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    MISERICORDIA TURIFERARIA: DAGLI AL NEMICO (SALVINI)!

     

    MISERICORDIA TURIFERARIA: DAGLI AL NEMICO (SALVINI)! – di GIUSEPPE RUSCONI – www.rossoporpora.org – 20 settembre 2016

     

    Scovato il nemico, rinserrati i plotoni, squillano trombe e tromboni: in marcia verso Pontida, alabarde alla mano e inquisitori incorporati!

      

    L’ Avvenire di martedì 20 settembre riporta a pagina 3 una riflessione di grande interesse di Carlo Bellieni su “Gli adolescenti e la cannabis: perché la mente non ci arriva” con sottotitolo: “Psicosi e danni al cervello: capire i segnali di ‘fumo’ “. Sono considerazioni preziose, fondate su precisi dati scientifici, che andrebbero diffuse in tutte le scuole, ma anche ben oltre: in famiglia, in parrocchia, sui luoghi di lavoro. Grazie, Avvenire!

    Però, però…. in prima pagina dello stesso Avvenire, a firma del direttore Marco Tarquinio, appare un editoriale - che qualcuno potrebbe magari ben definire “delirante” - dal titolo perentorio: “Giù le mani dai Papi”, preceduto dall’occhiello altrettanto perentorio: “La doppia ignoranza di Salvini”. Davanti a tale presa di posizione (inaudita) contro un politico italiano, uno si chiede: ma di quale orribile sacrilegio si sarà macchiato il segretario federale della Lega? Avrà detto che Galantino capisce poco di Sodoma e Gomorra? Oppure che qualche cooperativa ‘bianca’ ha lucrato sui migranti? O ancora avrà scherzato su un bambolone gonfiabile simile a Marco Tarquinio portatogli sul palco? O… 

    Allora ci si informa leggendo lo stesso editoriale e si scopre che in occasione del tradizionale comizio di Pontida Matteo Salvini ha osato pronunciare due frasi che, tenetevi, sono di tale nefandezza da provocare grave turbamento nelle pie e belle anime galantine di Avvenire: “Papa Ratzinger sull’Islam aveva idee chiare. Chi invece apre le chiese agli imam non mi piace”.  

    Tutti avranno potuto constatare la spudorata spregiudicatezza del leader leghista, che ha osato dire quello che nessuno, ma proprio nessuno tra i cattolici italiani mai si è sognato di dire, di scrivere, persino di pensare. Conoscete per caso qualcuno che invece l’ha detto, scritto, pensato (magari dentro Avvenire)? Noooo.

    Notate la violenza della volgarità insita nella prima frase:  Papa Ratzinger sull’islam aveva idee chiare”. E l’ardire osceno contenuto nella seconda: “Chi invece apre le chiese agli imam non mi piace”.

    E’ naturale che tra i turiferari, già molto nervosi di questi tempi (percepiscono perfino loro la gran confusione regnante nella Chiesa), le frasi di Salvini abbiano creato il panico. Lo sdegno parruccone è montato e, dopo una prima fustigazione online inflitta dalla nota Famiglia Cristiana (per modo di dire) al segretario federale leghista, poteva forse mancare l’apoteosi dell’ Avvenire galantino per mano del suo direttore, immerso nell’atmosfera interreligiosa, tutta coccole e moine, di Assisi? Sarà pure l’Anno della Misericordia… ma – si saranno detti turiferari maggiori e minori – c’è un limite a tutto, specie alla libertà di pensiero del cittadino Salvini!

     

    Scegliamo fior da fiore dalla ‘chiamata alle armi’ di un Tarquinio in veste di Grande Inquisitore con sentenza emessa preventivamente (fossimo nel XVI secolo, a quest’ora l’anima di Salvini sarebbe già stata purificata e le sue ceneri disperse nell’aere di piazza dei Carbonari a Milano).

     

    …Non si può dire che Matteo Salvini non parli chiaro, ma non si può nemmeno dire che sappia sempre quel che dice. Anzi, qualche volta è del tutto evidente che non sa proprio di che cosa parla, ma fa lo stesso. E gli esiti sono disastrosi per lui. 

    …Domenica ne abbiamo avuto un’altra prova in occasione del tradizionale raduno leghista di Pontida dove ha pensato bene di mettere mani e parole addosso a due Papi. (NdR: ma, Marco, pur nel tuo furore anti-Lega non ti sembra di esagerare?) Perché il segretario del Carroccio non si è limitato a straparlare contro papa Francesco, ma ha pensato – insieme ad alcuni dei suoi – di potersi permettere di ‘usare’ maldestramente il papa emerito Benedetto XVI. 

    …La pretesa di giocare ‘politicamente’ con i Papi, mettendoli propagandisticamente gli uni contro gli altri e facendo addirittura la caricatura del loro magistero non può lasciare indifferenti e impedisce di lasciar correre. (NdR: la fantasia tarquiniesca è sfrenata, ma un punto è particolarmente impegnativo: “lasciar correre?”… e quante volte  Avvenire ha “lasciato correre” su una moltitudine di misfatti, misfatti concreti, reali, di politici ‘amici’ – quasi sempre voltagabbana o gradassi - residui nella mentalità della parte peggiore della D.C.?)

    …E non si può lasciar correre il fatto che domenica a Pontida Salvini ha fatto eco a uno slogan ambiguo – e perciò increscioso – di un gruppo di giovani militanti (o, forse, ha semplicemente rivelato di averlo ispirato) “Il mio Papa è Benedetto” è lo slogan. E la spiegazione è tanto secca quanto becera: “Papa Ratzinger sull’Islam aveva idee chiare. Chi invece apre le chiese agli imam non mi piace” (NdR: “becera” ? E’ becero chi pensa che papa Ratzinger sull’Islam avesse idee chiare? Misteri turiferari)

    …Doppia ignoranza e doppia mistificazione. La solita di chi, senza averlo mai letto e magari basandosi su alcune artate manipolazioni, continua a citare il discorso di Benedetto XVi a Ratisbona come una sorta di dichiarazione di guerra all’Islam (…)Ma anche la solita di chi tiene da matti a strillare (NdR: da notare il mirabile tomo misericordioso) il suo ‘non mi piace’ all’indirizzo di papa Francesco. (…) 

    …Doppia mistificazione più doppia ignoranza uguale parole doppiamente insopportabili e screditanti per chi le pronuncia (NdR: insomma per Tarquinio Salvini dovrebbe essere condannato doppiamente al rogo)

    …Provi a ragionarci su, Salvini (NdR: apparente cambio di tono, arroganza tipica di chi crede di essere dalla parte giusta). Magari gli riesce aiutato anche solo dall’eco – se è in grado di intenderlo – di ciò che in queste ore sta accadendo, ancora una volta, ad Assisi (NdR: notare “se è in grado di intenderlo”, ennesimo insulto misericordioso).

    …La faccia finita di mettersi addosso i Papi e di mettere loro mani e parole addosso (NdR: e dagliela con le mani addosso! Una vera ossessione, come il ‘doppiamente’)

    …Non si va così in paradiso. Neppure nel paradiso degli ignoranti, e tantomeno in quello – solo elettorale – dei politici. 

    Così si conclude – come era incominciato - con gli insulti (indubbiamente a scopo di correzione fraterna) un editoriale a dir poco singolare, ma – oltre che offensivo quant’altri mai – anche rivelatore del gran nervosismo esistente oggi tra i turiferari di ogni ordine e grado.  Nell’Anno della Misericordia, mentre ad Assisi si inneggia alla pace tra le religioni, due frasi normali di Salvini provocano sui turiferari sempre all’erta un effetto speciale: quello vissuto dal conte Orlando, paladino di Francia, quando scoprì la passione d’amore tra la bella e bramata Angelica e il l'umile fante Medoro. 

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