'AVVENIRE' DA AVANSPETTACOLO: IN SCENA LE COMICHE

AVVENIRE DA AVANSPETTACOLO: IN SCENA LE COMICHE – di GIUSEPPE RUSCONI – www.rossoporpora.org – 23 agosto 2017

 

Il quotidiano catto-fluido della Cei ci offre oggi la possibilità di gustare un paio di comiche per solo un euro e cinquanta (per chi è affezionato al cartaceo)…

 

In queste settimane agostane Avvenire - il noto quotidiano catto-fluido di obbedienza galantina e sudditanza boldrina – ci ha voluto graziosamente regalare tanti di quegli spunti di riflessione che un solo articolo non basterebbe a contenerli. Riflessione su quali temi? Soprattutto su vita (‘caso Charlie’) e migranti (Ong, ius soli e ius culturae). Su ambedue gli argomenti Avvenire si è trovato, a causa delle sue prese di posizione catto-fluide, a fronteggiare forti malumori e vibranti proteste di una parte consistente dei suoi lettori, che ha cercato in primo luogo di nascondere, in secondo luogo di nascondere, in terzo di nascondere……infine di ‘parare’ dando spazio anche a voci dissenzienti (almeno per quanto riguarda il ‘caso’ Charlie’). Avremo modo di occuparcene dettagliatamente.

Intanto, sfogliando l’Avvenire odierno, ci siamo imbattuti in un paio di comiche: una involontaria, l’altra pure (ma significativa del nervosismo – e dunque della scarsa lucidità – regnante in redazione).

 

COMICA NUMERO UNO

Il lettore vada subito a pagina 24, in ‘Agorà/cultura, dominata da un interessante articolo di Giacomo Gambassi intitolato “Punti, virgole e & - Errori d’autore” e dedicato all’analisi linguistica in materia fatta da Massimo Arcangeli ne “La solitudine del punto esclamativo” (Il Saggiatore). In un box tondeggiante, sotto il titolo “L’incubo dell’ortografia” Gambassi riferisce di un altro testo, “Il punto esclamativo e altri incubi ortografici” (in uscita presso Edb, con una nota di Roberto Alessandrini), così concludendo: “Perché da un errore creativo, insegnano i grandi, può nascere una grande storia”.

Ora il lettore torni alla prima pagina dello stesso Avvenire e subito lo colpirà il grande titolo di apertura: “Le buoni ragioni dello ‘ius culturae’ “. Può capitare, certo, ma… non è che il quotidiano catto-fluido, oltre a rendere fluido la legge sulla cittadinanza, voglia rendere fluido anche la lingua italiano? Evviva, che sia nata “una grande storia”?

 

COMICA NUMERO DUE

Sempre sulla prima pagina dell’odierno Avvenire si legga poi – sulla sinistra de “Le buoni ragioni”- l’editoriale di Gerolamo Fazzini, intitolato “Un mondo di dolore”, sovrastato dall’occhiello “Gli occhi del Papa, troppe miopie”. Già si comprende da quel “miopie” dove voglia andare a parare l’articolista, che depreca subito le polemiche suscitate dal messaggio bergogliano per la Giornata mondiale del migrante e del rifugiato 2018, “un testo che, come purtroppo accaduto in precedenti occasioni, è diventato spunto per schermaglie politiche nostrane di basso profilo, dimenticando l’orizzonte globale del magistero del Papa”. Continua il pio indignato: “Pertanto, anche i riferimenti al contesto italiano, che pure si possono individuare nelle parole del Papa, vanno collocati in uno scenario di ampio respiro, senza il quale il pericolo di strumentalizzazione diventa fatalmente molto alto”. Infine annota Fazzini (ormai accigliato, in versione Boldrini): “In presenza di drammi di tale portata, chiudere gli occhi e cercare di lucrare polemicamente e strumentalmente, dalle parole del Papa, un qualche dividendo di natura ‘politica’ (con la ‘p’ del tutto minuscola) o anche solo mediatica, appare un giochino ben misero e miope”.

Un bell’editoriale da combattimento a fiancheggiare la forsennata campagna di Avvenire per lo stravolgimento della legge sulla cittadinanza (una campagna di tale protervia che paradossalmente porta alla Lega voti cattolici in fitte schiere…).

Ma… c’è un ma… il lettore vada a pagina 7, in “Primo piano” e troverà un’altra puntata della campagna pro Ius culturae/Ius soli, confezionata in vista della ripresa del dibattito in Senato il 12 settembre. Da quale citazione è aperta la pagina, in alto a sinistra, in caratteri ben visibili, con due virgolette giganti? Riproduciamola integralmente: “Nel rispetto del diritto universale ad una nazionalità, questa va riconosciuta e opportunamente certificata a tutti i bambini e le bambine al momento della nascita. La apolidia in cui vengono talvolta a trovarsi migranti e rifugiati può essere facilmente evitata attraverso una legislazione sulla cittadinanza conforme ai principi fondamentali del diritto internazionale”. Dove abbiamo già letto queste parole? Lo si scrive sotto: “Papa Francesco – messaggio per la Giornata mondiale del migrante e del rifugiato 2018”. Ma allora anche Avvenire, anzi primo fra tutti Avvenire, fa quel che appare – secondo il suo editorialista Gerolamo Fazzini – “un giochino ben misero e miope”, cercando di “lucrare polemiche e strumentalmente (…) un qualche dividendo di natura ‘politica’ (…) o anche solo mediatica”?

Pagina Uno bastona Pagina Sette… un bel vedere…venghino, signori, per solo un euro e cinquanta al Teatro dei burattini…oggi in scena “L’Avvenire’ di Pulcinella!