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    PAPA FRANCESCO: GRANDEZZA D'ANIMO, AMICIZIA, LIBERTA'

    PAPA FRANCESCO: GRANDEZZA D’ANIMO, AMICIZIA, LIBERTA’ – di GIUSEPPE RUSCONI – www.rossoporpora.org – 9 giugno 2013

     

    Sabato 8 giugno papa Francesco ha incontrato in Aula Nervi circa 8mila studenti e docenti delle scuole dei gesuiti in Italia e in Albania. Tra gli argomenti toccati la grandezza d’animo (“magnanimità”), l’amicizia, i cristiani in politica, la libertà, la scelta di Santa Marta.

     

     

    Gli era stato preparato un testo scritto, ma il Papa ne ha fatto un breve riassunto, rispondendo poi alle domande dei giovani interlocutori.

    Magnanimità anche nel quotidiano. Come rileva sant’Ignazio di Loyola, bisogna imparare “a essere magnanimi”. Che significa? “Vuol dire avere il cuore grande, vuol dire avere grandi ideali, il desiderio di compiere grandi cose per rispondere a ciò che Dio ci chiede; e proprio per questo compiere bene le cose di ogni giorno, tutte le azioni quotidiane, gli impegni, gli incontri con le persone”. Ovvero “fare le cose piccole con un cuore grande aperto a Dio e agli altri”.

    La necessità dell’amicizia. Dopo aver detto che “camminare è proprio l’arte di guardare l’orizzonte”, sopportando anche “la stanchezza del cammino”, il Papa ha esortato a non temere “i fallimenti, le cadute”. Bisogna “alzarsi subito e continuare ad andare”. Certo “camminare da soli è brutto e noioso”. Bisogna cercare di camminare “con gli amici, con quelli che ci vogliono bene; questo ci aiuta, ci aiuta ad arrivare proprio alla meta” prefissata. Richiesto dalla piccola Sofia se vedesse ancora i suoi amici, papa Bergoglio ha così risposto: “I miei amici sono a 14 ore e mezzo di aereo da qui, sono lontani. Ma voglio dirti una cosa: sono venuti tre, tre di loro a trovarmi e a salutarmi, e li vedo e mi scrivono e voglio loro tanto bene”. Perché “non si può vivere senza amici”.     

    Cristiani in politica. “Coinvolgersi nella politica è un obbligo, per un cristiano. Noi cristiani non possiamo giocare da Pilato, lavarci le mani: non possiamo. Dobbiamo immischiarci nella politica, perché la politica è una delle forme più alte della carità, perché cerca il bene comune”. C’è chi dice che la politica è sporca: “La politica è troppo sporca, ma io mi domando: perché? Perché i cristiani non si sono immischiati con lo spirito evangelico”?

    La liberta’. Nel testo scritto (dato per ‘letto’) appare una riflessione molto intensa anche sulla libertà. “Anzitutto: siate persone libere!” esorta papa Francesco, chiedendosi che cosa significhi l’invito: “Forse si pensa che libertà sia fare tutto ciò che si vuole, oppure avventurarsi in esperienze-limite per provare l’ebbrezza e vincere la noia?” Questa “non è libertà”, perché “libertà vuol dire saper riflettere su quello che facciamo, saper valutare ciò che è bene e ciò che è male, quali sono i comportamenti che fanno crescere, vuol dire scegliere sempre il bene”. Infatti “noi siamo liberi per il bene”, senza timore “di andare controcorrente, anche se non è facile!”. In realtà “essere liberi per scegliere sempre il bene è impegnativo, ma vi renderà persone che hanno la spina dorsale, che sanno affrontare la vita, persone con coraggio e pazienza”.

    La scelta di Santa Marta. Non si tratta “soltanto di una questione di ricchezza. Per me è un problema di personalità…. Io ho necessità di vivere fra la gente; se io vivessi solo, forse un po’ isolato, non mi farebbe bene”.                                                                                                

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