Ordine voluta dal Gran Maestro Festing nel 2015. Tra il 2006 e il 2014 il Grande Ospedaliere con compiti di supervisione sulle attività della ‘Malteser International’ era von Boeselager.

    Il futuro del cardinal Burke, ‘patrono’ dell’Ordine. Che ne sarà del suo ruolo con la nomina annunciata di un Delegato Pontificio? “Penso che non possiamo prevedere né vogliamo commentare il ruolo che avrà in futuro. (…) Confermiamo la volontà di collaborare con il Delegato Pontificio.”

    La vicenda della donazione di 120 milioni di franchi svizzeri e le intenzioni attribuite al Gran Cancelliere di ‘traghettare’ in Vaticano (Ior) le proprietà immobiliari dell’Ordine in Italia: a una nostra domanda a tale proposito ha risposto Esterhazy de Galantha, facendo un lungo e dettagliato excursus sulle procedure di accettazione delle donazioni. Tre secondi e mezzo di pausa e, prima che potesse (eventualmente) continuare riferendosi alla donazione e alle intenzioni di cui alla domanda, il solerte portavoce Eugenio Ajroldi di Robbiate (che già aveva dato vistosi segni di insofferenza al momento della domanda) gli ‘scippava’ il microfono dando la parola a un altro collega per la domanda successiva. Comprendiamo l’irrequietezza del portavoce… fin qui sarà stato abituato in conferenza-stampa al massimo a convenevoli tipo “Sì, signor marchese, certo signor conte, prego signor duca”…

    Ancora sui soldi. A proposito di un trust creato per la donazione già citata: “Non c’è nessuna connessione tra l’Ordine e il trust”.

    Donazioni ridotte? “Abbiamo perso un po’ di fiducia dei donatori. Ma la riduzione non è significativa.  Aggiunta di de la Rochefoucauld : “Non è facile per un donatore. Dobbiamo prenderne atto. La cosa choccante è che alcune persone hanno deciso di non darci più niente perché credevano che eravamo contro il Papa”. Ci pare di capire che la colpa è dell’ex-Gran Maestro Matthew Festing, che ha destituito von Boeselager.  Ma in Gernania non sono stati persi milioni anche prima, per lo scontro von Boeselager-Festing? 

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