ACCATTOLI-RUSCONI: PARIOLI CALIENTI-REAZIONI DIBATTITO TELETICINO

ACCATTOLI-RUSCONI: PARIOLI CALIENTI– REAZIONI DIBATTITO TELETICINO – di GIUSEPPE RUSCONI – www.rossoporpora.org – 14 dicembre 2017

 

Ieri sera il settimo dibattito Accattoli-Rusconi su papa Francesco nella basilica del Sacro Cuore Immacolato di Maria a piazza Euclide, ai Parioli. Sala piena, laicato protagonista, grande passione religiosa e civile, ‘parresia’ praticata. Intanto continuano a giungere reazioni al dibattito di mercoledì 6 dicembre su Teleticino: una selezione di commenti.

 

La resistenza ora diventa evidente, ma per me è un buon segno, che non si dicano le cose di nascosto quando uno non è d’accordo. E’ sano discutere le cose, molto sano”. Così papa Francesco nel dicembre 2014 in un’intervista a ‘La Nacion’ di Buenos Aires.

Ieri sera, mercoledì 13 dicembre, la parrocchia del Sacro Cuore Immacolato di Maria a Piazza Euclide ha concretizzato pienamente quanto auspicato in tale intervista da Jorge Mario Bergoglio. L’occasione è stata offerta dal settimo dibattito Accattoli-Rusconi su papa Francesco, in cui si è discusso sia dell’esortazione apostolica ‘Amoris laetitia’ che di forme e contenuti del magistero di chi è “venuto dalla fine del mondo”. Non v’è dubbio che nella sala Rotonda (più di 80 persone, tutto esaurito) ha vinto la franchezza, ossia la parresia tanto amata (almeno a parole) da Santa Marta: il confronto in sala (anche tra i presenti) è stato acceso, duro, pur mantenendosi (salvo eccezioni) dentro limiti civili.

Certo il dibattito a piazza Euclide è stato assai diverso nei contenuti da quello – infuocato la sua parte – svoltosi il 13 marzo nella fremente curva bergogliana di S. Maria ai Monti (Madonna dei Monti), in cui Accattoli presta la sua opera anche come operatore pastorale. A Monti una larga maggioranza dei presenti era entusiasta di papa Bergoglio; ai Parioli, invece, sono state ben evidenziate perplessità e preoccupazioni per parole e atti del papa gesuita e argentino. E’ un fatto questo che ha messo in qualche difficoltà Accattoli, palleggiatore eccelso costretto spesso al catenaccio di fronte alle tante domande poste dalla sala (la sua difesa è consistita soprattutto nello smorzare i toni, minimizzando le critiche). Accattoli è stato anche talvolta rimbeccato dagli interpellanti. Rusconi ha dovuto far fronte invece a tre domande-invettiva di chi ha esaltato Bergoglio per la priorità data ai ‘poveri’ (definendolo anche “uomo della Provvidenza”), di chi avrebbe voluto più discussione sull’ ‘Amoris laetitia’ e di chi non aveva digerito le osservazioni robuste su certi comportamenti del Papa; ha però d’altra parte incassato diversi applausi in corso di dibattito. Alla fine quasi tutti soddisfatti (certo i critici di Jorge Mario Bergoglio e anche i ‘neutri’), tanto che da diverse parti si è chiesto ai relatori di tornare un’altra volta per sviluppare più ampiamente i temi posti sul tavolo.

La serata è stata organizzata dal ‘Sacro Cuore Immacolato di Maria’ e dagli “Amici della Sala Rotonda”: animatrice è stata Adriana Elena (membro del Consiglio pastorale), che ha ringraziato nel suo breve intervento iniziale il parroco claretiano don Pasquale Cenciarelli (che ha porto il saluto ufficiale) e i suoi collaboratori  per il “coraggio” dimostrato nell’ospitare il dibattito. A differenza, ci si permetterà di notare, di quanto successo con qualche altro parroco romano (bergogliano curvaiolo) che ha dato in escandescenze appena ventilata la possibilità di un “Accattoli-Rusconi”.

Nella sua seconda parte l’incontro è stato caratterizzato da una relazione (con diapositive) molto interessante dell’architetto Paolo Gioffreda sull’origine dell’immagine del presepe e il suo evolversi nella storia, dai primi affreschi in Santa Priscilla al Rinascimento: preziose le informazioni date sull’influenza pagana nei primi secoli e anche sui motivi che spinsero san Francesco (dopo il viaggio nella Terrasanta occupata dai musulmani) a istituire il presepe di Greccio, una Betlemme da ripetere in ogni comunità cristiana. La serata si è conclusa con la visita al magnifico presepe artistico multiscenico del 1966 (andate a vederlo…merita! Entrata sulla destra dell’ingresso principale della Basilica di piazza Euclide) e con un brindisi natalizio.

Qualche altro spunto dal dibattito. Accattoli inizialmente ha spiegato con i consueti toni soffusi i motivi della sua  “gratitudine” a papa Francesco “da genitore e da operatore pastorale” per Amoris laetitia, evidenziando l’inclusività espressa nel testo e riandando a  sue esperienze in parrocchia e in famiglia. In sintesi l’esortazione cerca di rispondere al problema cruciale: come riguadagnare alla causa del matrimonio un’intera generazione ad esso renitente. Da parte sua Rusconi ha inserito ‘Amoris laetitia’  nel quadro di una risposta (non si sa però quanto valida) della Chiesa a un mondo in cui poteri forti – finanziari e libertari – cercano di ridurre la persona a individuo, strappandole l’identità (vedi ideologie gender) e indebolendone le relazioni sociali (vedi svalutazione progressiva del matrimonio). Sempre Rusconi ha dato alcune indicazioni per una comprensione dei passi più delicati dell’esortazione, ricordando varie autodefinizioni bergogliane come “sono un po’ furbo, so muovermi”, “ho facciatosta” e anche la famosa esternazione raccontata pubblicamente dal super-bergogliano arcivescovo Bruno Forte, segretario speciale del Sinodo sulla famiglia: “Se parliamo esplicitamente di comunione ai divorziati risposati, questi non sai che casino ci combinano. Allora non parliamone in modo diretto, tu fai in modo che ci siano le premesse, poi le conclusioni le trarrò io”. E Forte commentò scherzosamente: “Tipico di un gesuita”.

Tra gli argomenti delle molte domande dei presenti (che Accattoli ha ringraziato, anche a nome di Rusconi, per “l’attenzione e la passione” dimostrate): che cosa significa “inserire tutti”,  le presunte novità bergogliane riguardo all’atteggiamento verso i poveri, i malumori cattolici dilaganti anche per il linguaggio utilizzato dal Papa, come rimotivare i giovani verso il matrimonio, Curia e paura, rivalutazione del truce Lutero, Bergoglio che mette in pericolo il cattolicesimo, l’universalità della Chiesa, come mai (considerati i malcontenti odierni) Bergoglio è stato eletto papa nel 2013, perché non ha mai risposto ai ‘dubia’ e a ogni altro genere di sollecitazioni in tal senso (Accattoli: “Non lo so”; Rusconi ha invece citato – confrontandole poi con la realtà -  alcune esternazioni papali tipo “Tu chiedi di parlare? Vieni. Io non chiudo mai la porta. Parlando non si perde nulla, si guadagna sempre”). Rusconi ha anche precisato di apprezzare comunque alcuni aspetti del magistero di Francesco: in particolare la denuncia della cultura dello scarto e quella della faccia oscura della globalizzazione, la denuncia della colonizzazione ideologica del gender e quella della piovra mortale della droga.

 

REAZIONI VIVACI DI LETTORI AL DIBATTITO SU PAPA FRANCESCO DEL 6 DICEMBRE 2017 A TELETICINO

Come è noto mercoledì scorso TeleTicino (rubrica “I conti in tasca”, regista e conduttore Alfonso Tuor) ha ospitato in prima serata un dibattito a tratti infuocato su papa Francesco. Ci siamo confrontati in studio con mons. PierGiacomo Grampa (vescovo emerito di Lugano), don René Roux (rettore della Facoltà di teologia di Lugano), don Gianfranco Feliciani (arciprete di Chiasso), Carlo Silini (giornalista del ‘Corriere del Ticino’). La puntata è sempre visibile su www.teleticino.ch, home page e cliccare su “I conti in tasca”, puntata del 6 dicembre 2017.

Il dibattito a Teleticino ha suscitato diverse reazioni di lettori, di cui qui diamo almeno parzialmente conto (naturalmente omettendo l’identità di chi ha commentato). Aggiungiamo anche alcune reazioni apparse sul blog di Luigi Accattoli (www.luigiaccattoli.it), che ha come di consueto ben pubblicizzato anche il dibattito di ieri sera ai Parioli.   

. Complimenti per le vostre risposte al dibattito di ieri sera, lei e il prof. don René Roux.

. Sei stato grandissimo. Grampa? Bohhhhh!

. Mi sono divertito tanto a vedere come si agitava mons. Grampa. Mi trovo d’accordo con le tue argomentazioni.

. Il vescovo emerito di Lugano, fingendo di non sapere dei ‘valori non negoziabili’, ha detto che semmai l’unico valore non negoziabile è quello della Trinità. Roba da non credere! A parte che quello della Trinità è un dogma! Ha fatto bene a replicare al monsignore che la vita non è negoziabile!

. Ho visto l'emissione di Teleticino.Il tuo contributo era documentato e di qualità. Hai portato sul tavolo anche elementi secolari di un papato, meno noti ai non addetti ai lavori.Il vescovo emerito aveva solo argomenti ecclesiastici e attitudine di totale assenza al dialogo.Silini ed il prof. di teologia erano eruditi e contemporaneamente aperti al dialogo. Complimenti per esserti destreggiato con eleganza in acque non prive di pescecani e bordate!

. Ho seguito il dibattito infuocato dell’altra sera su Papa Francesco. La mia impressione, parlando con la gente, è quella di trovare critiche e resistenze su questo Papa da parte dei ricchi. Salvo eccezioni, le persone comuni hanno una buona opinione di questo Papa, ma in chi è molto benestante e possiede dei patrimoni vengono sollevate mille riserve. Naturalmente sui fatti delle teologia, del diritto canonico, ecc., io sono troppo ignorante per potermi esprimere. Il dibattito televisivo è stato comunque di grande interesse.

. Il prete nemmeno in clergyman, ma in giacca e cravatta la dice lunga. Rusconi bravissimo, uno contro tutti.

. Per rispondere alla domanda che Lei ha fatto in trasmissione sul perché papa Francesco non ha ancora fatto un viaggio in patria, penso che Bergoglio sia divisivo e che in Argentina ha molti oppositori che l’hanno conosciuto bene.

. Salve...stavo visionando il video su Tv Ticino a cui lei ha partecipato. (…) Peraltro…ora sto finendo di visionare la trasmissione con lo scempio dei commenti su Amoris Laetitia. Lei ha citato quella frase di Forte, ma perché non citare Mt 19,9? Qui si perde il senno! i suoi interlocutori attribuiscono la regola sui divorziati risposati alla chiesa, quindi agli uomini…quindi intercambiabile. Mamma mia, come è potuto succedere che ci siamo ridotti così?

. Il vescovo emerito alla trasmissione è uno sciocco (mi dispiace dirlo!) a dire quello che ha detto sui principi non negoziabili. E cioè…dire che a parte la Trinità tutto è negoziabile mette praticamente ogni cosa in mano al relativismo (più sfrenato) tanto deprecato da papa Benedetto. Se fosse vero quello che dice il vescovo, la Liturgia stessa potrebbe essere cancellata, i sacramenti e via dicendo, cosa che è un non senso teologico, una sciocchezza inaudita. Quindi è chiaro che quel vescovo, come mille altri, siano entusiasti di Bergoglio: sono loro stessi relativisti e in Bergoglio vedono la porta aperta alle loro fantasie pastorali, il sostenitore delle loro ambizioni relativiste.

. Hai detto cose largamente condivisibili, mentre i tuoi interlocutori - a parte Roux - mi sono sembrati, soprattutto Grampa e Feliciani (...) adagiati in una visione acritica dell'attuale Pontificato. In particolare Grampa ha detto alcune cose che mi hanno lasciato perplesso, come esaltare la devozione popolare mariana di Francesco contrapponendogli l'intellettualismo di Ratzinger e Woityla - dimenticando che GP II era devotissimo della Madonna e non a caso il motto mi sembra fosse 'totus tuus' - ma soprattutto quando a proposito di principi non negoziabili (che era l'espressione usata da Benedetto XVI che misembra più corretta rispetto a 'valori') ha detto che di non negoziabile ci sono solo Unità e Trinità di Dio e Incarnazione, Passione, Morte e Resurrezione: ma allora che cosa ci separa da Luterani, Anglicani, Calvinisti e altre 1000 sette protestanti?

REAZIONI AL DIBATTITO A TELETICINO DAL BLOG DI LUIGI ACCATTOLI ( www.luigiaccattoli.it )

. (Accattoli in genere sui nostri dibattiti):” Nello svolgimento delle due letture capita che Giuseppe riconosca aspetti positivi dell’azione e della predicazione papali e io ne indichi i limiti. Dal confronto viene la vera conoscenza. Rusconi e io siamo in contrasto nella lettura del Pontificato di Francesco, io a favore e lui contro, ma siamo convinti che convenga a tutti parlarne. Siamo anche persuasi dell’opportunità che del Papa si discuta nella Chiesa e non solo nei media. Nello svolgimento delle due lettura capita che Giuseppe riconosca aspetti positivi dell’azione e della predicazione papali e io ne indichi i limiti. Dal confronto viene la vera conoscenza”.

. (una lettrice) Sono distratta e mi sono persa i punti in cui Rusconi riconosce aspetti positivi dell’azione e della predicazione papale.

. (Rusconi risponde su richiesta di Accattoli)“Gentile lettrice, proprio mercoledì scorso ho avuto modo di precisare in un dibattito su papa Francesco a Teleticino la mia posizione. Ho detto che ‘apprezzo alcune cose di papa Francesco come la sua posizione contro la droga, contro la cultura nefasta dello scarto, le critiche a certe facce della globalizzazione, all’abuso del denaro, alla colonizzazione del gender. Però …’ e qui La lascio, poiché esula dalla risposta che Le dovevo. Se vuole, picchietti pure, per controllare via google, su teleticino.ch.”

. (la stessa lettrice) Speriamo che picchiettino in tanti….E’ un raro piacere leggere Rusconi che trova elementi positivi in Papa Francesco e non bisogna privarsene.

. (un lettore) Il fatto è che, picchiettando dove si è suggerito di picchiettare, si va, per così dire, oltre il “però….” al quale Rusconi si ferma nella risposta alla lettrice. E non è un bell’andare, purtroppo.