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    GAZA: PAPA, PAROLIN, LOJUDICE - UCRAINA/RUSSIA: SOLTANOVSKY

    GAZA: PAPA, PAROLIN, LOJUDICE – UCRAINA/RUSSIA: SOLTANOVSKY – di GIUSEPPE RUSCONI – www.rossoporpora.org – 22 luglio 2025

    Dalla Striscia di Gaza continuano a giungere testimonianze e immagini che sconvolgono (vedi anche la notizia Ansa in premessa). Le parole forti e inequivocabili di papa Leone XIV. Quelle del cardinale Parolin al TG 2 post e ai media vaticani e del cardinale Lojudice a La Stampa. Sul fronte del conflitto in Ucraina un’intervista di Avvenire a Ivan Soltanovsky, ambasciatore russo presso la Santa Sede  

    PREMESSA

    ***Agenzia Ansa, 21 luglio 2025, ore 11.48 – Almeno 19 palestinesi, inclusa una bambina di quattro anni, sono morti di fame nelle ultime 24 ore a Gaza<. Lo riportano la Bbc e la Cnn, che citano il portavoce dell’ospedale dei Martiri di al-Aqsa, a Deir al-Balah, nella Striscia di Gaza centrale.

    (…) Diciannove persone, compresi bambini, sono morte di fame, ha detto alla Bbc il portavoce dell’ospedale, il dottor Khalil al-Daqran. “Gli ospedali non possono più fornire cibo ai pazienti o ai membri del personale, molti dei quali sono fisicamente impossibilitati a continuare a lavorare a causa della fame estrema”, ha sottolineato.

    Persino i beni di prima necessità come il latte artificiale per i neonati non sono più disponibili. “Gli ospedali non possono fornire una sola bottiglia di latte ai bambini che soffrono la fame, perché il latte in polvere per neonati è esaurito sul mercato”, ha aggiunto.

    (…) Gaza sta vivendo la peggiore fase di carestia, che ha raggiunto livelli catastrofici in un silenzio internazionale senza precedenti”, ha commentato alla Cnn al-Daqran (…) ***

     

    PAPA LEONE XIV: DAL DOPO-ANGELUS di domenica 20 luglio 2025, Castel Gandolfo, Piazza della Libertà – LA BARBARIE DELLA GUERRA E LO SPOSTAMENTO FORZATO DELLA POPOLAZIONE

    . Continuano a giungere anche in questi giorni notizie drammatiche dal Medio Oriente, in particolare da Gaza.

    . Esprimo il mio profondo dolore per l’attacco dell’esercito israeliano contro la Parrocchia cattolica della Sacra Famiglia in Gaza City; come sapete giovedì scorso ha causato la morte di tre cristiani e il grave ferimento di altri. Prego per le vittime, Saad Issa Kostandi Salameh, Foumia Issa Latif Ayyad, Najwa Ibrahim Latif Abu Daoud, e sono particolarmente vicino ai loro familiari e a tutti i parrocchiani. Tale atto, purtroppo, si aggiunge ai continui attacchi militari contro la popolazione civile e i luoghi di culto a Gaza. (NdR: da notare “Attacco dell’esercito israeliano” e la citazione per nome dei tre cristiani uccisi)

    . Chiedo nuovamente che si fermi subito la barbarie della guerra e che si raggiunga una risoluzione pacifica del conflitto.

    . Alla comunità internazionale rivolgo l’appello a osservare il diritto umanitario e a rispettare l’obbligo di tutela dei civili, nonché il divieto di punizione collettiva, di uso indiscriminato della forza e di spostamento forzato della popolazione. (NdR: da notare il riferimento preciso e inequivocabile a pratiche perseguite dal governo di Israele attraverso l’esercito israeliano)

    Ai nostri amati cristiani mediorientali dico: sono vicino alla vostra sensazione di poter fare poco davanti a questa situazione così drammatica. Siete nel cuore del Papa e di tutta la Chiesa. Grazie per la vostra testimonianza di fede. La Vergine Maria, donna del Levante, aurora del Sole nuovo che è sorto nella storia, vi protegga sempre e accompagni il mondo verso albori di pace.

    NdR: Toni e contenuti del dopo-Angelus del 20 luglio (come pure quelle – certo concordate con il Papa – del segretario di Stato cardinale Parolin) sono frutto sia degli appelli disperati che giungono dalla Terrasanta che della crescente e forte pressione trasversale di gran parte del mondo cattolico, oltre che di una rivalutazione della strategia diplomatica vaticana davanti a una situazione a Gaza – e in Cisgiordania, anche in altre zone del Medio Oriente, come in Siria - ormai del tutto insostenibile)

     

    PAPA LEONE XIV: TELEFONATA DA ABU MAZEN, lunedì 21 luglio 2025, Castel GandolfoComunicato della Sala Stampa della Santa Sede

    Nella mattinata, il Santo Padre Leone XIV ha ricevuto una telefonata da S.E. il Signor Mahmoud Abbas, Presidente dello Stato di Palestina, sui recenti sviluppi del conflitto nella Striscia di Gaza e delle violenze in Cisgiordania.

    Nel corso della conversazione telefonica, il Santo Padre ha rinnovato l’appello al pieno rispetto del Diritto Internazionale Umanitario, sottolineando l’obbligo di proteggere i civili e i luoghi sacri e il divieto dell’uso indiscriminato della forza e del trasferimento forzato della popolazione.

    Considerata la drammatica situazione umanitaria, si è enfatizzata l’urgenza di prestare soccorso a chi è maggiormente esposto alle conseguenze del conflitto e di permettere l’ingresso adeguato di aiuti umanitari.

    Infine, il Santo Padre ha ricordato la fausta ricorrenza del decimo anniversario dell’Accordo Globale tra la Santa Sede e lo Stato di Palestina, firmato il 26 giugno 2015 ed entrato in vigore il 2 gennaio 2016.

     

    CARDINALE PIETRO PAROLIN: DALL’INTERVISTA AL TG 2 Post di sabato 19 luglio 2025 – ALLE PAROLE DI NETANYAHU SEGUANO I FATTI – ATTACCO ALLA PARROCCHIA DELLA SACRA FAMIGLIA? LEGITTIMO DUBITARE SIA STATO UN ERRORE – COME SI PUO’ DISTRUGGERE E AFFAMARE UNA POPOLAZIONE COME QUELLA DI GAZA?

    (Come considera la telefonata di Netanyahu di venerdì 18 luglio al Papa?) Credo che sia stata opportuna, non si poteva non spiegare al Papa, non informare direttamente il Papa di quanto è successo, che è di una gravità assoluta. Quindi trovo la telefonata positiva, trovo la volontà del primo ministro israeliano di parlare direttamente con Papa Leone positiva. Adesso, credo, ci sono tre cose da attendersi a mio parere da questa telefonata a Papa Leone o dopo questa telefonata: prima di tutto che veramente si facciano conoscere i risultati reali dell'inchiesta che è stata promessa. Perché la prima interpretazione che è stata data è quella di un errore, però è stato assicurato che ci sarebbe stata una indagine al riguardo: quindi che veramente si faccia questa indagine con tutta serietà e che si conoscano, si portino a conoscenza i risultati. E poi, dopo tante parole, finalmente si dia spazio ai fatti. Io spero davvero che quanto detto dal primo ministro possa realizzarsi nel più breve tempo possibile perché la situazione di Gaza è una situazione davvero insostenibile.

    (E’ una guerra senza limiti?) Certamente è una guerra senza limiti da quello che si è potuto vedere: come si può distruggere e affamare una popolazione come quella di Gaza? Già molti limiti erano stati superati. D’altra parte lo abbiamo detto sin dall’inizio come diplomazia della Santa Sede: la famosa questione della proporzionalità. Per quanto riguarda questo episodio, se va nel senso che lei ha appena descritto, è uno sviluppo drammatico. Io ritorno a dire: diamo tempo per quello che è necessario perché ci dicano effettivamente cosa è successo: se è stato veramente un errore, cosa di cui si può legittimamente dubitare, o se c'è stata una volontà di colpire direttamente una chiesa cristiana, sapendo quanto i cristiani sono un elemento di moderazione proprio all'interno del quadro del Medio Oriente e anche nei rapporti tra palestinesi ed ebrei. Quindi, ci sarebbe ancora una volta una volontà di far fuori qualsiasi elemento che possa aiutare ad arrivare ad una tregua perlomeno e poi ad una pace.


    CARDINALE PIETRO PAROLIN: L’INTERVISTA AI MEDIA VATICANI DOPO L’ANGELUS DEL PAPA di domenica 20 luglio 2025, Fiera di Primiero (dove il Segretario di Stato trascorre un periodo di riposo)

    Il Santo Padre nell’Angelus di oggi, in cui ha ricordato le tragiche vicende di Gaza di questi giorni ha voluto anche ricordare esplicitamente alcune vittime. Evidentemente, nei nomi di queste vittime sono presenti tutte le vittime della tragedia di Gaza. Non c’è assolutamente distinzione tra gli uni e gli altri. Tutti sono oggetto di una violenza inaccettabile, tutti sono vittime di un conflitto che deve terminare al più presto. Li prendiamo, li sentiamo davvero tutti presenti nel nostro cuore e per tutti, per tutti, imploriamo la pace di Dio e soprattutto, grazie al loro sacrificio, al loro sangue, anche la fine di questa tragedia”.

     

    CARDINALE AUGUSTO PAOLO LOJUDICE: DALL’INTERVISTA A LA STAMPA (a cura di Giacomo Galeazzi) di lunedì 21 luglio 2025 – A GAZA SIAMO OLTRE LA FOLLIA – UCCIDERE I BAMBINI IN FILA PER UN PUGNO DI RISO GRIDA GIUSTIZIA A DIO

    (Cardinale Paolo Augusto Lojudice, sessantunenne arcivescovo di Siena-Montepulciano, presidente della Conferenza dei vescovi toscani – che recentemente sono stati in Terrasanta – giudice della Cassazione vaticana, già ausiliare di Roma)
     

    . C’è chi si è stracciato le vesti leggendo la parola genocidio usata da Francesco in un libro, ma a Gaza siamo oltre la follia, è all’opera il male più sfrenato e senza logica. L’uccisione di bambini in fila per un pugno di riso grida giustizia a Dio.

    . (che cosa vorrebbe dire a Netanyahu) Non è possibile che la coscienza di un credente in Dio possa arrivare a tanto. Se un essere umano sostiene di credere in Dio non può commettere una tale quantità di efferatezze.

    . (sul biblico ‘occhio per occhio, dente per dente”) A Gerusalemme ho sentito frange fondamentaliste farsi scudo delle Scritture per calpestare i diritti umani. (…) La lettura fondamentalista della Bibbia reclama la distruzione totale del nemico? Una mistificazione, perché si parla di abbattere il male, non di sterminare bambini.

    . (sul no del Papa alla barbarie della guerra) Non è cacciando un popolo che si pacifica una terra. Lavorare insieme è l’unico strumento per tutelare gli innocenti. Ciò che ho visto in Terrasanta non è accettabile, è una devastazione etica e materiale che ti scava dentro e non dimentichi più. A Gaza sono i civili le vittime del conflitto e la dignità umana è calpestata ogni giorno di più. Dobbiamo mobilitarci per fermare la tragedia di una guerra orribile, sempre più insensata e totalmente priva di ogni giustificazione umana e morale. (…) L’uso e il possesso di armamenti in grado di radere al suolo la ‘casa comune’ è un abominio per il quale arriverà il giudizio divino.

    . (quando finirà l’orrore di Gaza) A Gaza l’orrore finirà quando l’interesse dei mercanti di morte non sarà più vantaggioso rispetto ai danni prodotti alla società e alla comunità internazionale.

     

    AMBASCIATORE IVAN SOLTANOVSKY: DALL’INTERVISTA A AVVENIRE (a cura di Giacomo Gambassi) di domenica 20 luglio 2025 – SANTA SEDE NON MEDIATRICE, MA FACILITATRICE - BUON SEGNO LA CONFERMA DELLA MISSIONE UMANITARIA DEL CARDINALE ZUPPI – LE CONDIZIONI PER LA PACE - LA RUSSIA ATTACCA l’EUROPA? FOBIE INSTILLATE DA CERTI POLITICI

    (Ivan Soltanovsky, dal 2023 ambasciatore della Federazione Russa presso la Santa Sede, già rappresentante permanente russo presso il Consiglio d’Europa, settantenne)

    (sui  rapporti Russia-Santa Sede) E’ un dialogo rispettoso, continuo e pragmatico quello fra la Federazione Russa e la Santa Sede. E di questi tempi si tratta di una positiva eccezione sia sulla scena europea sia su quella planetaria. Tutto ciò è significativo dal nostro punto di vista e conferma quanto per noi il ‘fattore vaticano’ sia rilevante sul piano politico mondiale”

    (sul ruolo della Santa Sede nel conflitto tra Russia e Ucraina) Non vediamo la Santa Sede in un ruolo di mediatore politico. Tuttavia la consideriamo un facilitatore. Con la sua azione favorisce il dialogo tra Mosca e Kiev contribuendo a creare un clima più sereno che può portare a proficui colloqui di pace. Pace che la Russia desidera, non meno di coloro che dicono di volere porre fine alle ostilità e poi riarmano le autorità di Kiev. In realtà la Santa Sede sta già agevolando i contatti fra le parti. Lo mostra il suo apporto sul versdnte umanitario”.

    (sull’azione del cardinale Zuippi) E’ un buon segno che Leone XIV abbia confermato il mandato del cardinale Zuppi per la missione umanitaria. E possiamo attestare che ha avuto un ruolo fruttuoso anche nella liberazione di decine di nostri civili che l’esercito ucraino aveva deportato dalla regione di Kursk. (…) Apprezziamo ciò che sta facendo il cardinale Zuppi che è assai creativo e ha visitato il nostro Paese due volte. Grazie a lui è attiva una linea di comunicazione fra noi e l’Ucraina. Poi abbiamo appurato che gode la fiducia anche di altri attori internazionali, come gli Stati Uniti.

    (Vaticano sede dei negoziati di pace?) C’è apprezzamento per la proposta del Papa. Ma per ragioni di congiuntura politica e di natura logistica, è molto difficile immaginare che il progetto sui realizzi. Penso, ad esempio, al regime di sanzioni contro la Russia da parte dell’Unione europea che limita gli spostamenti. Ritengo sia più pratico proseguire gli incontri in Turchia che è un Paese della Nato ma non ha introdotto restrizioni.

    (Condizioni per la fine del conflitto). Se vogliamo una pace reale, giusta e duratura, come dice anche il Papa, vanno rimosse le cause che hanno portato agli scontri. La prima è la minaccia alla nostra sicurezza da parte di chi sta spingendo l’Ucraina verso la Nato. Paese che deve essere neutrale. Poi è inammissibile il divieto dell’uso della lingua russa per i cittadini ucraini che la impiegano in molte parti della nazione essendo la loro lingua madre. E non va dimenticata la discriminazione della Chiesa ortodossa canonica in Ucraina che le autorità di Kiev hanno sancito. Senza soluzioni adeguate, un cessate il fuoco verrà solo sfruttato da coloro che sostengono l’Ucraina per rifornirla di nuovi armamenti.

    (Russia vuole attaccare l’Europa?) Sono fobie instillate da certi politici. La maggior parte dei leader dell’UE dovrebbe capire che non è nel loro interesse una politica anti-russa che penalizza la popolazione sia economicamente sia culturalmente. L’Europa non può esserci senza la Russia. E la Russia non può prescindere dall’Europa.

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