GIURAMENTO GUARDIE, SVIZZERA CHE SI RITROVA ORMAI SOLO A ROMA

GIURAMENTO GUARDIE, SVIZZERA CHE SI RITROVA ORMAI SOLO A ROMA – di GIUSEPPE RUSCONI – www.rossoporpora.org – 6 maggio 2014

 

Preceduto dall’udienza papale del giorno precedente, martedì 6 maggio si è svolto il tradizionale giuramento della Guardia Svizzera Pontificia: 30 gli alabardieri che si sono impegnati alla fedeltà verso il Papa tra i suoni e i colori del Cortile di San Damaso – Presieduta in San Pietro dal cardinale Parolin, Segretario di Stato, la santa messa, che ridà i sapori spirituali di un’armonia tra le etnie confederali fondanti come oggi non si ritrova da nessun’altra parte in patria.

 

 

Non sono pochi i momenti suggestivi della tradizionale giornata del Giuramento delle nuove Guardie Svizzere. Se c’è il sole, come è accaduto stavolta, l’affollatissimo Cortile di San Damaso risplende di colori (quelli delle divise, quest’anno centenarie) e di suoni: ad esempio la promessa gridata quest’anno da 30 alabardieri (20 tedescofoni, 6 francofoni, 4 italofoni, assenti in questo caso  reclute retoromance), gli inni nazionali vaticano ed elvetico eseguiti con sentimento dalla piccola banda della Guardia. Brillano anche le bandiere dei cantoni nel Cortile d’Onore, per la deposizione della corona d’alloro davanti al monumento che ricorda i 147 caduti del 1527 per difendere Clemente VII dall’assalto dei lanzichenecchi di Carlo V.

Un altro momento molto coinvolgente sembra ridare compiutamente la simbologia di una giornata così carica di emozioni, non solo per genitori, parenti, amici delle nuove Guardie: è la santa messa in San Pietro, quest’anno celebrata per la prima volta dal cardinale Pietro Parolin, in veste di nuovo Segretario di Stato. Davanti al rilucente Altare della Cattedra berniniano si ritrovano come oggi da nessun’altra parte in patria i sapori spirituali di una Svizzera fondata sull’armonia visibile delle stirpi che volontariamente l’hanno costituita nell’Ottocento. Lobe den Herren, Bénissons Dieu, Lodate Dio, Lauda il Segner si è sentito risuonare per voce del coro di Brunnen (Canton Svitto, invitato quest’anno come ospite d’onore). Prima invece il lento procedere della processione era stato accompagnato in sottofondo dalle melodie dei corni delle Alpi. Kyrie, Gloria, Sanctus, Agnus Dei quest’anno erano tratti dalla tanto solenne quanto spirituale Missa pro Patria di Johann Baptist Hilber. In latino anche il Salmo responsoriale (Laudate omnes gentes), la preghiera eucaristica, il Pater noster e il Regina Coeli finale, preceduto dalla preghiera plurilingue per la Guardia e dall’inno nazionale elvetico con strofe negli idiomi confederali, che si levano da dentro il cuore della Cristianità.

Qui sotto ritroverete alcuni passi significativi dei discorsi pronunciati durante la Giornata, cui aggiungiamo quelli, importanti, di lunedì durante l’udienza papale. Nel Cortile di San Damaso, tra gli altri, Pierre-Yves Fux, nuovo ambasciatore di Svizzera presso la Santa Sede (presenterà le credenziali tra pochi giorni), l’ambasciatore svizzero in Italia Bernardino Regazzoni (sul piede di partenza per Parigi), il divisionario Hans-Peter Walser, l’ex- Presidente della Confederazione Pascal Couchepin, il governo del Canton Svitto in corpore, numerosi diplomatici. Da parte ecclesiastica il Sostituto della Segreteria di Stato Giovanni Angelo Becciu, 9 cardinali (tra i quali gli svizzeri Cottier e Koch, il presidente del Governatorato Bertello, il segretario di Stato emerito Bertone), una quindicina di vescovi (tra i quali monsignor Gänswein e alcuni vescovi elvetici). Presenti anche tre rappresentanti del Patriarcato ortodosso di Mosca e alcuni esponenti di Chiese cattoliche orientali.

 

Alcuni passi significativi dei discorsi pronunciati

 Papa Francesco (udienza di lunedì 5 maggio 2014): Il contesto sociale ed ecclesiale è molto cambiato da allora (NdR: dal 1527, Sacco di Roma): la società è diversa rispetto a quei tempi. Ma il cuore dell’uomo, la sua capacità di essere fedele e coraggioso – acriter et fideliter , recita il vostro motto – è rimasto lo stesso. Il vostro servizio è quindi un’autentica testimonianza, perché esprime concretamente il desiderio di dedicarsi ad un compito importante ed impegnativo. A questa scelta siete arrivati con l’aiuto delle vostre famiglie e delle comunità che vi hanno educato.

Papa Francesco (udienza di lunedì 5 maggio 2014): L’uniforme che indossate quest’anno compie cento anni. I suoi colori e la sua foggia sono conosciuti in tutto il mondo: ricordano dedizione, serietà, sicurezza. Identificano un servizio singolare e un passato glorioso. (…) Ma ricordate che non è l’uniforme, ma colui che la indossa a dover colpire gli altri per la gentilezza, per lo spirito di accoglienza, per l’atteggiamento di carità verso tutti.

Arcivescovo Giovanni Angelo Becciu, Sostituto della Segreteria di Stato (martedì 6 maggio, Cortile d’onore del Quartiere svizzero): Oggi nel Palazzo Apostolico – nella casa del Papa – si respira un’aria di festa. Il risuonare di voci e di musiche, i colori delle divise e delle bandiere, la presenza di tanti ospiti indicano che stiamo vivendo un  momento particolarmente importante. (…) Sono trascorsi 508 anni dalla fondazione di questo benemerito Corpo di Guardia e il fatto che dalla Svizzera non cessino di giungere giovani desiderosi di mettersi al servizio del Papa è motivo di fervido ringraziamento a Dio.

Daniel Rudolf Anrig, Comandante della Guardia Svizzera Pontificia (martedì 6 maggio, Giuramento, Cortile di San Damaso) Prendendo spunto dall’Evangelii Gaudium – Non il denaro, il divertimento, il consumismo arricchiscono la vita, ma la dedizione, il sacrificio. Dov’è che avete sentito parlare di sacrificio: nella vostra educazione, nella vostra formazione scolastica e professionale, alla tv o su internet? Voglio provocare: da nessuna parte!

Daniel Rudolf Anrig, Comandante della Guardia Svizzera Pontificia (martedì 6 maggio, Giuramento, Cortile di San Damaso) Papa Francesco bolla non senza motivo le chiacchiere. Perché chiacchieriamo sempre sull’uno o sull’altro e perché ci lamentiamo sempre? Forse che ci dispiace essere qui, dedicarci al nostro servizio? Diventa chiaro in fretta, quando si pongono domande come queste, che è un privilegio impegnarsi per il Papa, per la Chiesa, per la Guardia! (…) Conclude così: Viva il papa Francesco! Viva la Guardia! Acriter et fideliter!

Monsignor Markus Heinz, cappellano ad interim (martedì 6 maggio, Giuramento, Cortile di San Damaso) Il vostro servizio si fonda sulla fedeltà: essere cioè pronti a impegnarsi con tutto se stessi non solo nel caso estremo, ma anche nelle faccende quotidiane del servizio e della vita nel corpo della Guardia. (…) Il giuramento di oggi vale proprio nei momenti faticosi del servizio, nella quotidianità che è il luogo del vostro eroismo.

Cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato (martedì 6 maggio, Santa Messa, Basilica di San Pietro) In ogni Eucaristia si rinnova il sacrificio di Cristo che morendo in croce ha donato la vita per la salvezza degli uomini. Oggi, mentre contempliamo questo mistero della nostra fede, il nostro pensiero va alle 147 guardie svizzere che, durante il “sacco” di Roma del 1527, non esitarono ad immolare la loro esistenza in difesa del Successore di Pietro. Fare memoria di quel gesto di straordinaria generosità significa per voi, Corpo della Guardia Svizzera Pontificia,attingere al ricco patrimonio di fede e di valori spirituali che hanno segnato la vostra storia. In essa potete ritrovare le sorgenti del vostro peculiare e apprezzato servizio alla Chiesa e al Papa, per essere coraggiosi testimoni di Cristo e del Vangelo nell’ambito del Vaticano e in ogni altro ambiente che frequentate. Tale testimonianza può diventare estremamente esigente, arrivando addirittura fino al martirio, come è successo al diacono Santo Stefano, di cui ci racconta la prima lettura.  Ma la forza che viene da Dio e che è il suo Santo Spirito ci rende capaci di affrontare ogni difficoltà e di non tirarci indietro di fronte ai piccoli e ai grandi sacrifici che la testimonianza comporta.