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    BUON APPETITO, JERUSALEM, CARTOLINE DAL PARADISO

    BUON APPETITO, JERUSALEM, CARTOLINE DAL PARADISO – www.rossoporpora.org – di GIUSEPPE RUSCONI – 1 gennaio 2015

    Tre libri, diversissimi tra loro, hanno attirato la nostra attenzione in questi giorni: “Jerusalem”, “Buon appetito/Rezepte, Geschichten und Prominente Porträts”, “Cartoline dal Paradiso”…

     

     

    “Jerusalem”, di Giovanni Chiaromonte, Libreria editrice vaticana – E’ un libro fotografico di rara suggestione ed incisività, che si completa alla fine con le didascalie in versi di Umberto Fiori ad alcune delle immagini colte con intenzione da Giovanni Chiaromonte. Chi già conosce Gerusalemme, ne scoprirà nondimeno scorci sconosciuti e carichi di simbolismo; per chi c’è stato qualche volta oppure mai,  Gerusalemme apparirà sotto una nuova prospettiva, in cui viene svelata nella sua essenza. Davanti alla Tomba di Davide, Verso il Venerdì, Sinagoga Hurvah, Il pozzo della moschea circondato dalle scarpe e naturalmente la Via Dolorosa, le Croci del Venerdì Santo, La liturgia di Pasqua…per rievocare ciò che a Gerusalemme è ineguagliabile. Ma anche l’aquilone che si libra nel cielo di un parco nella festa della Repubblica, le bambine che giocano davanti alle Tavole della  Legge (e le maestre sedute in conversazione), il casto bacio tra una giovane e un giovane davanti all’Orto del Getsemani (teatro di ben altro bacio), vigilante un cammello; pure il ceppo di un albero che si erge solitario là dove si combattè nella Guerra dei Sei Giorni del 1967. Poi il cavallo bianco placido davanti alle mura, con la seguente didascalia di Fiori: “Giorno. Bastioni. Mura impenetrabili. Luce nitida, pura. Un silenzioso concilio di pietre e cieli azzurri misura i secoli. Lì in mezzo un cavallino bruca il visibilio”. Un libro di memoria, evocazioni, contemplazioni (2014, euro 35).

    “Buon appetito/Rezepte, Geschichten und prominente Porträts”, di Daniel Anrig, David Geisser und Erwin Niederberger, Weber AG Verlag, Thun/Gwatt – Ecco un altro libro da guardare, anzi: da mangiare con gli occhi. Se poco prima del Natale 2012 la Guardia Svizzera Pontificia aveva inteso vezzeggiare l’orecchio – dopo 33 anni - con un splendido cd di canti natalizi, due anni dopo ha voluto coccolare occhi, olfatto e pancia con un gran libro (fin qui uscito solo in tedesco) che presenta tutta una serie di foto ‘gastronomiche’ complete di ricetta, immagini molto eloquenti dovute per la maggior parte alla bravura di Katarzyna Artymiak (oltre a quella di cuochi provetti!). Si noterà anche che tra gli autori del libro figura il comandante, colonnello Daniel Anrig, rimosso dall’incarico a inizio dicembre da papa Francesco in modi perlomeno inusuali (noteremo qui che il 20 dicembre due cittadini svizzeri, Walter Gabriel e l’ex-guardia Luca Orlik, hanno lanciato una petizione per chiedere al Papa di pronunciarsi chiaramente in favore della Guardia Svizzera Pontificia. Nel testo si critica la rimozione di Anrig e la procedura seguita). Il piatto preferito di Anrig è la torta di formaggio (effigiata e accompagnata da ricetta come tutte le altre), quello del suo vice Christoph Graf lo spezzatino di vitello con riso, mentre naturalmente al maggiore Merga, ticinese, piace molto il risotto. Dal libro, che si apre con una foto a tutta pagina di Benedetto XVI (sulla pagina a fronte ecco la prefazione di Anrig), si apprendono poi i piatti preferiti dagli ultimi tre Pontefici: tipici polacchi per Giovanni Paolo II (c’è anche una torta di mele in versione locale), bavaresi per Benedetto XVI (tra cui il Regensburger Wurstsalat) e argentini per Francesco (tra cui il dulce de leche). Il cardinale svizzero tedesco Kurt Koch apprezza manco a dirlo (e fa bene, benissimo) il Wienerschnitzel mit Pommes frites, il segretario di Stato Pietro Parolin invece un piatto chiamato “Gnocchi al Vaticano”con pesto e salsa composita; per il prefetto della Casa Pontificia, arcivescovo Georg Gänswein, la palma va a un noto piatto della cucina tiberina: “Saltimbocca alla romana”. Nella seconda parte del libro una lunga serie di piatti quotidiani della Guardia svizzera: si spazia tra l’altro dal minestrone alla polenta, dalle penne alla grappa alle fettuccine trasteverine. Non è finita: seguono (sempre con grande foto e ricetta) i piatti per la festa dei santi patroni Martino, Sebastiano, Nicolao della Flüe, che erano stati preceduti da quelli per il Giuramento del 6 maggio. E per il lettore ammaliato e vorace c’è molto altro ancora… Insomma: un libro da assaporare pian piano per evitare l’indigestione, perlomeno per gli occhi.

    “Cartoline dal Paradiso – La speranza oltre la crisi”, di Pippo Corigliano, Ed. Ares e Tempi – Ce ne vuole oggi per essere ottimisti: anche a volerlo fermamente, difficile riuscirci. Uno che ce la fa è “un ingegnere prestato alla comunicazione. Gli piacciono san Josemaría, san Giovanni Paolo II, Joseph Ratzinger e papa Francesco. Anche Napoli, i faraglioni e la pizza”. E’ l’auto-ritratto (fatto su Twitter) di Pippo Corigliano, noto esponente dell’Opus Dei che da luglio 2011 tiene sulla rivista ciellina da combattimento “Tempi”, quella del gagliardo Luigi Amicone, una rubrica ‘sorridente’: appunto, “Cartoline dal Paradiso”. Poche righe che generalmente permettono di accantonare le arrabbiature quotidiane per respirare, pur fuggevolmente, un’atmosfera ‘positiva’. Corigliano tratta gli argomenti più diversi: passa dalla riflessione sorridente sull’interrogativo di una pargola “Perché Dio ha creato le meduse?” a quella sulla certezza di La Pira che il comunismo avrebbe perso perché ateo; l’autore considera argutamente la vita come una nuotata “in mare, non in piscina” e “un vero pericolo” i cristiani ‘insipidi’. Ancora: ritiene la controversa suor Cristina una vera evangelizzatrice e rileva poi, davanti all’offensiva della lobby finanziaria mondiale: “Meno male che c’è Francesco”. Come si nota, i temi sono spesso ‘tosti’, ma – osserva nella prefazione un’entusiasta Costanza Miriano - “queste ‘cartoline del Paradiso’ sono una meravigliosa, ostinata, divertentissima prova del fatto che è sempre possibile trovare la gioia”. Ottimista di certo anche lei… eppure… se avesse (almeno un po’ di) ragione al di là di ogni evidenza? (2014, euro 13)

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