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    PAPA FRANCESCO, LA GUERRA E LE 'MISSIONI DI PACE'

    PAPA FRANCESCO, LA GUERRA E LE ‘MISSIONI DI PACE’ – di GIUSEPPE RUSCONI – www.rossoporpora.org – 2 giugno 2013

     

    Domenica 2 giugno (festa della Repubblica italiana), con un gesto a sorpresa papa Francesco ha ospitato a Santa Marta, per la messa quotidiana, 13 soldati feriti durante le ‘missioni di pace’ (soprattutto in Afghanistan), i loro familiari e i parenti di altri 24 militari caduti nel corso delle stesse operazioni.

     

    Nel dopo-Angelus ha chiesto ai 50mila presenti in piazza San Pietro di pregare in silenzio per i soldati caduti e feriti e per i loro familiari, rilevando che le ‘missioni’ “cercano di promuovere la riconciliazione e la pace in Paesi in cui si sparge ancora tanto sangue fraterno in guerre che sono sempre una follia”.

    Il gesto e le parole elogiative di papa Francesco a proposito di un tema assai controverso come quello delle ‘missioni di pace’ faranno certo riflettere e discutere quei cattolici che da anni chiedono lo smantellamento di operazioni militari considerate poco ireniche e, oltre che anticostituzionali, inutili e dispendiose.

    Forti in ogni caso le parole del Papa contro la guerra, già nell’omelia della celebrazione a Santa Marta, chiesta dall’ordinario militare arcivescovo Vincenzo Pelvi nel giorno in cui l’Italia “con diverse manifestazioni esprime un debito di amore verso la famiglia militare”. Per papa Francesco la guerra è una “pazzia, è il suicidio dell’umanità, perché uccide il cuore, uccide proprio dov’è il messaggio del Signore: uccide l’amore! Perché la guerra viene dall’odio, dall’invidia, dalla voglia di potere, anche – tante volte lo vediamo – da quell’affanno di più potere”.

    Sui motivi che spingono “i grandi della Terra” a voler risolvere tante volte “problemi locali e crisi economiche” attraverso la guerra, ha detto papa Francesco: “Perché? Perché i soldi sono più importanti delle persone per loro! E la guerra è proprio questo: è un atto di fede ai soldi, agli idoli, agli idoli dell’odio, all’idolo che ti porta a uccidere il fratello, che porta ad uccidere l’amore”. E “oggi possiamo sentire questa voce: è il nostro Padre Dio che piange, che piange per questa nostra pazzia, che dice a tutti noi ‘Dov’è tuo fratello?, che dice a tutti i potenti della Terra ‘Dov’è vostro fratello? Che cosa avete fatto!”.

    Al termine della celebrazione mattutina è stata recitata la “preghiera per l’Italia” composta da Giovanni Paolo II nel 1994; poi papa Francesco ha salutato, personalmente e come al solito con grande calore umano, tutti i presenti. Gli è stata regalata una terracotta napoletana (scultori: Raffaele, Salvatore ed Emanuele Scuotto) con san Giuseppe che mostra gli strumenti da falegname al piccolo Gesù, che sorregge una cesta in cui sono contenuti gli oggetti simbolo della Crocifissione, cioè chiodi, martello e tenaglia.

    Da notare che sono oggi circa 5700 i militari italiani impegnati nelle ‘missioni internazionali di pace’ (tra l’altro più di 3mila in Afghanistan, oltre 1000 in Libano, oltre 600 nei Balcani, oltre 300 contro la pirateria sulle coste somale).  

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