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    INCONTRO PRO-VITA/CARD. BURKE: SACRILEGA COMUNIONE A POLITICI CONTRO VITA E FAMIGLIA

     

     

    INCONTRO PRO-VITA/CARD. BURKE: SACRILEGA COMUNIONE A POLITICI CONTRO VITA E FAMIGLIA - di GIUSEPPE RUSCONI - www.rossoporpora.org - 3 maggio 2014

    Sabato 3 maggio si è tenuto a Roma  il primo incontro internazionale di numerose associazioni pro-vita. Discusse le strategie per difendere e promuovere nel mondo il diritto alla vita – Un appello ai vescovi cattolici perché non permettano l’accesso alla Comunione ai politici che votano leggi abortiste – La conferenza-stampa con i promotori – Nel pomeriggio il card. Burke evidenzia come sia sacrilega la Comunione ai politici che approvano norme anti-vita e famiglia – Relazione anche dello studioso George Weigel

     

     

     

     

    L’attesa ‘prima’ del Convegno internazionale pro-vita si è concretizzata oggi a Roma, nella sala San Pio X all’angolo di via della Conciliazione. Come previsto in mattinata, a porte chiuse, ognuna delle organizzazioni pro-life presenti (alcune aggiuntesi proprio all’inizio dei lavori, come ad esempio l’Associazione Giovanni XXIII fondata da don Benzi) ha illustrato le proprie esperienze e si è confrontata con le consorelle sulle strategie più incisive da adottare nel mondo per la difesa e il promovimento del diritto alla vita.

    Nella conferenza-stampa del primo pomeriggio i promotori hanno presentato anche l’appello ai vescovi cattolici (che riproduciamo alla fine dell’articolo) perché, in nome di un giusto atteggiamento di misericordia (che comprende anche, quando occorre, la ‘correzione fraterna’) sia negata la Comunione ai politici notoriamente pro-aborto, una pratica che – come ha detto papa Francesco nel discorso al Corpo diplomatico dello scorso gennaio – “desta orrore”. Per John Westen (LifeSiteNews, Canada), Joseph Meaney (Human Life International, Stati Uniti) e Colleen Bayer (Family Life International, Nuova Zelanda), l’incontro è riuscito poi a creare in tutti, tramite lo scambio di esperienze, una maggiore consapevolezza della propria forza così da accrescere l’incisività della lotta per la dignità della persona umana. Virginia Coda-Nunziante ha da parte sua riferito della ‘Marcia per la Vita’, la cui IV edizione si terrà domenica 4 maggio, con partenza alle 09.00 da piazza della Repubblica, per concludersi a Castel Sant’Angelo/Regina Coeli di papa Francesco. Diverse le domande poste ai relatori su temi come l’obiezione di coscienza in Italia e nel mondo, i rapporti con i politici e l’utilizzazione nel miglior modo possibile di Internet per porlo al servizio della vita umana. Sempre in questa sede, Carlo Casini – presidente del Movimento italiano per la Vita, ha lanciato un appello a sostenere l’iniziativa popolare ‘Uno di noi’, che – dopo aver raccolto oltre 1.700.000 firme valide europee – sta affrontando il difficile percorso parlamentare, irto di ostacoli frapposti dalla nota lobby.

    Nel pomeriggio, aperto al pubblico, gli esponenti delle organizzazioni presenti hanno presentato la loro attività, prima dell’ampia relazione del cardinale Raymond Burke. Il porporato statunitense, prefetto del Tribunale della Segnatura Apostolica, ha svolto una lunga serie di riflessioni derivanti soprattutto dall’Evangelium Vitae di san Giovanni Paolo II, ma con ‘inserti’ corposi in cui ha evidenziato pure  il gran lavoro svolto in materia sia da Paolo VI che da Benedetto XVI. Anche riferendosi al tema sollevato dall’appello pro-vita della mattinata, il cardinale ha ricordato che fin dai primi tempi la Chiesa negava la Comunione a chi era in stato di peccato grave. “Diventa un sacrilegio la Comunione per i politici che votano norme contro la legge naturale”, ha detto, nell’ambito non solo del diritto alla vita ma anche della famiglia. Questi politici devono essere resi attenti e coscienti della loro condizione; non possono essere, ricevendo la Comunione, “causa di scandalo per la comunità cristiana”. Scroscianti e lunghissimi gli applausi che hanno salutato le affermazioni del cardinal Burke e la conclusione del suo discorso “Dio vi benedica!”. Dopo la relazione di George Weigel,  considerato il maggior biografo di san Giovanni Paolo II, “papa della famiglia”, ma anche “della vita”, i convegnisti si sono dati appuntamento a piazza della Repubblica per domenica 4 maggio alle ore 9.00. Fissate anche le date per il 2015: sabato 9 maggio il Convegno internazionale e domenica 10 maggio la V edizione della ‘Marcia per la Vita’.

     

    APPELLO INCONTRO INTERNAZIONALE PRO-VITA/ ROMA – 3 maggio 2014

     

    Riuniti per la prima volta a Roma per confrontarci sulle strategie internazionali per la difesa e il promovimento del diritto alla vita, noi, rappresentanti di oltre 50 organizzazioni pro-life nel mondo, facciamo appello ai Vescovi cattolici, affinché la Misericordia operi anche verso i politici che, pur facendo parte della Chiesa, sono a favore dell'aborto. 

    Considerato che:

    . San Paolo scrisse nell'undicesimo capitolo della Prima Lettera ai Corinzi: «Chi mangia e beve senza riconoscere il corpo del Signore, mangia e beve la propria condanna» (I Cor 11, 29);

    . il Canone 915 del Codice di Diritto Canonico afferma che coloro i quali «ostinatamente perseverano in peccato grave manifesto» non devono essere «ammessi alla Sacra Comunione»;

    . l’allora cardinale Joseph Ratzinger scrisse in una lettera del 2004 ai Vescovi americani, intitolata Essere degni di ricevere la Santa Comunione, che ad un politico cattolico che voti per leggi tolleranti verso l'aborto e l'eutanasia «deve» essere negata la Comunione, dopo essere stato debitamente istruito e avvertito;

    . ricevendo la Santa Comunione, questi politici cattolici potrebbero ben credere di essere spiritualmente sani e quindi di non aver bisogno di nessuna ‘correzione fraterna’;

    . ammettere alla Santa Comunione i politici a favore dell'aborto è causa di scandalo per il resto dei fedeli in quanto porta a credere che sostenere l'aborto non sia un peccato così serio, ciò che danneggia la testimonianza quotidiana e convinta dei sostenitori della vita; 

    . vedersi negato l’accesso alla Santa Comunione è un campanello d'allarme, che richiama ad un'autentica vita di fede;

    . non è misericordioso permettere ai nostri fratelli, che vivano ostinatamente e pubblicamente nel peccato, di languirvi senza essere avvertiti;

    noi sottoscritti chiediamo ai Vescovi cattolici di non ammettere alla Santa Comunione i politici favorevoli all'aborto come segno di amore e misericordia verso essi stessi.

    L’appello ha raccolto 52 firme di rappresentanti delle associazioni pro-vita presenti all’Incontro internazionale

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