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    STAMPA ESTERA/ACCATTOLI-RUSCONI SU ORDINE DI MALTA E SATIRA

    STAMPA ESTERA/ACCATTOLI-RUSCONI SU ORDINE DI MALTA E SATIRA – di GIUSEPPE RUSCONI – www.rossoporpora.org – 15 febbraio 2017

     

    Si è svolto stasera a Roma, presso la Stampa estera, il secondo dibattito tra Luigi Accattoli e Giuseppe Rusconi attorno a papa Francesco. Per l'occasione al centro del confronto le vicissitudini dell’Ordine di Malta e il crescere della satira riguardante papa Bergoglio. Dibattito molto vivace tra due visioni contrapposte; tante le domande giunte dalla platea affollata di corrispondenti esteri.

     

    La serata, che -a quanto è stato dato di constatare ha mantenuto le promesse (vedi anche l’applauso finale della platea)- era stata annunciata come segue:

     

    PAPA BERGOGLIO: PICCONATORE DELLA CHIESA CATTOLICA?

     

    A confronto Luigi Accattoli e Giuseppe Rusconi

     

    Mercoledì 15 febbraio ore 17:00 in sede – sala biblioteca

     

    Cresce il dibattito, ormai spesso molto aspro, all’interno del cattolicesimo sulla persona e sul magistero di Papa Francesco.

    Accattoli e Rusconi, dopo un breve confronto, risponderanno alle domande dei colleghi.

     

    Incontro riservato ai soli Soci della Stampa Estera.

     

    Gli oltre trenta colleghi presenti nella Sala biblioteca hanno seguito con attenzione e partecipazione l’incipit del dibattito, ponendo poi tutta una serie di domande su papa Bergoglio e dintorni.

    Due i temi centrali della serata. Il primo le vicissitudini dell’Ordine di Malta su cui Accattoli e Rusconi hanno idee molto divergenti. Se il vaticanista storico del ‘Corriere della Sera’ ha voluto mettere l’accento su quello che per lui è il fatto più importante ovvero la prevista modifica della Carta costituzionale dell’Ordine, il vaticanista ticinese ha invece voluto ricordare in particolare la lettera che papa Bergoglio ha scritto al cardinale Burke dopo averlo ricevuto in udienza il 10 novembre. In sintesi in tale lettera il Pontefice esprimeva al porporato la necessità di fare pulizia nell’Ordine e anche di evitare l’implicazione dello stesso Ordine in azioni onusiane incompatibili con la dottrina cattolica. Per Accattoli il ‘caso’ è stato ‘chiuso’ con la nomina dell’arcivescovo Becciu a delegato papale, avvenuta dopo che al Gran Maerstro Festing era stato “suggerito” di dimettersi (notare la pudicizia espressiva del valente collega). Rusconi invece ha ribadito che si è trattato di un Anschluss dell’ex-Sovrano Ordine Militare di Malta da parte della Santa Sede.

    Secondo tema quello relativo alla vicenda dei manifesti affissi in duecento copie a Roma nella notte tra venerdì e sabato 4 febbraio e alla diffusione di una falsa prima pagina de L’Osservatore Romano. Accattoli ha minimizzato, richiamando (a suo dire) precedenti storici di spirito analogo; Rusconi ha invece definito gli autori del manifesto eredi del romanissimo Pasquino e quelli della falsa prima pagina de L’Osservatore come degli ‘artisti’ che dovrebbero ricevere un Premio speciale per la satira. A proposito dell’indignazione per gli ‘insulti’ al Papa tra i turiferari d’ogni provenienza, Rusconi ha ricordato con dovizia di esempi certo linguaggio ‘schietto’ dello stesso papa Bergoglio verso i cristiani che non corrispondono alla sua immagine.

    La seconda parte della serata è stata dedicata a domande poste in particolare da giornalisti tedeschi, argentini, messicani, olandesi, francesi (erano presenti tra gli altri anche colleghi turchi, iraniani, irlandesi, sloveni, venezuelani, brasiliani, statunitensi, israeliani, svizzeri, italiani). Si è chiesto se dietro manifesti e ‘prima pagina’ non ci fossero poteri occulti provvisti di una montagna di soldi (i due contendenti qui si sono trovati d’accordo nell’escludere tale eventualità). Altre domande si sono appuntate sulla consistenza della resistenza a papa Bergoglio. Per Accattoli le resistenze non sono una novità, ma ha riconosciuto comunque che sono più numerose del solito, oltre che provenienti pubblicamente anche da porporati e  vescovi; ha trovato poi “inopportuno” che il Consiglio dei 9 cardinali abbia ritenuto di dover esprimere solidarietà e appoggio al Papa dopo le vicende sopra ricordate. Rusconi ha dal canto suo evidenziato che proprio l’insolita solidarietà espressa dal Consiglio dei 9 cardinali dimostra come la corte di Santa Marta sia in realtà molto allarmata per il ripetersi di episodi di contestazione pubblica attraverso la satira.

    Si è poi chiesto dei rapporti tra Papa e Trump, Papa e cosiddetto “populismo” in Europa, della non-risposta del Papa ai dubia espressi da quattro cardinali, dell’atteggiamento del Papa verso la teologia della liberazione. Insomma non è mancata carne al fuoco per il dibattito che si è sviluppato tra una fiammata e l’altra per la soddisfazione dei presenti. Prossimo appuntamento a marzo, in luogo e data ancora da definire.

    P.S. Un fatto… strano. Concluso il dibattito, i relatori sono stati intervistati da alcuni colleghi presenti (come ad esempio la televisione slovena). La stranezza è che lo zelante turiferario della cosiddetta Radio della Svizzera italiana (quella che il 14 giugno 2015 è stata schiaffeggiata dalla maggioranza dell’elettorato ticinese) ha intervistato - a lungo - solo il pur bravo collega Accattoli. Che si sia voluto evitare un eventuale turbamento delle fragili e innocenti menti degli ascoltatori ticinesi, provocato da qualche annotazione controcorrente del giornalista patrizio di Bellinzona? Un bell’esempio di imparzialità e di correttezza dell’informazione che viene da Oltrefrontiera, dalla casta sacerdotale che veglia sulle sorti della comunicazione ticinese dalla collina di Lugano…

     

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