STAMPA ESTERA/RENZI: 'CATTODEM', NUOVO GOVERNO, SALVINI EX...CHE GIOIA!

STAMPA ESTERA/RENZI: ‘CATTODEM’, NUOVO GOVERNO, SALVINI EX…CHE GIOIA! – di GIUSEPPE RUSCONI – www.rossoporpora.org – 25 settembre 2019

 

Questo pomeriggio Matteo Renzi ha incontrato i giornalisti della Stampa estera nella sede romana di via dell’Umiltà. I giorni della crisi, il nuovo governo, la nascita di ‘Italia viva’. La soddisfazione renziana di poter dire ‘l’ex-ministro Salvini’. La questione dei rapporti con i cosiddetti ‘cattolici democratici’: Rosi Bindi torna nel Pd? Auguri.  

Questo pomeriggio Matteo Renzi, leader del nuovo soggetto politico ‘Italia viva’, si è confrontato a Roma con le domande dei giornalisti della Stampa estera sulla situazione politica. E’ stata un’ora e mezzo in cui l’ex-presidente del Consiglio ha risposto soprattutto a richieste di chiarificazione su quanto successo dall’inizio di agosto. Ne parleremo dopo aver dato spazio alla risposta articolata che Matteo Renzi ha dato alla nostra domanda sui suoi rapporti con il cattolicesimo cosiddetto democratico, un mondo che mostra prevalentemente una certa freddezza nei confronti della novità di ‘Italia viva’, che sarà presentata ufficialmente all’ex-stazione fiorentina della Leopolda (nel decennale della kermesse) da venerdì 18 a domenica 20 ottobre. 

Domanda nostra: “Senatore Renzi, la mia domanda è di nicchia, come al solito: quali sono i Suoi rapporti con il cattolicesimo cosiddetto democratico, che ha avuto negli ultimi anni in Lei un punto di riferimento? Lei nel nuovo soggetto politico si è portato alcuni cattolici cosiddetti democratici come l’ex-akela Elena Bonetti ed anche esponenti molto favorevoli ai cosiddetti diritti civili come Scalfarotto e Faraone. Nel contempo nel Partito democratico sono rientrati alcuni cattolici ‘popolari’ come Rosi Bindi e l’ex-ministro Fioroni si è rallegrato pubblicamente di questo ritorno. Come si sente di fronte a questo mondo cattolico cosiddetto democratico che sembra temere che la scissione possa indebolire il Pd e il governo?”

Risposta di Matteo Renzi: “Io, come Lei ha detto, sono cattolico.  Quando ho fatto il presidente del Consiglio e il sindaco ho giurato sulla Costituzione e non sul Vangelo. Ho firmato la legge sui diritti civili perché ne sono convinto… lo rifarei domani mattina. Ho firmato leggi sui diritti di vario genere, alcune apprezzate altre no, che rifarei domani mattina… ‘Dopo di noi’, legge sull’autismo, legge sulla cooperazione internazionale...

Penso che questo Paese debba liberarsi da una cultura che ha permesso all’ex-ministro Salvini di approvare il decreto sicurezza bis e di dedicarlo al Cuore Immacolato di Maria. Perché questo modo di procedere con valori della fede cattolica a me sa molto di bieca strumentalizzazione. Noi siamo… io sono cattolico, io vado alla messa la domenica, ma il giudizio sulle mie politiche lo danno i cittadini. E, se Rosi Bindi torna nel Pd, io le auguro ogni bene ma non è un tema che intendo minimamente commentare.

Quanto al nuovo partito e ai valori che esso rappresenta … siamo molto più uniti da quello che sembra …certo Elena Bonetti viene dal mondo dei boy scout, come me del resto… se è una pecca anch’io sono colpevole... Ci sono persone che invece vengono da altre esperienze. Ma credo che gli uni e gli altri condividiamo l’idea di un’Italia moderna, innovativa e coraggiosa”.

 

COME HA RISPOSTO RENZI AD ALCUNE DOMANDE SULLA SITUAZIONE POLITICA

Matteo Salvini e l’apertura della crisi: Ad agosto Matteo Salvini ha cercato quello che in Italia si chiama il colpo grosso. Ha cercato di assumere i pieni poteri e di convocare le elezioni. Ma non ne aveva titolo perché può convocarle solo il capo dello Stato. Ha cercato di farlo per motivi inspiegabili. E se fossero spiegabili, sarebbero pericolosi”.

Il ‘diktat’ di Salvini: Eravamo a un bivio: accettare questo diktat fatto dal Papeete, seminudo, con un mojito in mano, con le cubiste a ballare l’inno nazionale oppure fare un governo per recuperare la serietà istituzionale e ridare all’Italia il suo posto nel mondo”.

Un fatto ‘enorme’: E’ accaduto allora un fatto enorme. Non avrei mai voluto vederlo, considerando il mio lato personale: il governo Pd-M5S. Però penso che ciò che serve al Paese venga prima di ogni altra valutazione”.

Una grande soddisfazione: Mi piace dire ex-ministro Salvini. Tutte le volte che lo dico mi sento sollevato per me e per il mio Paese”.

Renzi un Macron italiano? Ci sono tre differenze: ho già avuto esperienze di governo, ogni Paese ha una storia a sé, noi purtroppo non abbiamo il sistema istituzionale francese”.

Contiguità con Berlusconi? “Il partito di Berlusconi non ha mai votato per me. Non siamo mai stati alleati. Never, never, never. Berlusconi ha sempre votato contro la fiducia al mio governo e l’ha concessa invece a Monti, Letta, Gentiloni”.

Aderenti: “Fin qui abbiamo avuto 20mila adesioni online. Dal 19 ottobre partirà il tesseramento, solo attraverso strumenti informatici per contrastare il fenomeno dei ‘signori delle tessere’. Per ogni iscritto italiano pianteremo un albero. Fin qui in Prlamento siamo in 42: 15 senatori e 27 deputati, un gruppo tosto, unito, capace. Penso che arriveremo entro un mese a una cinquantina, ma non vogliamo allargare troppo”.

Su Viktor Orban: “Chi rifiuta di accogliere non deve ricevere i nostri soldi. E questo vale per Orban”.

Piano Marshall per l’Africa: “La popolazione del Continente raddoppierà da uno a due miliardi. Ci vuole un Piano Marshall. Attenti, l’invasione non l’abbiamo ancora vista…altro che i tweet di Salvini!”.

Ius culturae: “Nell’estate del 2017 abbiamo perso l’occasione. E’ stato un grave errore non porre allora la fiducia. In questo momento nel programma del nuovo governo non c’è scritto nulla di questo argomento. Voteremo solo quello su cui c’è un accordo nella maggioranza”.