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    VOCI SUL SINODO DEI VESCOVI E DEI NON VESCOVI (CON PREMESSA)

    VOCI SUL SINODO DEI VESCOVI E DEI NON VESCOVI (CON PREMESSA) – di GIUSEPPE RUSCONI – www.rossoporpora.org – 9 ottobre 2023

    Nella premessa il dolore e l’amarezza per l’inaudito attacco di Hamas a Israele. Poi: si è aperto in Vaticano mercoledì 4 ottobre 2023 un Sinodo di vescovi e non vescovi molto controverso. Dal Convegno in materia de ‘La Nuova Bussola Quotidiana’ di martedì 3 ottobre le voci del canonista padre Murray, del direttorio dell’Osservatorio Internazionale cardinale Van Thuȃn Stefano Fontana, del cardinale Burke. Una lettera accorata e lucida del cardinale Zen.

    PREMESSA: SOLIDARIETA’ A ISRAELE SOTTO ATTACCO DA PARTE DI HAMAS

    Da sabato mattina 7 ottobre 2023 Israele è sotto attacco inaudito e barbarico nelle forme da parte di Hamas.  E’ il riacutizzarsi drammatico e anche imprevisto in tali dimensioni di una tragedia che trae le sue origini dall’incapacità (oltre che dalla non volontà, da parte in primo luogo di tanto mondo arabo) di risolvere alle radici il conflitto israelo-palestinese. Il gravissimo attacco, oltre a provocare un gran numero di morti e di feriti (molti i civili), cui si aggiunge la presa di centinaia di ostaggi ora nelle mani di Hamas e di altri gruppi estremisti palestinesi, ha comportato – come è nella logica militare di chi si difende per sopravvivere - una reazione israeliana molto dura che si sta abbattendo in particolare sulla Striscia di Gaza (anche qui molti i civili uccisi). Tutto questo non farà – e lo scriviamo con grande dolore e amarezza – che indurire ulteriormente i cuori, in cui odio e vendetta renderanno ancora più difficili di quanto non siano già normalmente i tentativi di addivenire a una pace nella regione e dunque pure in una Terra Santa da sempre luogo purtroppo di sofferenza. Temiamo che le ferite (ri)aperte da quanto è accaduto e sta accadendo siano destinate a sanguinare per molto tempo, per intere generazioni.

    Ci associamo al comunicato della presidenza della Conferenza episcopale italiana (dell’8 ottobre 2023), di cui riproduciamo alcuni passi: “Come auspicato da papa Francesco durante la preghiera dell’Angelus di oggi: ‘Gli attacchi e le armi si fermino, per favore, e si comprenda che il terrorismo e la guerra non portano a nessuna soluzione, ma solo alla morte e alla sofferenza di tanti innocenti. La guerra è una sconfitta: ogni guerra è una sconfitta!’. Ci appelliamo alla comunità internazionale perché compia ogni sforzo per placare gli animi e avviare finalmente un percorso di stabilità per l’intera regione, nel rispetto dei diritti umani fondamentali. Quella Terra che riconosciamo come Santa merita una pace giusta e duratura, per essere punto di riferimento di ‘fede, speranza e amore’. Troppo sangue è già stato versato e troppo spesso di innocenti. Alle famiglie delle vittime e ai feriti giunga il nostro conforto. In questo mese, dedicato alla preghiera del Rosario, invitiamo tutte le nostre comunità a pregare per la pace: ‘Tacciano le armi e si convertano i cuori!’.

     

    VOCI SULL’APPUNTAMENTO SINODALE. DAL CONVEGNO DE ‘LA NUOVA BUSSOLA QUOTIDIANA’: MURRAY, STEFANO FONTANA, CARD. BURKE. LA LETTERA DEL CARD. ZEN

    Hanno preso avvio in Vaticano mercoledì 4 ottobre 2023 i lavori di un sinodo di vescovi e non vescovi per discutere dello stato della Chiesa oggi in vista di una sua riforma profonda, alla luce anche di quanto emerso dal molto controverso ‘Synodaler Weg’ germanico. Su definizione, procedure, contenuti dell’assise ‘La Nuova Bussola Quotidiana’ (quotidiano cattolico online) ha promosso martedì pomeriggio 3 ottobre a Roma un convegno che – significativamente intitolato “La Babele sinodale” e moderato dal direttore Riccardo Cascioli – ha permesso ai circa 200 presenti (tra cui una quarantina di giornalisti) di conoscere (e se del caso condividere) le riflessioni in materia proposte dai relatori: nell’ordine il sacerdote e canonista Gerald F. Murray, l’esperto di Dottrina sociale della Chiesa e direttore dell’Osservatorio internazionale cardinale Van Thuȃn Stefano Fontana, il cardinale Raymond L. Burke. Il quale è anche, uno dei firmatari sia dei ‘dubia’ del 2016 su passi ambigui di ‘Amoris Laetitia’ che dei ‘dubia’ del 10 luglio 2023 per chiarire gravi e diffuse incertezze sull’interpretazione della dottrina cattolica in vista dell’appuntamento sinodale di questi giorni. Ricordiamo che il Papa ha risposto subito ai ‘dubia’ di luglio, ma in modo considerato insoddisfacente, tanto che i firmatari il 21 agosto glieli hanno riproposti. E fin qui, su questi ‘dubia’ formulati in modo più diretto, non c’è stata nessuna risposta papale.

    Nella sala del Convegno, presso il teatro Ghione di via delle Fornaci, erano disponibili il primo numero de ‘La Bussola mensile’ (uscito volutamente alla vigilia dell’appuntamento sinodale) e “Processo sinodale: un vaso di Pandora”, un vero e proprio manuale di agile lettura, con cento domande e risposte, utilissimo per chi volesse approfondire il tema (ed. Associazione Famiglia Proprietà). Nella prefazione del libro di Julio Loredo e José Antonio Ureta il cardinale Burke ha tra l’altro osservato: “La sinodalità e il suo aggettivo, sinodale, sono diventati slogan dietro i quali si cela una rivoluzione per cambiare radicalmente l’autocomprensione della Chiesa, in accordo con un’ideologia contemporanea che nega molto di quanto la Chiesa ha sempre insegnato e praticato. Non si tratta di una questione puramente teorica, perché tale ideologia è già stata messa in pratica da alcuni anni nella Chiesa di Germania, con l’ampia diffusione di confusione ed errori insieme al loro frutto, ovvero la divisione – addirittura lo scisma – con grave danno per molte anime. Con l’imminente Sinodo sulla sinodalità si può giustamente temere che la stessa confusione, gli stessi errori e la stessa divisione si abbatteranno sulla Chiesa universale”. Da ricordare che sul ‘Synodaler Weg’ germanico l’Associazione Tradizione Famiglia Proprietà ha pubblicato un altro manuale molto incisivo: “Il cammino sinodale tedesco e il progetto di una nuova Chiesa”, di Diego Benedetto Panetta. Del Convegno riproponiamo spunti che ci sembrano interessanti tratti dalle tre relazioni.

     

    GERALD MURRAY: SINODO DEI VESCOVI? E’ LECITO DUBITARNE (alcuni spunti dalla relazione)

    . Il Sinodo dei Vescovi è stato istituito da Papa San Paolo VI il 15 settembre 1965, con il Motu Proprio Apostolica Sollicitudo.

    . Il Sinodo dei Vescovi si fonda sulla comune missione di governare la Chiesa di Dio, che lo Spirito Santo ha conferito sia al Romano Pontefice che ai vescovi in comunione con lui. Il Sinodo dei Vescovi è un mezzo per promuovere la missione di governo della gerarchia, divinamente conferita.

    . Paolo VI definì la creazione di questa nuova assemblea gerarchica di vescovi rappresentativi scelti, come motivata dalla “Nostra stima ed il Nostro rispetto nei riguardi di tutti i Vescovi cattolici, e per dare ai medesimi la possibilità di prendere parte in maniera più evidente e più efficace alla Nostra sollecitudine per la Chiesa universale”.

    . Il canone 346 §1 è chiaro sui soggetti che appartengono a questa istituzione ecclesiale: “Il Sinodo dei Vescovi che si riunisce in assemblea generale ordinaria è composto di membri, la maggioranza dei quali vescovi che vengono eletti per le singole assemblee delle Conferenze Episcopali, secondo le modalità determinate dal diritto peculiare del sinodo; altri vengono deputati in forza del medesimo diritto, altri sono nominati direttamente dal Romano Pontefice; ad essi si aggiungono alcuni membri di istituti religiosi clericali, eletti a norma del medesimo diritto peculiare”. [Nota: “altri” significa “altri vescovi”]. Gli unici non vescovi che possono diventare membri del sinodo sono i chierici membri di ordini religiosi. Questa eccezione si basa sullo stretto rapporto tra episcopato e sacerdozio e sull’esercizio dell’autorità di governo da parte dei superiori religiosi sacerdoti.

    . La natura episcopale e gerarchica del Sinodo dei Vescovi è di fatto terminata con la pubblicazione, il 26 aprile 2023, di un documento non firmato della Sala Stampa della Segreteria Generale del Sinodo, che annunciava l’estensione della partecipazione all’Assemblea sinodale anche ai membri non-vescovi.

    . Nel documento si legge che “il Santo Padre ha approvato, il 17 aprile 2023, l’estensione della partecipazione all’Assemblea sinodale a ‘non vescovi’ ”. Non si fa menzione di un decreto pontificio del 17 aprile 2023 che attua tale modifica di legge, e non mi risulta che tale decreto sia stato pubblicato. Il canone 51 recita: “Il decreto si dia per iscritto”. Il riferimento nel documento ad un’approvazione papale di una modifica delle disposizioni canoniche esistenti non è sufficiente per stabilire certezza giuridica in materia.

    . Faccio anche notare che l’Ufficio Stampa della Segreteria Generale del Sinodo non possiede l’autorità canonica per derogare né ai canoni del Codice di Diritto Canonico né alla Costituzione Apostolica Episcopalis Communio, che regola il Sinodo dei Vescovi. Nel documento non si legge da nessuna parte che Papa Francesco abbia approvato il contenuto del documento della Sala Stampa e ne abbia ordinato la pubblicazione.

    . Perciò non si può dire che il documento sia uscito dalle mani di Papa Francesco. Pertanto, l’Assemblea Generale del Sinodo e tutti i suoi atti, in assenza della pubblicazione di un decreto papale che dia valore giuridico all’estensione dell’appartenenza all’Assemblea sinodale dei non vescovi, saranno soggetti alla denuncia tecnica di nullità canonica.

    . Quando membri non-vescovi aventi diritto di voto vengono introdotti in un’assemblea dei vescovi con diritto di voto, l’assemblea cessa di avere natura episcopale. A coloro che non sono pastori nella Chiesa viene assegnato un ruolo che spetta per natura solo ai pastori. L’Assemblea non è più un Sinodo dei Vescovi. Per analogia, potremmo dire che l’elezione di un papa in un conclave composto da cardinali e da non cardinali sarebbe comunque un atto del Collegio cardinalizio? Chiaramente non potremmo affermarlo.

    . Il Sinodo sulla sinodalità promette di essere l’occasione tanto attesa per tentare una volta per tutte di seppellire il cattolicesimo centrato sulla salvezza eterna delle anime in Cristo, per sostituirlo con il nuovo e perfezionato cattolicesimo di una convivenza umana libera da giudizi, in cui il principale obiettivo è far sentire tutti inclusi, apprezzati e confermati in qualunque scelta personale facciano nella vita, a meno che non si scelga di abbracciare il Cattolicesimo fondato sulla salvezza eterna delle anime in Cristo.

    . In conclusione, l’Assemblea Sinodale ha tutto il potenziale per causare un danno immenso alla vita e alla missione della Chiesa. È nostro dovere, in obbedienza alla rivelazione di Dio e nella carità per le anime, resistere fermamente a qualsiasi tentativo che possa emergere da questa Assemblea Sinodale di cambiare l’insegnamento della Chiesa.

     

    STEFANO FONTANA: LA SINODALITA’ NON HA UNA FORMA DEFINITA, SI BASA SULLA PRASSI (alcuni spunti dalla relazione)

    . Una dottrina sulla sinodalità non esiste. Del resto, strettamente parlando, al sinodo sulla sinodalità non viene chiesto di definire questa dottrina, ma di vivere un processo nei cui eventi si mostrerà la sinodalità come qualcosa che “si edifica strada facendo, ma a partire dalla base”. Sta qui il carattere costitutivo della nuova sinodalità, il suo essere ‘senza forma’ .

    . La sinodalità è detta un camminare, un mettersi in moto, un attraversare il tempo, un vitalismo…(…) Il senso del camminare insieme non è dato fin dall’inizio e non è segnato dal fine da raggiungere, ma emerge nel tempo e dal tempo. (…) La vera sinodalità sarà quella di volta in volta attuale.

    . La sinodalità non sarà più dei vescovi o di altre categorie interne alla Chiese precisate di volta in volta dall’autorità ecclesiastica, ma sarà di chi vi partecipa;

    . Se osserviamo l’andamento dei recenti sinodi e, soprattutto, di quello sulla famiglia, dobbiamo prendere atto che i suoi effetti hanno soprattutto riguardato la prassi. Strettamente parlando, Amoris Laetitia non ha stabilito: ha alluso, ma non ha stabilito. Il cambiamento della dottrina tramite la nuova sinodalità non è affidato alla dottrina, ma alla prassi. A decidere è la prassi, quello che si fa. I vescovi della regione di Buenos Aires hanno fatto, e questo ha veramente contato, nel senso di stabilire cosa si deve fare.

     

    CARDINALE RAYMOND L. BURKE: LE INTENZIONI SONO CHIARE, NON PRENDIAMOCI IN GIRO (spunti dalla relazione)

    . Lo Spirito Santo è molto spesso invocato nella prospettiva del Sinodo. (…)  È purtroppo molto chiaro che l’invocazione dello Spirito Santo dalla parte di alcuni ha per il suo scopo il far andare avanti un’agenda più politica e umana che ecclesiale e divina.

    . La confusione sulla teologia, sulla morale e persino sulla filosofia elementare in cui viviamo è alimentata da una grande mancanza di chiarezza nel vocabolario utilizzato, e questo probabilmente è intenzionale da parte di alcuni. Assistiamo a uno slittamento semantico di alcune parole o espressioni, che rende incomprensibile l'insegnamento della Chiesa su alcuni punti. Potrei citare l'espressione misericordia di Dio, per esempio. Ma a volte si introducono o si estremizzano nuove parole senza una chiara definizione, come nel caso della parola sinodalità. (…)  

    . La tradizione canonica conosce l’istituto del Sinodo quale strumento per dare consigli ai sacri Pastori; non si descrive la Chiesa quale sinodale ma, invece, quale comunione gerarchica. Sono i pastori nella comunione salvaguardata e promossa dall’Ufficio Petrino, cioè la gerarchia, che ha la responsabilità per la guida dottrinale, liturgica, e morale della Chiesa. Il Sinodo è un aiuto offerto ai pastori affinché loro possano compiere il loro servizio. Non mai e non può mai sostituire all’ufficio pastorale voluto e istituito da Cristo stesso.

    . Non mi sembra necessario di entrare nel dettaglio per capire che il sinodo che si aprirà domani non è altro che un prolungamento diretto di ciò che è stato già evidenziato dalla Costituzione Apostolica Predicate Evangelium. È quindi per lo meno singolare di dire che non si sa in che direzione andrà il sinodo, quando è così chiaro che la volontà è quella di profondamente modificare la costituzione gerarchica della Chiesa. Un processo simile è stato adoperato nella Chiesa in Germania per raggiungere lo stesso tanto nocivo scopo.

    . È frequentemente detto che l’insistenza sulla sinodalità della Chiesa non è altro che ricuperare una caratteristica ecclesiale sempre servata dalla Chiesa orientale. Ho contatti regolari con vescovi e sacerdoti orientali, sia cattolici che ortodossi, che mi hanno tutti detto che il modo in cui il sinodo è organizzato non ha nulla a che vedere con i sinodi orientali.

    . Ci viene detto che la Chiesa che professiamo, in comunione con i nostri antenati nella fede fin dai tempi degli Apostoli, di essere una, santa, cattolica e apostolica, deve ora essere definita dalla sinodalità, un termine che non ha storia nella dottrina della Chiesa e per il quale non esiste una definizione ragionevole. Si tratta ovviamente di una costruzione artificiale, più simile a una costruzione umana che alla Chiesa costruita sulla roccia che è Cristo (cfr. 1 Cor 10,4).

    . L'Instrumentum laboris della prossima sessione del Sinodo dei Vescovi contiene certamente affermazioni che si discostano in modo impressionante e grave dall'insegnamento perenne della Chiesa. Prima di tutto, dobbiamo riaffermare pubblicamente la nostra fede. In questo, i vescovi hanno il dovere di confermare i loro fratelli. I vescovi e i cardinali di oggi hanno bisogno di molto coraggio per affrontare i gravi errori che provengono dall'interno della Chiesa stessa. Le pecore dipendono dal coraggio dei pastori che devono proteggerle dal veleno della confusione, dell'errore e della divisione (applauso a scena aperta).

     

    LA VOCE DEL CARD. ZEN IN UNA LETTERA DEL 21 SETTEMBRE 2023 INVIATA A NUMEROSI CONFRATELLI (spunti dalla lettera)

    . Cara Eminenza, Cara Eccellenza, sono il suo confratello Giuseppe Zen dalla lontana isola di Hong Kong, un vecchio infermo di 91 anni, ordinato vescovo più di 26 anni fa. Scrivo questa lettera perché, conscio di essere ancora in possesso delle mie facoltà mentali, sento il dovere di salvaguardare, come un membro del Collegio dei Successori degli Apostoli, la sacrosanta tradizione della fede cattolica.

    . Mi confonde il fatto che, da una parte, mi dicono che la sinodalità è un elemento costitutivo della Chiesa, ma, dall’altra, mi dicono che è ciò che Dio aspetta da noi per questo secolo (come una novità?). Come può Dio aver dimenticato di far vivere questo elemento costitutivo della Chiesa per i venti secoli della sua storia? Non confessiamo che la Chiesa è una, santa, cattolica, apostolica, intendendo con ciò che è stata sempre anche sinodale?

    . Penso che non ho bisogno di dilungarmi sui motivi per cui dovete affrontare il Sinodo con grande preoccupazione. Sento invece l’importanza di far presente a voi certi problemi di procedura del Sinodo. La Segreteria del Sinodo è molto agguerrita nell’arte della manipolazione.

    . Cominciano col dire che bisogna ascoltare tutti. Adagio adagio fanno capire che tra questi “tutti” ci sono specialmente quelli da noi “esclusi”. Finalmente, si capisce che si tratta di gente che opta per una morale sessuale diversa da quella della tradizione cattolica.

    . Protestano sovente che non hanno una agenda. È veramente un’offesa alla nostra intelligenza, quando tutti vediamo a che conclusioni mirano.

    . Parlano della “conversazione nello Spirito” come di una cosa magica. E invitano tutti ad aspettare “sorprese” dallo Spirito (naturalmente loro sono già informati di quali sorprese). “Conversare, ma non discutere! La discussione crea divisioni”. Ma allora il consenso e l’unanimità avvengono miracolosamente? Ma a me pare che al Concilio Vaticano Il, prima di arrivare alla conclusione quasi unanime, hanno sovente impiegato molto tempo in vivaci discussioni. Era lì che lo Spirito Santo aveva lavorato. Evitare discussioni è evitare la verità.

    . Non dovete obbedire a loro quando dicono di andare a pregare, interrompendo i lavori. Rispondete che è ridicolo pensare che lo Spirito Santo stia aspettando le vostre preghiere dell’ultimo momento.

    . Sulla rete noto un molto parlare su “votazioni o no. Ma se non si fa una votazione, come si può sapere il frutto di tanto dialogo? Evitare le votazioni è ancora evitare la verità.

    . Ancora sulla votazione. Senza nessuna consultazione, nella immediata vicinanza del Sinodo, il Santo Padre aggiunge un numero di membri laici con diritto di votazione. Se io fossi uno dei membri, farei una forte protesta, perché questo cambia sostanzialmente il Sinodo dei Vescovi, che Papa Paolo VI aveva istituito come uno strumento della collegialità, anche se nello spirito della sinodalità sono ammessi degli osservatori laici con possibilità di parola

    . Non è mai stata spiegata l’aggiunta (a metà strada) di un’altra sessione per il 2024. Il mio malizioso sospetto è che gli organizzatori, non sicuri di raggiungere in questa sessione ciò a cui mirano, sperano di aver tempo di preparare altre manovre. Ma se le votazioni già chiariscono quello che lo Spirito ha voluto dire attraverso il voto dei vescovi sarà ancora necessaria un’altra sessione?  

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