BUDAPEST. ERDOE, BAGNASCO - PAPA FRANCESCO IN RETROMARCIA

BUDAPEST: ERDOE, BAGNASCO – PAPA FRANCESCO IN RETROMARCIA - di GIUSEPPE RUSCONI – www.rossoporpora.org – 8 settembre 2021

 

Si è aperto domenica 5 settembre a Budapest il 52,mo Congresso eucaristico internazionale. Il saluto del cardinale Erdö. La forte omelia del cardinal Bagnasco. La presenza ortodossa. Intanto papa Francesco nel dopo-Angelus di domenica 5 settembre fa retromarcia rispetto alle esternazioni come minimo scortesi riguardanti Viktor Orbán, fatte nell’intervista a Radio Cope.

 

Preceduto da un Simposio teologico con circa 300 partecipanti (da giovedì 2 a sabato 4 settembre), il 52.mo Congresso eucaristico internazionale si è aperto a Budapest domenica 5 settembre 2021. Al pranzo per 600 poveri nella piazza Giovanni Paolo II (organizzato da Caritas e esercito ungherese), sono seguite nel pomeriggio l’inaugurazione e la santa messa cui hanno partecipato circa ventimila fedeli, tra i quali oltre tremila allievi delle scuole cattoliche dell’arcidiocesi di Esztergom-Budapest (che hanno così incominciato tradizionalmente con una messa il proprio anno scolastico) e 1200 ragazzi dell’intera Ungheria che hanno ricevuto la loro Prima Comunione in un ambiente certo suggestivo (animato da un coro di quasi mille membri  con musiche gregoriane, canti popolari settecenteschi e contemporanei). A rappresentare ufficialmente l’Ungheria erano presenti tra gli altri il presidente della Repubblica János Ader e consorte e la moglie di Viktor Orbán.

Alla concelebrazione eucaristica di apertura – oltre all’arcivescovo Piero Marini, presidente del Pontificio comitato per i Congressi eucaristici internazionali, a numerosi cardinali  e vescovi venuti anche dal Medio Oriente o di rito greco-cattolico - anche la Chiesa ortodossa russa con il metropolita Hilarion,  che ha svolto poi una relazione durante il Congresso, evidenziando che, pur non in comunione, Chiesa cattolica e ortodossa sono unite dalla fede nella presenza reale di Cristo nel Sacramento dell’ Eucaristia. Si noti che sabato 11 settembre sarà invece il turno del patriarca di Costantinopoli Bartolomeo che porterà un saluto all’inizio della messa celebrata dal cardinale Erdö in piazza Kossuth (davanti al Parlamento) e domenica assisterà alla messa di papa Francesco a piazza degli Eroi. Insomma… al porporato ungherese è riuscito di portare al Congresso le due principali anime dell’ortodossia contemporanea (non in rapporti idillici tra loro)…  

 

DAL SALUTO DEL CARDINALE PETER ERDOE

. Ringrazio la Divina Provvidenza che oggi possiamo aprire in modo ufficiale il 52° Congresso Eucaristico Internazionale. Dopo il rinvio dello scorso anno, sentiamo che le nostre vite non dipendono solo dai nostri sforzi umani. Ringrazio il Pontificio Comitato per i Congressi Eucaristici Internazionali per il suo aiuto e lavoro; gli organizzatori ungheresi per il loro grandioso sostegno e tutta la società ungherese per la sua generosa disponibilità

. Il Signore Dio ci doni di poter sentire in questi giorni che Cristo è con noi nell’Eucaristia. Non lascia da sola la Chiesa, i popoli, l’umanità. Tutte le nostre forze e speranze provengono da Lui. L’Eucaristia è la fonte da cui si alimenta la nostra vita cristiana, la nostra missione. Signore Dio! Stai con noi! Dacci la forza e la luce per la nostra missione nel mondo di oggi! Concedici di vivere insieme con te qui sulla terra e poi nell’eternità! (…)

. Saluto con grande e particolare rispetto ed onore Ilarion Alfeev, Metropolita di Volokolamsk. Lo ringrazio per il suo impegno che da molti anni con i vescovi europei opera per presentare ed affermare i valori cristiani comuni nel nostro mondo di oggi. I cristiani d’Oriente e d’Occidente pregano e lavorano insieme per costruire l’unità dei cristiani affinché la nostra testimonianza sia credibile per il mondo intero.

 

BAGNASCO: LE CAMPANE DELLA NAZIONE E DELL’ORBE SUONANO A FESTA. LA CHIESA NON PUO’ LASCIARSI RIDURRE AL SILENZIO.

Dall’omelia del cardinale Angelo Bagnasco, che ha celebrato la messa in qualità di presidente del Consiglio delle Conferenze episcopali europee:

Come in un cenacolo sotto il cielo, ci stringiamo attorno all’altare per celebrare l’Eucaristia, Mistero della fede e perenne sorgente di salvezza per il mondo.

1. Con affetto saluto tutti voi che rappresentate, in questa storica piazza, il popolo cristiano, mentre un grazie particolare va alla Chiesa di Ungheria che, guidata dai suoi Vescovi, ospita il Congresso Eucaristico Internazionale. In quest’ora del tempo, le campane della Nazione e dell’Orbe suonano a festa formando un coro che vuole abbracciare l’umanità intera. Da questo ideale pulpito, la voce dei Pastori, la voce di questa commovente assemblea, desidera bussare – umile e lieta – al cuore dei popoli d’Europa, e andare oltre fino a raggiungere i punti più remoti della terra.

2. La nostra voce è debole, ma fa eco a quella dei secoli ed è segnata dal sangue dei martiri. A voi, genti che ascoltate, noi annunciamo che la nostra gioia è la più grande, è Gesù! All’umanità che porta in sé la nostalgia dell’Eterno, a voi pellegrini verso la Luce, questa assise liturgica ricorda che – nonostante i limiti  e le ombre dei suoi figli – nella Chiesa fiammeggia la luce di Cristo.

3. La voce dei credenti – come una vela spiegata al soffio dello Spirito - dice all’uomo moderno: non sei solo in un universo ostile, non sei solo di fronte al mistero meraviglioso della vita, non sei solo con la tua sete di libertà e di eterno. Ovunque tu sia, non sei invisibile, Dio ti guarda con amore; non sei orfano, Dio ti è Padre; tu vali il sangue di Gesù, Redentore del mondo e Pane di vita eterna. Non avere paura: Dio non è morto, l’Eucaristia oltrepassa ogni solitudine, ogni distanza, ogni indifferenza. Cari Fratelli e Sorelle, la Chiesa non può tacere, non può lasciarsi ridurre al silenzio: essa deve dare al volto di ogni uomo lo splendore del Cristo risuscitato.

4. Cari ragazzi della prima comunione e della cresima, che siete qui numerosi, voi siete la primavera della Chiesa. Noi adulti vi diciamo il nostro affetto, e vi ringraziamo perché ci ricordate la semplicità del cuore. Vedendovi ricevere Gesù Eucaristia, siamo commossi: voi sapete che il Signore entra nella casa del vostro cuore per rimanere con voi, per essere amico che non tradisce. Saluto anche le vostre famiglie, culla insostituibile della vita e della vostra fede.

Cari giovani delle scuole cattoliche: avete l’opportunità di una cultura cristianamente ispirata, di un contesto formativo, di una educazione integrale senza pregiudizio verso la dimensione religiosa e cristiana. Dio non è geloso dell’uomo, ma è il segreto di una vita riuscita. Dio non è concorrente della vostra libertà, e la fede non è una serie di divieti, ma un grande “sì” alla gioia, anche quando è impegnativo perché l’amore è una cosa seria. Oggi c’è una grande debolezza del pensiero; da questa debolezza nascono anche le difficoltà della fede. La fede, infatti, non è nemica della ragione, ma la cerca, così come la ragione ha bisogno della fede per essere veramente sé stessa (…)

Potremmo non dire una parola colma di affetto e di gratitudine ai nostri Sacerdoti? Essi sono come le sentinelle del mattino, presenza viva della Chiesa Madre e Maestra; sono sulle frontiere dell’esistenza in ogni dove, città e villaggi, montagne e isole, pianure e deserti. Sparsi ai quattro punti della terra, portano l’eco di Gesù buon Pastore, la luce del Vangelo, la forza dell’Eucaristia, l’unità della Chiesa. (…)

5. E ora lo sguardo di questa religiosa assemblea di nuovo si dilata e cerca di allargare il cuore sulla misura della divina Eucaristia, Cuore di Cristo, per dire in ginocchio un’ultima parola. E un rinnovato e accorato invito:

o voi tutti che sentite maggiormente il peso della croce, voi che piangete, voi che siete perseguitati per la giustizia, voi che vi sentiti senza voce e senza patria, voi gli sconosciuti del dolore … riprendete coraggio, il Signore è vicino, è accanto ad ogni cuore che si apre a Lui. Egli è venuto nel mondo non solo per condividere la condizione umana, ma soprattutto per elevarci fino alla Trinità. Questo mistero è grande ma è qui su questo altare, e resterà con noi fino alla fine dei tempi. La Chiesa non ha altro nome da annunciare e da adorare: Gesù Cristo. Ricordate: il suo volto è il Vangelo, la sua presenza è l’Eucaristia. Amen.

 

PAPA FRANCESCO: CORREZIONE DI TONI ALL’ANGELUS DI DOMENICA 5 SETTEMBRE

Papa Francesco, come fa di consueto in casi analoghi, avrebbe accennato nel dopo-Angelus di domenica 5 settembre 2021 all’imminente viaggio pastorale a Budapest e in Slovacchia? E magari – su intervento deciso della Segreteria di Stato - avrebbe corretto almeno i toni a dir poco scortesi utilizzati verso il primo ministro ungherese Viktor Orbán nell’intervista radiofonica a Radio Cope, pubblicizzata il primo settembre? (vedi anche https://www.rossoporpora.org/rubriche/papa-francesco/1032-radio-cope-papa-sprezzante-con-viktor-orban.html ). L’attesa non è andata delusa, come si constata da quanto detto per l’occasione dal Papa, che indubbiamente – e almeno per salvare le apparenze diplomatiche - ha innestato la retromarcia riguardo alla sua precedente esternazione, infelice e offensiva. Sincero o no, papa Francesco saluta “affettuosamente” quanti lo attendono e che lui stesso “desidera di cuore incontrare” … dunque anche Viktor Orbán… Naturalmente poi non poteva mancare l’immancabile accenno polemico alle “opere di misericordia e di accoglienza”… ma intanto un minimo di galateo è ristabilito (il neretto è nostro).

Domenica prossima mi recherò a Budapest per la conclusione del Congresso Eucaristico Internazionale. Il mio pellegrinaggio proseguirà, dopo la Messa, per alcuni giorni in Slovacchia, e si concluderà il mercoledì successivo con la grande celebrazione popolare della Vergine Addolorata, Patrona di quel Paese. Saranno così giorni segnati dall’adorazione e dalla preghiera nel cuore dell’Europa. Mentre saluto affettuosamente coloro che hanno preparato questo Viaggio – e vi ringrazio –, e quanti mi attendono e che io stesso desidero di cuore incontrare, chiedo a tutti di accompagnarmi con la preghiera, e affido le visite che compirò all’intercessione di tanti eroici confessori della fede, i quali testimoniarono in quei luoghi il Vangelo tra ostilità e persecuzioni. Essi aiutino l’Europa a testimoniare anche oggi, non tanto a parole, ma soprattutto con i fatti, con opere di misericordia e di accoglienza, il buon annuncio del Signore che ci ama e ci salva. Grazie!