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    L'ACCUSA DI ESSERE PARASSITI FRUTTO DI IGNORANZA E PREGIUDIZIO

    L'ACCUSA DI ESSERE PARASSITI FRUTTO DI IGNORANZA E PREGIUDIZIO - intervista di MASSIMO VENTURELLI - LA VOCE DEL POPOLO, BRESCIA - 3 maggio 2013

     

    Giuseppe Rusconi, autore del libro "L'impegno" edito da Rubbettino, spiega le ragioni che l'hanno guidato nella volontà di documentare il valore, anche in termini economici, dell'azione che il mondo cattolico svolge nel campo sociale a favore del Paese

     

     

    Giuseppe Rusconi, giornalista, già direttore della rivista "Consulente Re" è autore del libro "L'impegno", un'opera in cui documenta in modo "matematico" come la Chiesa italiana accompagna la società nella vita di ogni giorno, un accompagnamento che si trasforma anche in un considerevole risparmio. "Voce" l'ha intervistato nei giorni scorsi.

    Quali sono le ragioni che l'hanno spinta a scrivere "L'impegno"?
    Quando cinque anni fa è uscito il pamphlet polemico di Curzio Maltese "La questua", in cui si qualificava la Chiesa cattolica come parassita dello Stato a causa dell'8xmille, avevo cominciato a coltivare l'idea di una risposta che desse l'idea del servizio reso dal mondo cattolico alla società italiana. Poi venne Umberto Folena con "La vera questua": una risposta puntuale e dettagliata a proposito di 8xmille. Solo nel 2011, con la chiusura della rivista di cui ero direttore ritenni che fosse venuto il tempo per concretizzare l'idea che covavo da qualche anno. Iniziai così il mio lavoro partendo dal coinvolgimento di quella parte dell'associazionismo cattolico impegnato nel sociale. Un impegno che non poteva essere facilmente contabilizzato. Mio primo obiettivo fu quello di indagare sull'assunto che la Chiesa era parassita dello Stato. Dovevo però avere luce verde della Cei per l'accesso agli uffici competenti in ambito sociale. Senza questo passaggio difficilmente sarei riuscito nel mio intento.

    Quale risposta ha avuto dalla Conferenza episcopale?
    La Cei ha dato il suo benestare e così ho potuto contattare gli uffici e diverse realtà di natura ecclesiale che svolgono una azione anche in campo sociale. Obiettivo di questo lavoro era duplice: rendere edotto il mondo cattolico, che spesso ha una conoscenza parziale e limitata della presenza della Chiesa nel sociale, dell'enorme lavoro svolto in questo campo e, dall'altra parte, fornire agli scettici e a chi nutre dei pregiudizi nei confronti della Chiesa uno strumento di conoscenza del nazionaleservizio sociale che la Chiesa rende alla comunità nazionale, un'opera, scritta certo da un cattolico praticante, il più possibile oggettiva, non viziata da spunti polemici o che apparisse come una difesa d'ufficio della Chiesa.

    Si è mai posto la domanda sul perché di tanto livore nei confronti della Chiesa cattolica?
    Da una parte questo livore è frutto dell'ignoranza. Chi non conosce è più facilmente preda di chi vuol propagandare slogan senza fondamento. D'altra parte il livore si spiega anche con il fatto che la Chiesa è oggi uno degli ultimi baluardi, forse proprio l'ultimo, a difesa della persona umana. Questo disturba chi invece ha un interesse grande ed evidente (spesso finanziario) a che la società sia libertaria, che consenta a ognuno di fare quello che vuole.

    È radicata la convinzione che, in campo sociale, la Chiesa faccia soltanto ciò che le è consentito dall'utilizzo dei fondi che riceve dallo Stato con l'8xmille. La realtà è sostanzialmente diversa...
    L'8xmille fornisce alla Chiesa la possibilità di avere a disposizione per diversi scopi poco più di un miliardo di euro l'anno. In realtà ciò che la Chiesa dà, attraverso le associazioni, gli enti e il volontariato, alla comunità nazionale è qualcosa di immensamente più grande. Prudentemente ho calcolato che ogni anno la Chiesa dà al Paese servizi e azioni per un importo che si aggira almeno attorno agli 11 miliardi di euro. L'8xmille, dunque, è poca cosa rispetto a questa cifra. Si tratta di un dato che la gente non conosce e che ha fatto un po' da molla all'indagine che ho cercato di svolgere senza pregiudizi.

    L'elezione di papa Francesco può fare breccia nei pregiudizi di chi, ostinatamente, parla di parassitismo cattolico?
    Per il momento siamo ancora nel periodo della luna di miele. Certo, papa Francesco affascina molto per i suoi gesti, per l'approccio che propone alle grandi tematiche della società, per le prime, importanti scelte significative e suggestive nella direzione di una Chiesa sobria. Non mi pare però propenso a cambiare i contenuti della dottrina sociale per andare incontro ai desideri individualistico-libertari di quella parte di società che, sostiene l'assunto della Chiesa parassita.

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    Foto di Romano Siciliani

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